Dionisi presenza la sfida al Venezia parlando di Defrel, Traore, Djuricic e gli altri.
Due vittorie consecutive che hanno portato entusiasmo ma con le piccole avete avuto sempre delle difficoltà. Il Venezia è in difficoltà, è il profilo di squadra che può crearvi pericoli.
“Sono d’accordo. È la partita perfetta per dimostrare se siamo cresciuti, un po’ maturati, o se siamo schiavi dei nostri difetti che sono quelli di trovare grandissime motivazioni in partite di cartello e un po’ meno in partite determinanti perché domenica è una gara determinante, visto che veniamo da un trend positivo: l’obiettivo è continuare”.
L’Europa è possibile? Ne ha parlato anche Carnevali…
“Io credo che l’a.d. parlasse nel futuro, non credo sia una cosa immediata. Io faccio l’allenatore e devo gestire un gruppo di giocatori, posso solo motivarli per migliorarci. Dobbiamo migliorare il percorso fatto all’andata e lo sapremo solo alla fine se saremo cresciuti e se saremo più bravi dell’andata. I titoloni piacciono ai giornali e ai giornalisti, mi sembra eccessivo parlare di questo”.
Che squadra è il Venezia?
“È una squadra che per caratteristiche per metterci in difficoltà perché hanno forza, velocità e intensità, è una squadra verticale, non a caso col Torino abbiamo fatto più fatica e loro col Torino hanno fatto 4 punti. Devono guadagnarsi sul campo la salvezza, secondo me stanno facendo il campionato che speravano di fare e sappiamo che per loro sarà molto importante perché lo è altrettanto per noi”.
Matheus Henrique al posto di Maxime Lopez?
“Matheus può essere un sostituto di Maxime, gli ultimi allenamenti diranno chi giocherà. Sta bene, ha dimostrato di poter far bene all’interno di questa squadra. Domenica potrà avere una possibilità maggiore e chissà che da una possibilità non se ne creino altre”.
Defrel è recuperabile?
“Oggi torna con la squadra, non aveva nulla è stato precauzionale. L’ho ritrovato col sorriso e bello carico, sono felice perché cercava quello che ha trovato domenica e lo meritava da tanto”.
Si può dire che la pacchia è finita. Ora tre sfide con tre ‘piccole’: che idea si è fatto?
“Non era pacchia prima ma sicuramente non sarà pacchia da domenica. Poi le squadre che vogliono il risultato in questo momento lo ottengono di più rispetto alle squadre che mettono qualità ma non le stesse motivazioni. Ora non c’è la classifica. I risultati danno consapevolezza ma se sfociano in presunzione il gap si riduce e anzi, è difficile recuperare una gara se si scende in campo con presunzione”.
Djuricic che fine ha fatto?
“Non sarà della partita. Non può trovare una risposta in una conferenza stampa pre-gara anche perché non saprei con precisione cosa dire. Ci sta mancando, era determinante e forte, i tempi di recupero sono da definire”.
Traore è in ascesa: cosa è cambiato?
“Mi ripeto e forse sarò noioso. Junior è cambiato nella testa perché le qualità sono discutibili. Io non l’ho mai trovato continuo in allenamento ed è per questo che non ha trovato continuità nelle prestazioni e nelle scelte, penso anche prima del mio arrivo. Il mister lo deve mettere nelle condizioni ma se lui non si mette nelle condizioni è difficile entrare nella testa di un giocatore se chiude. Mi auguro che non cambi più perché ne va della sua carriera ma non firmo che non cambierà più perché è giovane”.
Il Sassuolo arriva da 7 punti in 3 partite e la vittoria al 94’ con la Fiorentina. Ora c’è il Venezia. In settimana ha fatto più da pompiere o ha alimentato questa fiamma accesa dopo le belle prove con le big?
“Non ho fatto né l’una né l’altra cosa. Bisogna dare continuità, 3 partite è troppo poco: non sono un’eccezione ma è poco. Dobbiamo fare bene alla quarta, che cade a fagiolo. Io mi soffermo solo su questo, nel cercare di trovare la determinazione giusta, oltre alle qualità tecnico-tattiche”.
È stato più contento dopo aver fatto il grande slam o dopo la vittoria con un gol all’ultimo secondo contro la Fiorentina?
“L’ultima gara è quella che ti lascia di più. Non dobbiamo fermarci a questo perché abbiamo ‘solo’ battuto la Fiorentina e ora dobbiamo pensare alla prossima sfida con il Venezia”.
Lei è un ex della sfida. Cosa si è portato dietro da quell’esperienza e cosa c’è ancora del Dionisi di Venezia qui a Sassuolo?
“Tante cose positive, c’è tutta l’esperienza di Venezia con pro e contro anche qui. Mi aspetto un ambiente un po’ ostile nei miei confronti perché quando l’allenatore se ne va viene etichettato ma per me è stata un’esperienza straordinaria, si sa sempre metà della verità o una parta. Io ci torno con molto piacere. Sicuramente sarò molto felice di trovare i ragazzi con i quali ho condiviso una stagione difficile ma positiva. L’accoglienza non sarà delle migliori ma fa parte del gioco. Quello che sono oggi lo devo anche al Venezia”.
Aramu, anche se nel girone di ritorno ha fornito un solo assist, è una delle chiavi di volta del Venezia. Era una promessa forse incompiuta e con lei ha trovato la svolta fino ad arrivare in A. Che giocatore è per il Venezia e che giocatore è stato per lei?
“È bravo, è determinante nel Venezia, ma quando si parla bene di un singolo vuol dire che dietro c’è un gruppo di lavoro importante perché nel Venezia c’era una squadra importante. Ha doti importanti e sta dimostrando che se la può giocare bene in Serie A”.
Matheus Henrique ha praticamente sempre giocato nella mediana a tre. Non ci sarà Maxime Lopez: è pronto per giocare in un centrocampo a due?
“Se giocherà lo farà in un centrocampo a due. Noi possiamo giocare a due o a tre, ci alleniamo nelle due maniere e dobbiamo essere duttili e bravi. Non è facile da un giocatore arrivato da pochi mesi riuscire ad essere elastici per giocare a due o a tre perché le richieste sono diverse ma Matheus è intelligente, ambizioso, è disponibile, se domenica giocherà dal 1′ minuto giocherà in un centrocampo a due”.