Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 8º turno di campionato 2024/25.
ATALANTA
I nerazzurri convocati per Venezia-Atalanta 📝
Nerazzurri call-ups for Venezia vs. Atalanta 💪
Presented by @intesasanpaolo #VeneziaAtalanta #GoAtalantaGo ⚫🔵 pic.twitter.com/CEqPFNt73y
— Atalanta B.C. (@Atalanta_BC) October 19, 2024
BOLOGNA
4 nuovi infortunati oggi, moltissime assenze, arrivate inaspettatamente all’ultimo
“Purtroppo è così, mi dispiace perchè si parla sempre che dopo le soste si può lavorare bene, poi però quando arrivano i nazionali tornano con qualche minuto nelle gambe, però a questo giro perdiamo Aebischer, Ndoye, Iling e Erlic, oggi Lucumi appena arrivato ha lavorato a parte. Lavoriamo una partita alla volta, ci faremo trovare pronti, ma sono molto dispiaciuto per questa situazione con i rientri dei nazionali, avremo tanti impegni nei prossimi 20, non mi fa piacere”,
Ndoye recupera per la Champions? Cos’ha pensato per gli esterni? Dominguez è pronto?
“Aebischer problema all’adduttore, Ndoye carico di fatica, Erlic lesione, Iling simil Pobega al collaterale, ci vuole tempo per andare via. Dobbiamo iniziare ad attingere energie e prestazione da alcuni ragazzi che hanno dato meno e avuto poco spazio, serviva aspettarli. Sapevo e so che in questo cammino ci possono essere difficoltà, avete visto cosa succede, ti mancano giocatori importanti, pensi qualcosa e vieni smentito da qualcosa che accade. Dovremo essere tutti pronti, Karlsson Orso e Odgaard, tutti. Mi dispiace solo per questa situazione”.
Quali esercitazioni ha fatto per migliorare l’attacco?
“Mi dà da pensare, dobbiamo essere più bravi nella rifinitura, mettere il compagno nelle condizioni di fare gol, ne abbiamo parlato con i ragazzi, i gol devono arrivare anche dai centrocampisti, sulle palle inattive, dai difensori, in situazioni in cui dobbiamo ottimizzare. Dobbiamo continuare a battere su questo punto di vista. Sono convinto che nelle situazioni di ultimo passaggio possiamo migliorare “.
Karlsson?
“Si sta impegnando, sta cercando di raggiungere una condizione diversa, aveva una caviglia che non gli dava la possibilità di giocare in condizioni massimali, sta capendo le richieste dell’allenatore. Lì davanti dovremo essere capaci di sfruttare i momenti, ne ho parlato con lui, con il Parma ad esempio uno come lui deve dare qualcosa di più, ha tirato rientrando dentro il campo, lo deve cercare con maggiori intenzioni. L’infortunio estivo un po’ lo ha condizionato, la solita caviglia, un po’ ha perso era partito bene, ma lo sa anche lui sta lavorando, lo attendiamo. Lui è tranquillo lo sa, siamo 6 esterni, ora Iling e Ndoye non ci sono”.
Freuler ha sempre giocato in campionato, come andrà gestito?
“È un trascinatore, si merita tutto quello che sta raggiungendo, ha la fortuna di avere un grandissimo fisico, e questo gli permette di essere sempre al top. Spero che i gol inizi a farli anche qui, non solo in nazionale (sorride ndr)”.
Odgaard come sta? Lo vede anche punta?
“In questo momento visti gli infortuni ovviamente ne stiamo parlando, valuto tutti settimanalmente, partita dopo partita, vedo tutti e 6 gli esterni ad ogni allenamento, possono essere tutti utili. In attacco si vincono le partite, sono importanti i titolari e chi subentra”.
Come valuta Urbanski e Skorupski nella squadra e il giovane polacco Labedski?
“Di Skorupski e Urbanski c’è poco da dire, sono due giocatori importanti per la squadra, Urbanski è un titolare inamovibile della squadra della Polonia, Lukasz è un veterano, portiere affidabile e qui un leader. Sono rimasto sorpreso di Jan Labedski, ha personalità e qualità, secondo me il Bologna in Primavera ha giocatori interessanti e Labedski è uno di questi”.
https://x.com/bolognafc1909/status/1847233305571394024?s=46&t=5AN40xTqtnhtIZ_Gie1ebg
CAGLIARI
COMO
EMPOLI
FIORENTINA
“Sono stati giorni in cui abbiamo dato continuità di lavoro. Sono stati molto utili, nel calcio di oggi si gioca ogni tre giorni e poter stare con i ragazzi il più possibile è importante. Abbiamo faticato e sudato, già domenica vogliamo dare continuità di risultati a Lecce”.
Come procede il recupero di Pongracic?
“Marin ha avuto questo fastidio tre settimane fa, durante la rifinitura pre Lazio. Se l’è portato dietro in questo periodo, stiamo cercando di recuperarlo perché per noi è un giocatore molto importante. Stiamo cercando di rimetterlo in campo il prima possibile, ma l’importante è che quando rientra stia bene. Ci vorrà ancora qualche settimana prima di rivederlo in gruppo, ma non vediamo l’ora di riabbracciarlo e di riaverlo a disposizione”.
Che gara si aspetta?
“Una mentalità forte da parte della squadra, vogliamo dare continuità di risultati e prestazione. Veniamo da un ottimo periodo, vogliamo continuare a dimostrare solidità difensiva e davanti vogliamo proseguire con le nostre qualità. Sapendo che Lecce è un campo ostico, con tante insidie. Loro giocano in casa e vorranno fare risultati, sappiamo che sarà una partita difficile ma dipende molto dal nostro atteggiamento, dalla mentalità con cui scendiamo in campo”.
Sulla panchina avversaria ci sarà Gotti, suo allenatore ai tempi del Parma.
“Con Luca siamo amici. Gli voglio bene, mi ha aiutato tanto da vice allenatore di Donadoni a Parma. Ci sono molto legato, mi ha dato tanti consigli calcistici che non”.
Dopo il Milan c’è stato tanto entusiasmo.
