Mister Tudor presenta la sfida contro il Napoli e mette in guardia i suoi sulla voglia di rialzarsi dei partenopei.
Cosa pagherebbe perché un suo ragazzo magari andato un po’ in difficoltà facesse il gol della vittoria?
“Non mi importa, ma penso nemmeno ai miei giocatori”.
Magari Lasagna?
“Sta facendo bene. Gli attaccanti vivono di gol, ma sono contento di lui, così come degli altri. C’è un collettivo, domani sarà una gara bella. Abbiamo avuto dodici marcatori diversi, anche un attaccante firmerebbe per vincere con un gol di un difensore”.
Si sente un po’ arbitro dello Scudetto?
“Non penso a quello, sono concentrato sulla nostra squadra”.
Ci fa un punto sull’infermeria?
“Abbiamo avuto qualche problema inaspettato, che fa parte del calcio. Dobbiamo verificare ancora. Abbiamo qualche problema di influenza e qualche infortunio. Tredici o quattordici saremo, porteremo qualche Primavera, ma alla fine non ci cambia niente”.
Cosa significa giocare davanti a un Bentegodi con tanta gente?
“Il Napoli ha giocatori forti, l’allenatore è uno dei miei preferiti. I miei giocatori hanno percepito bene il significato di questa gara: una partita bella, importante, che ci può dare tante cose. Sanno che ci sarà anche parecchio pubblico, a loro questa cosa piace, sanno che col lavoro hanno attirato la gente. Ci tengono a non deluderli e a fare un bel risultato”.
All’andata provò Casale sulla sinistra. Può essere ancora una soluzione?
“Ci sono due o tre soluzioni, dall’inizio o a gara in corso”.
La presenza del pubblico è una dimostrazione di stima nei vostri confronti?
“È una dimostrazione di stima nei confronti di tutto il club. Il club e i tifosi devono essere molto connessi: se facciamo bene, si crea una bella atmosfera”.
Spalletti ha detto che per loro è una partita fondamentale.
“È giusto che lo dica. Io parlo per me. Bisogna andare in campo e fare la gara”.