Zanetti Parla del suo Venezia e dei limiti ad oggi presenti in rosa.
Il punto sulla situazione infortunati?
Lato infortuni per fortuna siamo a posto, abbiamo recuperato i portieri e un altro paio di situazioni sono rientrati. Chiaramente i nazionali arrivano in ritardo, Sigurdsson arriva oggi quindi non sarà della partita, Crnigoj ed Ebuehi sono arrivati solo ieri quindi è normale che io debba fare delle valutazioni. Peretz non è rientrato, ha preso una botta alla rotula in nazionale che lo terrà fuori almeno tre settimane.
Cosa vuoi vedere di diverso rispetto alle prime due uscite?
Vorrei vedere dei passi avanti in quello su cui abbiamo lavorato, ci sono tante cose che devo fare, dobbiamo fare passi avanti soprattutto nell’equilibrio difensivo, è la cosa che è saltata maggiormente all’occhio. Le occasioni non sono mancate, così come il possesso, ma è mancato l’equilibrio difensivo, così come il posizionamento preventivo in campo. Sono a mio avviso aspetti che hanno una componente mentale molto alta, abbiamo dimostrato di non essere squadra per questi motivi. Nel concreto essere squadra vuol dire fare una corsa in più per il compagno, non fare errori stupidi e ne ho visti troppi nelle ultime gare. Li ho portati in ritiro apposta per analizzare al meglio tutte le situazioni, li ho visti reagire e quindi mi aspetto una squadra che ha recepito ed imparato dai propri errori.
Come definiresti la partita di domani? L’anno scorso il Venezia ha messo in difficoltà l’Empoli che stavolta arriva da una vittoria insperata contro la Juve, dove speri di mettere in difficoltà gli avversari?
L’anno scorso il Venezia era una squadra vera sotto tanti aspetti, probabilmente era più scarsa di oggi (ride ndr), ma era squadra vera. Questo dobbiamo ricercare, andando oltre alla questione tecnica, probabilmente siamo più scarsi di tre quarti delle altre squadre, ma dobbiamo diventare squadra, restando umili e facendo una grande fase di non possesso palla. Abbiamo provato qualcosa in allenamento, l’Empoli è forte, è rodato, ma può avere dei difetti, noi dovremo essere bravi a lavorarci dentro, alla base ci dev’essere il senso di squadra, altrimenti faremo sempre delle ottime mezz’ore e nulla più. Dobbiamo limare questo, cosa che si poteva mettere in preventivo, ma dobbiamo lavorare velocemente per toglierci subito la sensazione di essere fragili, perché lo siamo stati anche contro il Brescia che è una squadra forte di B. In virtù di questo è difficile pensare di mettere in difficoltà gli altri, ecco perché mi aspetto di vedere subito dei passi avanti in questo senso.
Il Venezia che vedremo domani sarà ancora diverso rispetto a quello delle prime due uscite o sarà sulla falsariga di quello visto a Udine?
Premetto che il ritiro non è stato punitivo, è evidente che il risultato è stato pesante, ma anche il Napoli ha perso 5-1 ma non è andato in ritiro. Ovviamente ci sono girate le scatole, non per il risultato in sè però. Ecco perché abbiamo deciso di far stare insieme i ragazzi, questo ci può aiutare ad aumentare le relazioni fra di loro, sento che in questo momento abbiamo questa problematica, intanto comunicativa, perché vanno integrati diversi ragazzi stranieri e non è mai facile anche se vedo impegno, poi c’è da coltivare le relazioni fuori dal campo, perché secondo me quanto si vede in campo è frutto anche di come sta la squadra fuori dal campo. Ho visto impegno in questi giorni, i ragazzi hanno affrontato questo ritiro con il giusto impegno, ne hanno capito il senso e quindi sono sicuro ci sia servito. Per quanto riguarda la formazione non darò indicazioni perché ho preferito reimpastare tutto, nuovi arrivi, giovani, vecchi, senatori, tutti, la base dell’integrazione viene anche da me e dalle scelte che faccio. Tutti i ragazzi si sono giocati il posto in questi giorni e ho promesso che avrei fatto le scelte domani senza guardare mercato, futuro, soldi spesi, i diritti si devono acquisire sul campo e il merito definirà la formazione.
Come sta Haps che è arrivato fra gli ultimi? Vacca quanta autonomia ha? È ancora presto per la coppia d’attacco?
Parto dal fondo, è ancora presto sì, perché non riusciamo a sostenere in non possesso una coppia formata da Forte ed Henry. Giocare con un trequartista e due attaccanti secchi vuol dire che gli altri sette in più di qualche situazione devono difendere. Noi ad oggi non li reggeremmo, soprattutto perché il centrocampo sta facendo pochissimo filtro e anche per errori di posizionamento perché lo spirito e la corsa ci sono, ma non il posizionamento, l’aspetto tattico in Italia è determinante e questo è il maggior problema per i nostri ragazzi stranieri, che giocano su altri riferimenti all’estero, qui se sbagli un posizionamento prendi gol anche facendo mezz’ora nella metà campo avversaria. Detto questo i due possono assolutamente giocare insieme come per me si giocano il posto, non c’è un titolare fisso in questo momento, è il campo che deve determinare le gerarchie. Vacca sta bene, ha una buona autonomia, l’anno scorso ha sempre fatto circa un’ora di gioco e secondo me la sua autonomia è quella. Haps è ancora un po’ indietro, soprattutto dal punto di vista tecnico, dal punto di vista fisico abbiamo ancora qualche giocatore indietro, abbiamo fatto le misurazioni, Kiyine, giocatore che ha tantissima qualità, è un po’ indietro, subisce i carichi di lavoro, lui come Haps, ma come li ha subiti Schnegg o Peretz. Lo stesso Henry per fisicità vedo che affronta la settimana con fatica. Il nostro è un calcio culturalmente diverso per tante cose e un contraccolpo è da mettere in conto. Detto questo si ragiona di tenuta, per chi assimila meglio e più velocemente il lavoro. Normale che fra due o tre mesi saremo tutti a pari ed emergeranno solo i fattori tecnici, detto questo non possiamo fare gare così altalenanti, facciamo 15 minuti in cui giochiamo benissimo e subito dopo altri 15 in cui siamo disuniti, in questo momento servono certezze.
Possono esserci anche novità dal punto di vista tattico? Cosa temi di più dell’Empoli?
Dal punto di vista tattico ancora no perché lavoriamo sull’identità ora, una volta acquisita allora si può pensare di lavorare su un nuovo schema tattico, attualmente avremmo più svantaggi che vantaggi, anche la difesa a tre ha i suoi svantaggi, ora non possiamo farla. Lavoreremo dunque su equilibri e certezze, per lavorare su altri sistemi servono anche i numeri, se devo fare la difesa a 5 vuol dire che devo avere 10 difensori, se invece faccio la difesa a 3 mi servono tre centrali, non posso lavorare un giorno a 5 uno a 4 e un altro a 3, la strada è la ricerca dell’identità. L’Empoli gioca bene, con equilibrio e usa il 4-3-1-2, lo Spezia l’anno scorso si è salvato con un 4-3-3 che diventava un 4-5-1, i moduli dunque contano relativamente, contanto gli spazi e in questo momento non li stiamo occupando bene in non possesso, cosa che invece l’anno scorso facevamo bene nonostante una vocazione offensiva assoluta.