“Il clima piace, ci tengo all’entusiasmo. Attorno alla squadra si è creato un bel clima, vedo il gruppo ancora più coeso e unito, si sta creando ciò che a me piace. Non è stato semplice crearlo, ma i risultati aiutano e la vittoria col Milan ha voluto dire tanto. Ma ci vuole equilibrio, nel calcio si fa in fretta a perderlo. Bisogna mantenere tanta concentrazione, senza buttarsi giù nelle sconfitte e senza esaltarsi troppo nelle vittorie. La squadra lo sa, e sa che affronteremo un mese duro di 7 partite in 21 giorni. Dobbiamo spingere perché potrebbe essere il mese della svolta”.
C’è stato da poco il rinnovo di Kouamé.
“Christian è un generoso, dà tutto, suda la maglia dal primo all’ultimo minuto. Sono felice di ciò che sta facendo e del suo rinnovo di contratto, ora deve metterci qualcosa anche in fase realizzativa. Lui come tutti gli altri, ma sono contento del lavoro che sta facendo ogni attaccante perché stanno dando mano alla squadra anche in fase di non possesso. Si aiutano fra loro, i gol arriveranno. Ho un grande potenziale davanti e sono certo che i gol arriveranno”.
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Come arriva la squadra e cosa ti ha dato la sosta come lavoro?
“Con i giocatori che ho avuto a disposizione in queste due settimane, fra Nazionali e fuori, sono state due settimane di ottimo lavoro e atteggiamento da parte dei ragazzi. Ottimo sacrificio, sia mentale che fisico. Le richieste da parte mia e dello staff erano queste, le ho sottolineate ai ragazzi. Gli infortunati sono Gollini, Bani, De Winter, Vitinha, Ekuban, Messias e Malinovskyi: loro non ci saranno. Badelj e Frendrup sono da valutare”.
Pereiro è pronto per giocare dal primo minuto?
“Gaston è arrivato questa settimana, non è pronto per giocare dall’inizio e ci vorrà tempo per metterlo nelle condizioni migliori, per farlo entrare nel contesto della squadra. Lo porterò in panchina e se riuscirò lo impiegherò”.
Melegoni?
“Filippo è un jolly secondo me. In un ipotetico 3-4-1-2 può fare il quarto, la mezz’ala in un centrocampo a tre, può fare il quarto alto in un 4-4-2. E’ un giocatore che si adatta a quello che vuole un allenatore. Sta bene, ha la testa libera e abbiamo bisogno giocatori di questo tipo. Ci può dare freschezza, e sarà anche lui da valutare”.
Sono state settimane di tante parole: quanto sono state importanti quelle di Zangrillo?
“Ho letto una frase che in queste settimane che mi ha colpito: i grandi marinai hanno sempre saputo utilizzare le tempeste perché le tempeste fanno gonfiare le vele. Nelle tempeste, chi sa utilizzarle nel modo migliore, saprà determinare. Io da quando sono arrivato sulla panchina del Genoa, sono sempre stato orgoglioso di allenarlo e lo sono tutt’ora. Nelle grandi vittorie e soprattutto in questi momento sono più sono orgoglioso di allenare il Genoa. Sono orgoglioso di vedere un popolo che ci sta vicino. Sono stato veramente colpito da quanto successo qualche giorno fa perché abbiamo ricevuto affetto importante che va tramutato domani in campo. Per quanto riguarda le parole del presidente, è naturale che fanno molto piacere questi attestati di stima in questo momento. Lui è il presidente e mi fa ancora più felice. So benissimo, ed è naturale, che questi momenti si vivono all’interno della stagione”.
Questa squadra ha la forza per tirarsi fuori da questo momento?
“Io ci credo. Credo nei miei ragazzi e chi avrò a disposizione domani. Come ci credevo due anni fa quando abbiamo vinto il campionato o come la scorsa quando abbuiamo fatto un ottimo campionato. Credo in questa squadra e pur nelle difficoltà, che sono oggettive, sono convinto che domani faremo una partita da Grifone, una partita da Genoa,. Non so quello che succederà ma sento questo”.
Le parole su Balotelli?
“Penso a domani che è una partita importante per me e per la squadra”.
Come è tornato Vasquez?
“E’ tornato ieri sera, parlerò con lui oggi e farò le valutazioni in tal senso. Ha numeri importanti a livello difensivo”.
INTER
JUVENTUS
Come ha ritrovato i giocatori dalle nazionali?
“Ho visto molto bene in questo ultimo allenamento. Hanno fatto un ottimo allenamento e saremo pronti ad affrontare la Lazio”.
Domani conterà solo il risultato?
“Voglio vedere la prestazione, perchè la prestazione ti porta al risultato. Credo molto che le squadre che giocano bene, poi vincono le partite. Intendo giocare bene tante cose. Intendo difendere bene e avere umiltà e generosità nel difendere bene. Avere la palla e uscire bene da dietro. Andare in avanti sapendo quello che dobbiamo fare. Avere davvero voglia di fare gol. Per questo per me che la prestazione va d’accordo con il risultato. Infortuni? Non avremo Bremer, Milik, McKennie, Koopmeiners, Gonzalez. Ci saranno Weah e Fagioli”.
Chi può giocare trequartista?
“Vedremo domani. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra fase offensiva e difensiva”.
Ha parlato con Douglas Luiz?
“Ho parlato pochissimo con lui. Però ho visto un bellissimo atteggiamento in allenamento. Questi momenti difficili servono per vedere la reazione dei calciatori. Io ho visto una reazione bellissima. Continua ad allenarsi benissimo. Quando lo vedo così sono tranquillissimo. Questa è la strada giusta. Può fare sicuramente meglio e sono contento di quello che ho visto”.
Chi può fare il centravanti oltre a Vlahovic? Come mai non segnate nelle palle inattive?
“Domani possono giocare tanti giocatori da centravanti. È vero non abbiamo segnato da palla inattiva, ma abbiamo tutte le possibilità di farlo domani. Dobbiamo avere voglia di andare nell’area avversario e voler fare gol”.
Cosa penso delle troppe partite?
