Esoneri, un trend più che mai in voga
Solitamente questa rubrica è dedicata alle pensate degli allenatori, ma oggi è doveroso un pensiero per gli allenatori.
Al termine della 14esima giornata, sono state ben 2 le panchine a saltare in Serie A: quella di Bucchi al Sassuolo e quella di Montella al Milan, che portano a 6 il numero di esoneri totali dall’inizio della stagione.
Bucchi lascia il posto a Iachini
Anche se triste da ammettere, forse quello di Bucchi era un esonero già nell’aria da qualche settimana. La vittoria in extremis contro il Benevento di settimana scorsa era stato solo un palliativo, l’impressione generale è quella che la spada di Damocle pendesse sul capo del tecnico del Sassuolo già da qualche tempo.
All’indomani della sconfitta per 0-2 contro il Verona, ecco il comunicato ufficiale che solleva dall’incarico l’ormai ex-tecnico dei neroverdi.
Poche ore dopo, la società emiliana comunica di aver trovato l’accordo con Iachini.
Fuori Montella, dentro Gattuso
Un po’ meno prevedibile, invece, è stato l’esonero di Vincenzo Montella da parte del Milan. Meno prevedibile perchè avvenuto all’indomani di un pareggio, andato in scena contro il Torino e non dopo una sconfitta, come ormai è la prassi.
Anche in questo caso, però, il malumore era evidente, nonostante una qualificazione ai sedicesimi di Europa League già ottenuta col primo posto nel girone.
La scelta di affidare l’incarico a Gennaro Gattuso (che lascia così la guida della formazione Primavera), viene annunciata nella mattinata di Lunedì nello stesso comunicato col quale viene dato il benservito a Montella.
Una riflessione
In molte occasioni, il tifoso vede l’esonero dell’allenatore come una liberazione, un evento per il quale festeggiare, ma così facendo rischia di non mettere a fuoco il problema che sta alla base. Il rischio è quello di nascondersi dietro ad un dito, proprio quello usato per additare l’allenatore come unico colpevole:
L’esonero dell’allenatore è la dimostrazione pratica ed effettiva del fallimento di un progetto nella sua totalità, dove i protagonisti in negativo sono la Società, i calciatori e, infine, l’allenatore.