Come si batte la Lazio?
“Con una grande prestazione, è una squadra forte con valori importanti allenata da uno tra i migliori in Italia, abbiamo grandissimo rispetto e questo deve essere di grande stimolo per la squadra”.
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Hien?
“Devo fare delle valutazioni, sia lui che Magnani stanno meglio ma l’allenamento è una cosa mentre la partita un’altra, Dawidowicz invece dovrebbe rientrare la prossima settimana”.
Ritrovata l’efficacia offensiva?
“Si, molto parte dall’atteggiamento, dalla capacità di non avere paura, la squadra non ha mai perso la convinzione di poter giocare la partita anche per vincere pur essendo andati in svantaggio”.
Ci sarà nuovamente una linea difensiva molto giovane?
“La difficoltà di arginare una squadra come la Lazio, che ha uno dei reparti offensivi più forti, sarà difficile, voglio però rompere questo retaggio della giovane età, i ragazzi che sono andati in campo sono giovani, hanno fatto degli errori che servono a crescere”.
Terracciano jolly di questa squadra?
“Ha dimostrato di essere un giocatore che vuol giocare, vuol restare in campo e sta crescendo di partita in partita, domani occorreranno delle grandissime prestazioni individuali e di squadra”.
Ballottaggio Faraoni-Tchatchoua?
“Per domani Faraoni non è stato convocato per un problema muscolare, Tchatchoua dopo alcuni problemi fisici ad inizio anno è tornato ed ora sta incidendo”.
Domenica scorsa è tornato Henry, domani può giocare dal 1′?
“E’ un fatto anche di minutaggio, a questo ragazzo occorreva mettersi dietro un infortunio e nel percorso di un giocatore non è mai facile, negli ultimi periodi stava tornando sempre meglio, attaccare quella palla a Udine dopo la spizzata precedente può averlo sbloccato, il suo percorso per ritrovare i 90 minuti è vicino”.
Saponara rientra?
“Si, domani sarà tra i convocati”.
La prima sfida con Sarri risale al 2003, Sangiovannese-Carrarese di Serie C2, come descrive Maurizio?
“Siamo gente che è partita dal fondo, mi piace perchè come me dice quello che pensa, d’altronde siamo due toscani…”
Domani oltre 28.000 persone al Bentegodi, quali sensazioni?
“Deve essere una leva motivazionale ancora più grande, sappiamo come il nostro pubblico sa spingere e noi dobbiamo dargli questo input con una prestazione di grande vigore fisico e mentale”.