Lo sapevo da inizio stagione. Non dobbiamo lamentarci oggi. Domani abbiamo una partita e poi tra due giorni un’altra e dobbiamo fare le cose per bene per giocare al meglio tutte le sue partite. Poi ognuno ha le sue opinioni”.
Come sta Adzic?
“L’ho visto veramente molto bene. L’ho visto con una postura più aperta. Questo mi piace. È un grande giocatore, però lui ha meno responsabilità di altri. Sono convinto che farà bene. Può fare il centrocampista offensivo e anche l’esterno, ma per caratteristiche per me non è un esterno. Quando giocherà farà bene”.
I pareggi prima della sosta sono casualità?Sulla Lazio?
“Non credo sia casualità. Non abbiamo fatto quanto sufficiente per vincere. Questa è la grande realtà. Fare le cose a modo o sufficienti per vincere, è una storia diversa. Però se non abbiamo vinto, è perché non abbiamo meritato davvero di vincere. Giocando meglio dell’avversario, non siamo stati in grado di farlo. Non è rischi, è una buona squadra che sta bene in questo momento. Allenatore molto esperto che viene da tante, tante, tante stagioni fatte bene. In A e in B. Lo ammiro tantissimo, l’ho detto poco fa. Complimenti per il lavoro fatto nelle ultime stagioni, lavoro non facile. Grande avversaria da sfidare, con cui competere. Siamo pronti a tutto per fare una grande prestazione e per il risultato positivo”.
È sorpreso dalla Lazio?
“Me l’aspettavo in alto perché è una grande squadra, buoni giocatori, grande allenatore. Nessuno regala niente a nessuno. Hanno meritato quanto fatto. Domani bella partita, noi facciamo il nostro lavoro bene per il risultato positivo”.
Quanto conterà il gruppo domani?
“Questo conta sempre anche per la partita di domani. Magari un po’ di più. Molti avranno la possibilità di dimostrare il proprio valore per aiutare il collettivo. Quando dico che non è la mia Juventus, perchè è la realtà. Non costruisco la squadra da solo. Ci sono tante persone in una società per fare la squadra, si costruisce con le idee per essere competitiva e domani avremo la possibilità di dimostrare anche nella difficoltà di continuare a essere competitivi. Un bell’avversario da affrontare, noi stiamo bene. Lo stadio sarà pieno domani. Altra volta. Questo vuol dire grande entusiasmo. Crede in quello che sta facendo la squadra. Nessuno ti regala niente. Se vengono allo stadio vuol dire che hanno voglia di vedere, s’identificano in questo. Poi alla fine conta sempre poi il risultato positivo”.
Come sta Thuram? La serie A è un campionato sottovalutato?
“Non lo so, secondo me no. Da quello che vedo e da quello che ho sentito dagli altri allenatori e da voi giornalisti sul campionato italiano tutti lo giudicano come un campionato molto tattico, bene. È una cosa positiva. Khéphren sta molto bene, è stato sempre molto bene, perché è un ragazzo che vuole migliorarsi tutti i giorni, ha grande ambizione. Penso che sia cresciuto bene così, ha avuto sicuramente un grande maestro Lilian che gli è stato addosso sempre, e gli ha detto sempre la verità. Ed è per questo che si vede il campo, ma anche negli allenamenti che ha voglia di giocare, vuole giocare sempre. Non è contento quando non gioca, lo accetta perché sa che è una mia decisione. Però mi dimostra in ogni allenamento che vuole migliorarsi e vuole giocare ed è per questo che sono contentissimo del lavoro che fa Khéphren e deve continuare così”.
LAZIO
Come sta la squadra e come ha ritrovato i nazionali?
“La squadra sta bene, si è allenato chi è rimasto con me, gli altri hanno avuto la soddisfazione di andare in nazionale. Oggi abbiamo fatto il primo allenamento al completo”.
Come sta Guendouzi?
“Guendo sta meglio, ci prendiamo ancora 24 ore per le valutazioni del caso. Mi sembra che potrebbe essere disponibile, non so se dall’inizio. Il ragazzo ha grande voglia di essere presente, non avevo dubbi su questo”.
Ci sarà qualche cautela in più vista la forza dell’avversario?
“Affrontiamo una squadra forte, la miglior difesa d’Europa e con il miglior possesso palla in Italia. Devono ancora subire gol su azione, hanno compattezza e personalità. Per noi è una partita perfetta per cercare di essere competitivi, è un test di altissimo livello. Dobbiamo affrontarlo con la consapevolezza e la personalità giusta, con il desiderio di affrontare partite così difficile. Nelle difficoltà c’è la bellezza”.
La sfida di domani è un esame di maturità per la sua squadra? Che ambizioni ha questa Lazio?
“Credo che le ambizioni vadano di pari passo con le prestazioni e con quello che vuoi proporre, più che parlare preferisco il fare. Per noi significa lavorare a testa bassa, con grande spirito. Siamo tutti ambiziosi, dalla piazza alla società fino ai calciatori, ma questa ambizione può essere coltivata solo con il sacrificio e questa gara è un passaggio importante. Per noi sarà un passaggio importante, viviamo di test continui. Nel nostro lavoro i test sono quotidiani tra ciò che si propone e le risposte che si ottengono, affronteremo una squadra forte e da questo punto di vista dobbiamo andare con il desiderio di alzare il livello con queste partite”.
Quanto le fa piacere aver conquistato la tifoseria?
“È merito della squadra, sto portando una proposta e la squadra la sta recependo. Bisogna dare grandi meriti alla squadra, in questo momento sono con i piedi per terra e voglio mettere a terra il lavoro, lì dentro possiamo trovare le nostre risposte e per me è la cosa più importante. Cerchiamo identità di squadra, questi complimenti fanno piacere per la squadra, ma io devo rimanere ancorato al progetto”.
Quanto è pronta la sua Lazio a giocare anche con una linea più bassa? Quanto faranno la differenza i cambi?
“I cambi sono fondamentali, lo abbiamo visto in queste partite in tutte le competizioni che stiamo affrontando. La Juventus è caratterizzata dalla sua solidità e dalla sua esperienza, a me però non piace modificare la squadra. Dobbiamo avere le nostre consapevolezze, così come loro hanno le loro, abbiamo preparato la partita sulla nostra identità. Per costruire devi avere delle certezze e un credo che devi seguire a prescindere dall’avversario o dai momenti negativi che possono arrivare. È un test difficile ma sono convinto la squadra non sbaglierà prestazione”.
La Lazio può essere la sorpresa quest’anno come lo fu il Bologna di Thiago Motta?
“È troppo presto, dobbiamo rimanere equilibrati ma non parlo solo del campo, è un aspetto che dobbiamo tenere quotidianamente perché poi nel lungo ti porta a raggiungere obiettivi individualmente e di collettivo. La stessa coerenza e razionalità dobbiamo portarla dentro e fuori dal campo”.
Ci può fare il punto sulle condizioni di Gigot, Dia, Dele-Bashiru e Vecino?
“Chi è rientrato dalla nazionale il fatto è legato al recupero di energie, Dele ha vissuto un’amara avventura ed è stato fermo, ma il ragazzo è giovane e ha recuperato, così come Dia. Samuel lo vedremo presto, è già disponibile e potrebbe giocare dall’inizio in Coppa, Vecino invece è stato rapidissimo a rientrare, ha recuperato da questo piccolo affaticamento, ha svolto tutti gli allenamenti e sta bene”.
Ci sono possibilità di recuperare Lazzari prima della prossima sosta? Ha già in mente un’alternativa a Marusic?
“Abbiamo delle soluzioni, è chiaro che Lazzari sta recuperando velocemente e sta già molto meglio, sono fiducioso in un pronto recupero. Il nostro staff sta facendo un grandissimo lavoro, il ragazzo ha molta voglia e sta accelerando. Abbiamo delle soluzioni, non sono preoccupato, Marusic sta bene ed è una certezza per noi. Non sono preoccupato”.
Isaksen ha trovato il gol in nazionale, è pronto a fare il salto di qualità anche in fase realizzativa?
“Il ragazzo sta crescendo, vedo le sue qualità. A volte deve trovare dei sostegni perché alterna le prestazioni e lo fa a seconda di come nasce la partita. Trova certezze durante la gara, invece deve giocare libero perché gli chiedo di rischiare anche le giocate importanti. Lo può fare, abbiamo analizzato insieme la sua partita in nazionale e ha fatto una buona gara. Con l’Empoli gli è mancato solo il gol, ha fatto una buonissima prestazione ma può e deve fare ancora di più in zona offensiva”.
LECCE
MILAN
Fondamentale essere concentrati su domani?
“So che l’Udinese crea sempre grandi difficoltà e so che domani non sarà diverso. Loro sono una buona squadra, molto aggressiva, che gioca bene e che è molto motivata. Dovremo essere al massimo livello per poter vincere domani”.
Dopo Firenze era arrabbiato… Ora qual è il clima?
“Il primo giorno è stato buono perché non ho visto nessuno, ero arrabbiato. Dopo certe partite non mi piace vedere nessuno. Abbiamo avuto pochi giocatori in questi allenamenti, poi tutti i nazionali sono arrivati ieri. Abbiamo parlato della Fiorentina e preparato l’Udinese. Per me è stato molto importante ieri parlare di ciò che è successo a Firenze. Oggi abbiamo parlato dell’Udinese”.
Quali sono stati i temi?
“Tutto quello che voi pensate. Io non chiudo gli occhi davanti ai problemi. Li abbiamo, affrontiamoli”.
Ha l’impressione di non essere capito?
“La mia leadership non è da farla vedere fuori, io non sono un attore. Se abbiamo qualche problema, non me ne frega un cazzo del nome del giocatore. Io ci parlo. Frontalmente, direttamente, con la squadra o con i giocatori”.
Ha parlato con Ibra?
“Parlo tutti i giorni con lui, ne abbiamo parlato dopo Firenze anche”.
Chi ha sbagliato a Firenze verrà punito?
“Vediamo domani. Per me nessun calciatore è più importante della squadra. E chi sbaglia deve prendersi le sue responsabilità. Se qualcuno non segue questo spirito di squadra, per me è difficile”.
La critica che le viene mossa è che non ha in mano lo spogliatoio…
“Non ho bisogno di dimostrare nulla, non sono un attore. Nel calcio oggi c’è tanta necessità di farsi vedere, io invece sono così, dal primo giorno. Fate questa domanda ai calciatori, se sono stato così dal primo giorno o meno”.
Reijnders ha detto che “piano piano stiamo mettendo in pratica le indicazioni dell’allenatore”. A che punto è il processo?
“Voglio dire la verità. È difficile cambiare. È sempre difficile cambiare. Stiamo cambiando? Sì. Anche io ho fatto questa riflessione, e devo capire che è un cambiamento grande e devo essere più paziente. Abbiamo bisogno di più tempo per cambiare. Si cominciano a vedere cose che sono importanti, dobbiamo continuare. Non abbiamo tanto tempo per allenarci, piano piano dobbiamo migliorare in quello che io credo che dobbiamo migliorare”.
Chi al posto di Theo?
“Non ho deciso”.
Prima della sosta diceva che non avrebbe fatto tanto turnover. Ora, in vista dei tanti impegni, cambierà?
“Magari. Abbiamo questa necessità in questo momento”.
Musah può giocare esterno?
“Penso che ho questa fortuna di avere un calciatore che può giocare in diverse posizioni. Giocare da esterno in questo momento non mi sembra una possibilità. Può giocare in altre posizioni”.
Domani può giocare Okafor?
“È una possibilità ma non so se giocherà”.
Chi sarà il capitano domani?
“Io sono arrivato qui e c’erano già tre capitani: Calabria, Theo e Leao, perché sono i giocatori con più partite nel Milan. Io posso essere d’accordo o no su questo, ma io devo rispettare questa decisione. Quello che io penso è che questa squadra ha bisogno di più leader. Per me non è importante chi ha la fascia, ma avere tre giocatori o più che condividano la leadership. Ci sono altri giocatori che possono aiutare questi giocatori nella leadership. E per me i leader non sono chi hanno la fascia. Ci sono altri giocatori che possono aiutare chi ha la fascia”.
A che punto siete?
“Sto lavorando molto per far crescere la squadra e farla arrivare a quello che io voglio. Quello che possiamo fare lo stiamo facendo anche col poco tempo che abbiamo, i giocatori stanno rispondendo bene. Dobbiamo continuare, continuo a credere che saremo un’altra squadra in futuro”.
È il primo momento cruciale?
“Qui tutte le partite sono importanti, per questo non penso troppo a lungo termine perché la più importante è domani. Domani abbiamo una partita troppo difficile, il poco tempo che abbiamo serve a concentrare il giocatore sulla prossima partita. Qui al Milan tutte le partite sono cruciali, decisive. Magari per i tifosi il derby è stato un momento decisivo, per me sono tutte decisive”.
Il cambiamento è difficile sul piano tecnico, atletico, tattico o psicologico?
“Tutto, sono tutti interconnessi. Possiamo parlare di tattica e di struttura… Pensate che abbiamo perso con la Fiorentina perché c’è stato un problema tecnico o tattico? Per me c’è di più. Penso che non abbiamo avuto la cattiveria, la voglia di correre più della Fiorentina. Questo è tutto nella testa. Possiamo lavorare su tutto, ma quello che per me è stato importante vedere è che non abbiamo avuto aggressività. E questo non è tattica. Dobbiamo correre più degli altri e non l’abbiamo fatto”.
Si può rivedere Pulisic trequartista con Chukwueze largo a destra? È possibile?
“Sì. Pulisic non sta giocando aperto in questo momento, è un trequartista a destra. È possibile”.
Come sta vedendo Royal?
“Al Tottenham ha giocato spesso come difensore centrale. Qui può fare il terzino bloccato, penso che sia il ruolo migliore per lui. Ma non abbiamo utilizzato questa struttura adesso.. E, giocando con Pulisic dentro, lui deve farsi la fascia. Il ruolo giusto per lui è fare il terzino bloccato”.
Liberali inserito dal The Guardian nella lista dei 50 giocatori del 2007 migliori. Dopo un’ottima prestagione ora non sta trovando spazio. Cosa gli manca?
“Ho sempre parlato che credo molto nei giovani che abbiamo: Jimenez, Bartesaghi, Zeroli, Camarca, Liberali, Cuenca… Sono molti i giocatori con qualità. Il Milan ha fatto bene a creare col Milan Futuro uno spazio per questi giovani, in Italia questa transizione non è facile per questi giovani: col Milan Futuro possono crescere e migliorare. Liberali ha giocato la prestagione contro Real Madrid, Barcellona. Partite di prestagione, ma per me è stato chiaro che è un giocatore di grande futuro se continua a lavorare umilmente, può essere un giocatore importante. Quando? Non lo. Quello che so è che è un ragazzo che lavora con noi, questa settimana ha lavorato con noi, ha grande qualità e deve continuare a fare il suo percorso di crescita. Se dobbiamo portarlo con noi deve essere il momento giusto, altrimenti diventa difficile per questo tipo di calciatore. Lui domani comunque sarà con noi”.
Pulisic è stanco?
“Ringrazio Pochettino che lo ha liberato prima. Sta giocando molto? Mah, abbiamo fatto sette partite, cosa si dirà a fine stagione? Poi è in un ottimo momento, è stato il più costante”.
Si sta divertendo?
“Mi piacerebbe divertirmi di più. Essere allenatore, non solo qui eh, non è una cosa molto divertente. Ci sono momenti diversi, è difficile a questo livello avere sempre il sorriso in faccia. Ma io porto sempre la mia passione tutti i giorni. La mia passione non cambia per nessuna ragione. Amo quello che faccio. È difficile, anche per i nostri familiari. Non arrivo tutti i giorni a casa col sorriso in faccia. Provo a dimenticare la mia professione una volta a casa, ma non è facile. Poi ci sono anche tanti momenti che mi piacciono tanto”.
MONZA
Nesta, come ripartirà il Monza dopo la sosta?
“Dipenderà tutto da noi. Abbiamo avuto tanti infortuni e un calendario difficile. La squadra ha le capacità per fare bene e speriamo di cominciare a fare punti. Il nostro campionato è già iniziato, la classifica è quella. Bisogna arrivare il prima possibile alla vittoria per ritrovare un entusiasmo migliore”.
Quanto è stato pesante aver dovuto fare i conti con i tanti giocatori infortunati?
“Io dico che ogni squadra ha dei giocatori importanti e se questi mancano arrivano i problemi. Noi siamo il Monza e la situazione degli infortunati non ci aiuta. Non mi lamento della rosa, ma del fatto che ci siamo allenati a lungo con tanti primavera”.
Contro il Verona quanto sarà importante Djuric, un ex? Maldini dopo l’esordio in nazionale può essere l’uomo in più?
“Per uno come Djuric bisogna crossare di più avendo uno come lui con quelle caratteristiche li davanti. E’ un’arma che dobbiamo sfruttare maggiormente. Daniel Maldini dopo l’esordio con l’Italia l’ho trovato contento. Ma per dire che è da nazionale per me deve fare almeno 15 partite. Adesso deve essere bravo a rimanere su questo livello. L’importanza dei singoli? Ogni giocatore ha le proprie qualità e i propri difetti. Personalmente ho avuto la fortuna di giocare con grandi giocatori. Si può migliorare in tutto, ma ognuno deve accettare i propri limiti e essere orgoglioso dei propri pregi”.
Che idea si è fatto del Verona?
“Il Verona è una squadra dinamica, hanno giocatori di gamba ma anche dei difetti. Altrimenti sarebbero primi in classifica”.
Nesta a Verona chi giocherà in porta? Turati ha recuperato dall’infortunio? Quali sono i calciatori che avete recuperato dai rispettivi infortuni?
“Turati ha avuto un problema, si è rotto un dito. Oggi il primo portiere del Monza è lui anche perchè non credo nel dualismo in porta. Pizzignacco è un grande profilo e diventerà fortissimo ma non voglio creare confusione in un ruolo così delicato. Abbiamo recuperato Gagliardini, Vignato e Turati ma hanno pochi allenamenti sulle gambe. Sensi e Birindelli invece sono ancora out”.
NAPOLI
A che punto è il suo Napoli?
“Siamo con il cartello lavori in corso, non può essere altrimenti dopo soli tre mesi altrimenti si andrebbe a sottovalutare un po’ tutti il percorso che c’è da fare in una fase di ricostruzione come la nostra. Però c’è sicuramente la soddisfazione del lavoro, stiamo lavorando tanto e bene, con un gruppo di ragazzi che ha voglia di lavorare e questo è ciò che conta di più. Ho un gruppo disponibile, c’è voglia di fare questo percorso e nei momenti di difficoltà dovremo essere forti tutti, quando le cose vanno bene è molto più semplice per tutti, ma so bene che durante questo percorso ci saranno momenti in cui conterà essere forti di testa, di cuore, di persona”.
Come uscite da questa sosta? Ci aggiorna sugli indisponibili?
“Ne usciamo… ho percepito troppa esaltazione, per fortuna torniamo a giocare. Sono stati 15 giorni in cui c’è stata un’esaltazione esagerata, sono passate solo 7 giornate. Ci fa piacere ricominciare da quella posizione, ma sappiamo benissimo che la classifica è corta, in 4 punti sono racchiuse tante zone e dovremo essere bravi a ripartire nella giusta maniera. La sosta ci ha portato dei problemi, Lobotka è tornato con un problema al flessore, non è un problema gravissimo però bisogna affrontarlo e recuperare, inevitabilmente dispiace perché si stava esprimendo a livelli molto alti, al tempo stesso sarà l’occasione per vedere Gilmour, l’ho detto più volte che era uno di quelli che stavo penalizzando di più vedendo gli allenamenti, siamo sereni ed ho sempre detto che per costruire squadre forti e durature per competere in questi 3 anni bisogna essere bravi a riempire le caselle con doppi titolari. Abbiamo appena iniziato. Dietro a Lobo c’è sicuramente uno forte, dispiace, speriamo recuperi quanto prima, ma grande fiducia in Billy che dà garanzie”.
Empoli ha la seconda miglior difesa del campionato. Ha studiato qualcosa di particolare per scardinarla?
“Parliamo di una squadra che ha subito l’unica sconfitta prima della sosta, negli ultimi minuti e su un campo difficile, contro la Lazio all’Olimpico. E’ molto ben organizzata, ha calciatori interessanti, sappiamo benissimo che il presidente Corsi è lungimirante, da tanti anni nel calcio ed ha creato qualcosa di sostenibile e crea sempre difficoltà agli avversari. Storicamente ho letto che Empoli è sempre stato un campo difficile, la storia va rispettata, ma bisogna essere pronti a scriverne altre, sappiamo che sarà difficile per la loro forza. Hanno un allenatore bravo che è anche un mio amico, oltre ad essere un professionista è anche una persona perbene e sono contento che si sta togliendo soddisfazioni. Dovremo fare attenzione. Ho letto anche delle dichiarazioni di alcuni giocatori che parlano di organizzazione e spirito di sacrificio e noi dovremo avere ancora più spirito per ottenere un risultato su un campo difficile”.
Ciclo verità, dopo queste 5 gare avrà un quadro più preciso?
“Chi mi conosce sa benissimo che non guardo oltre la prima partita, cerco di trasferire questo a tutti quelli che lavorano con me. Abbiamo l’Empoli che sta mettendo in difficoltà tutte le squadre, dovremo fare grande attenzione. Chi guarda dall’esterno è molto più superficiale, leggero nel dire che le prossime due sono alla portata e poi ci saranno tre più impegnative. Ogni gara va giocata, la prossima è quella della vita, ragioniamo di gara in gara, non si vince sulla carta, ma c’è il campo verde, l’arbitro, i tifosi, e dobbiamo dimostrare quel giorno lì di meritare i 3 punti. Poi arriverà quella dopo. Sarebbe sciocco pensare a lungo termine, ogni gara è difficile! Tutte quelle che abbiamo giocato e con l’Empoli sarà difficile. Alla sosta tireremo le somme, ma quando arriverà la sosta, quando arriverà! Oggi indirizziamo il nostro destino”.
Come sente questa pressione dopo aver guidato le squadre del nord, a Napoli dove si è vinto dopo 33 anni.
“La vivo come una responsabilità, la mia precisa responsabilità è riportare il Napoli a costruire una squadra solida che possa avere ogni anno l’ambizione di poter lottare per qualcosa di importante. Sento questa pressione, ma poi capisco… a me piace vivere la città e quando ti scoprono sotto il cappello e gli occhiali ti dicono ‘mister, lo Scudetto’ ed io rispondo ‘pazienza’, le vittorie si costruiscono, non si inventano, può capitare di inventarle improvvisamente, ma ciò che mi sento di garantire è di ricostruire fondamenta solide che possano durare nel tempo. Per il resto dico pazienza, sapendo che l’obiettivo è rendere orgoglioso il popolo napoletano”.
Il suo Napoli ora sa sporcarsi le mani come lei chiedeva?
“Le squadre vincenti riescono ad essere belle ed a sporcarsi il vestito, ad essere camaleontiche, a capire la partita, la giornata, ci sono a volte giornate in cui per tanti motivi… io ho fatto il calciatore, e può starci una giornata no. Anche lì devi gestire le cose. Perciò dico di costruire basi solide e quando è in discesa siamo tutti contenti, ma bisogna essere ancora più bravi quando le gare sono in salite e riconoscere le gare come Empoli dove ci sarà da soffrire. Chi non è abituato e pronto a soffrire non può pensare di essere un vincente, la sofferenza fa parte della vittoria, ti rende più forte, la resilienza ti rende più in discesa il cammino. Proprio in queste partite lo spirito di sacrificio, a detta dei giocatori dell’Empoli, diventa per loro un’arma importante. Non tollerererò uno spirito di sacrificio inferiore a quello dell’Empoli”.
Dal 2022 il Napoli non gioca una gara con Lobotka indisponibile. Con Gilmour come cambia il Napoli?
“Io alleno tutti i ragazzi nelle due fasi, nella costruzione, non siamo impreparati. Billy sa cosa deve fare, non si allena solo in questi due giorni, ma dall’inizio, come organizzazione cambia poco, le caratteristiche sono molto simili. Se non ci fosse stato Gilmour sarebbe stato diverso, avremmo avuto uno più forte fisicamente ma meno qualitativo o con meno personalità nel giocarla, ma una squadra forte e ambiziosa deve nel tempo, non lo puoi fare subito, trovare sostituti. Nel caso di Lobo di un giocatore particolare, unico, perciò la scelta di Billy è stata ponderata, siamo stati bravi e soprattutto lui è voluto venire. Ma non cambierà niente come organizzazione”.
Olivera come sta?
“E’ rientrato, ha fatto oggi il primo allenamento con noi, ma è un po’ affaticato. Ogni volta prende tre aerei, sappiamo quando parte e non quando torna (ride, ndr), è un ragazzo che ha giocato la seconda partita, il viaggio è stato lungo, domani valuteremo ma abbiamo la possibilità di avere delle alternative valide così come dietro Lobotka”.
Neres titolare più facile per Kvara che per Politano per equilibrio?
“Ad un mese di distsanza dalle due soste dal suo arrivo, vederlo oggi è un altro giocatore. Quando sai che devi andar via è un po’ come Romelu, ti vuoi allenare ma la testa è un po’ altrove. Oggi David è un giocatore che mi mette in difficoltà, non lo nego. Vedendo alcune situazioni in questo momento il dilemma è con Kvicha per caratteristiche, di qualità offensive, anche di predisposizione al sacrificio anche senza palla. L’equilibrio è alla base di tutto. Oggi, rispetto ad un mese fa, David mi fa sentire più forte. Sarebbe pronto a giocare dall’inizio, senza dubbio, creare queste situazioni sarà il nostro obiettivo in futuro. Abbiamo appena iniziato la ricostruzione, c’è bisogno di sana competizione, tutti sanno che c’è qualcuno dietro che spinge e se ho un po’ di mal di pancia c’è qualcuno dietro pronto a prendere il posto. Questo è se vogliamo riportare il Napoli a dare fastidio alle solite note, è l’impegno che ho preso col presidente e la città”.
Sul recupero di Meret.
“Alex è prossimo al rientro, ma c’erano troppi rischi per Empoli. Non vedo il motivo di rischiare, Caprile sta facendo bene, dimostra che possiamo contare su di lui, perché affrettare il rientro? Possiamo gestire con più tranquillità, sarà pronto per la prossima. Caprile è affidabile per il Napoli”.
Su Lukaku dopo la sosta.
“Sente tanta responsabilità, fin troppa forse da quando è arrivato. E’ concentrato, focalizzato, ogni tanto gli dico ‘fai ciò che sai fare’, lui sposta gli equilibri, l’ho sempre detto, in ogni situazione, anche a livello numerico che giocatore è e cosa può fare. Inizia a star bene anche fisicamente, mentalmente, deve avere la mente libera, la responsabilità è tutta mia. Deve stare tranquillo e fare ciò che sa fare, gol e assist, giocare per i compagni, lui è un altruista, l’avete visto, forse fin troppo. Poi con Giovanni e altri, i più vecchietti, prendersi la responsabilità di essere leader. Ma sta bene, è importante per noi”.
PARMA
Hai recuperato all’ultimo i tifosi, ci sono altri rientri?
“Bisogna dare atto ai coraggiosissimo che hanno fatto ricorso. Ci auguriamo di avere i nostri tifosi al seguito, così come a Bologna. Abbiamo perso qualcuno dalle nazionali, Osorio non ci sarà. Per il resto gli altri abili”.
Si dice che siano squadre che vogliano giocare, ma con idee diverse?
“Ecco perché si può giocare a calcio in tanti modi. Ognuno sviluppa quello in cui crede di più. Siamo due squadre che vogliono giocare, c’è qualcosa di diverso. Sarà una bella partita, tra squadre che vogliono metter sul campo le proprie qualità. Era così anche a Bologna, ognuno se la è giocata con le proprie armi”.
Ci sono ancora dubbi di formazione?
“C’è sempre il dubbio, è normale per chi fa questo mestiere. Le scelte sono dettate dal momento individuale di tanti ragazzi, che sono stati in giro per l’Europa. Devo tenerne conto, vengono da partite ravvicinate. A parte Osorio, anche gli altri sono stati in giro, considerazioni che vanno fatte”.
Come ha vissuto queste due settimane?
“C’è stata una sosta, un’altra a novembre poi per un po’ non più. Dobbiamo sempre sperare che i ragazzi in nazionali rientrino in condizione. A Collecchio abbiamo lavorato bene, ma c’è sempre un occhio di attenzione ai 7-8 ragazzi fuori, sono un’alta percentuale della rosa. Ciò che è successo qui mi rende fiducioso, ho visto la giusta applicazione”.
Il bilancio è stato positivo finora?
“Vedere la squadra giocare in questo modo è oltre alle aspettative. Non ci siamo snaturati, in ogni partita contro squadre con struttura e esperienza ce la siamo sempre giocata. E’ un dato molto positivo, abbiamo continuato a fare ciò che sappiamo. Chiaro che c’è il rammarico per non aver vinto partite in cui abbiamo meritato. I risultati ci sono scivolati di mano, il campo dice che potevamo raccogliere di più”.
Ci sono stati rumors smentiti sul suo futuro, le ha dato fastidio? Ha parlato con la società?
“A me ciò che mi ha dato fastidio son state le falsità. Le voci accompagnano ogni allenatore, ma se non c’è riscontro con la realtà mi dà molto fastidio. Non c’è riscontro con la realtà, è assolutamente da condannare. Il nostro obiettivo è Como, il resto è da condannare”.
Che Como si aspetta?
“Due strutture che non possono esser comparate, loro hanno cambiato moltissimo, solo due degli undici hanno fatto la Serie B. Tutte le squadre hanno alti e bassi, anche loro che hanno esperienza. Sono partiti in un certo modo ma poi hanno trovato stabilità, molto chiara in ciò che fa, con qualità, gioventù e anche giocatori esperti in grado di gestire la partita”.
Delprato ha fatto il centrale, può toccare anche a Leoni o Valenti?
“Non siam scoperti, abbiamo i giocatori. Preferisco ovviamente avere tutta la rosa, aiuta ad esser più competitivi negli allenamenti. Valenti è pronto per giocare, Leoni anche, è rientrato dalla sosta. Non inventeremo nulla, ho giocatori in quella posizione”.
Suzuki rientra dalla nazionale, può toccare a Chichizola?
“Bisogna fare le giuste valutazioni, al di là del ruolo ci sono anche età diversa. Ma è una valutazione su tutti i nazionali, dobbiamo valutare la condizione mentale e soprattutto psicologica. E’ un dispendio di energia giocare in nazionale per loro, può accumularsi un dispiego di energie mentali”.
Fabregas ha espresso elogi, lei cosa ne pensa di Fabregas come allenatore?
“E’ sotto gli occhi di tutti, ha lavorato portando la squadra ad una condizione definita. Ha idee chiare, mi piace confrontarmi sul campo, vedo un allenatore con idee precise”.
Che differenze ci sono tra il Como dell’anno scorso e di quest’anno?
“Intanto son cambiati nove undicesimi. Tanti giocatori nuovi. Ancora più chiara l’idea di gioco, anche l’anno scorso facevano possesso palla, quest’anno ancora di più quando è entrato Paz nelle gerarchie. Sono ancora più di palleggio e qualità”.
Sfida tra neopromosse, come si contrasta una squadra così aggressiva?
“Servirà una gestione di palla ancora più veloce. Ciò che abbiamo fatto a Bologna, con ancora più chiaro quando rientrare e quando andare in verticale. Dobbiamo stare compatti senza palla e lavorare tutti insieme”.
Rossi ha speso parole molto positive sulla sua gestione, il feeling tra club e nazionale cosa può darvi?
“E’ una grande cosa, vestire la maglia della nazionale giustamente dà loro grande entusiasmo. Per noi allenatori è bello averli sempre qui, ma è anche una bellissima cosa vederli in nazionale, è un vanto per il club. Spero che Sohm possa arrivare in nazionale, sta facendo un grande campionato. Detto ciò questo dà loro entusiasmo, se tornano sani è solo un bene”.
Presto per guardare la classifica, la classifica però è bugiarda. Il Parma è sempre stato croce e delizia di se stesso?
“Tutto torna alla fase di assestamento per i nostri ragazzi e nel loro approccio alla Serie A. Hanno dimostrato di saper gestire i momenti in Serie B, ora dobbiamo valutare se è un caso o meno in Serie A. Mi fa piacere vedere una squadra che scende in campo per giocare e vincere. Abbiamo raccolto però molto meno di quanto meritiamo”.
Hai detto qualcosa in particolare sul tema espulsioni?
“Finire in undici sarebbe un buon passo avanti, tutto questo pesa sui risultati. Serve ancora maggiore attenzione da parte nostra”.
C’è qualcun altro che manca?
“Non abbiamo Osorio, con Circati fuori è avere un altro difensore centrale fuori. E’ evidente che crea un disagio ma la squadra ancora una volta verrà chiamata nuovamente a fare qualcosa di più”.
Nelle ultime partite Fabregas ha sempre confermato gli stessi undici, saranno decisivi i duelli individuali?
“E’ un po’ così in ogni partita. Bisogna affidarsi alla qualità per vincere le partite, ma solo la qualità non ti permette di vincere. Bisogna sfruttare la qualità ma mantenere un’intensità mentale che deve andare anche oltre i nostri limiti. Questo vale per ogni partita”.
Nelle ultime gare Bernabé ha sempre avuto marcature dedicate, ha studiato soluzioni alternative?
“E’ vero che lo hanno contrastato ma a Bologna ci ha permesso comunque di sviluppare e siamo riusciti a liberarlo. Lavoriamo anche su questo, sappiamo che può essere un punto di riferimento per gli avversari, viene aggredito e tante volte marcato a uomo. Stiamo lavorando a soluzioni nuove per sviluppare calcio anche quando ci vengono a prendere uomo su uomo”.
Per arginare Paz potrebbe partire subito con il centrocampo a tre e il vertice basso?
“Può essere una soluzione, ma sono dettagli, cambia poco. I miei sono in grado di farlo a gara in corso, cambiamo senza grossi stravolgimenti”.
Negli anni scorsi in situazione di emergenza son usciti Circati e Balogh, c’è qualche ragazzo della Primavera che osserva con più attenzione?
“Mi piace seguire la Primavera, veder le partite dei ragazzi e avere un contatto diretto con mister Corrent. Spesso vengono con noi sul campo, ma abbiamo già una squadra di giovanissimi. abbiamo già inserito Anas. Se ci sarà qualche giocatore non me lo farò scappare, mi piace tenerli in considerazione”.
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Come ha visto i giocatori questi giorni? Che partita si aspetta?
“Dell’Inter sappiamo tutto. Una squadra top che gioca una grande calcio. Chi è rimasto a Trigoria si è allenato molto forte per la sfida”.
Come si affronta tatticamente l’Inter?
“Non hanno punti deboli. C’è sempre una forte difficoltà nell’affrontarli perché si conoscono da anni, sanno quello che devono fare. Noi cercheremo di metterli in difficoltà come meglio crediamo”.
Che ne pensa di DI Marco? Come si può arginare?
“Sono soddisfatto della carriera di Di Marco. E’ un grande lavoratore, spesso non da punti di riferimento ed è diventato un giocatore fondamentale. Sul confronto con Angelino credo che lui dovrà migliorare specialmente in fase di attacco, ma ha le caratteristiche giuste”.
I numeri sembrano essere simili tra le due squadre. Tiri, precisioni, occasioni create, ma loro sono più incisivi sotto porta. Come può la Roma diventare più cinica per riuscire a segnare di più?
“Specialmente l’altro giorno abbiamo avuto tante occasioni. C’è da lavorare, ma nelle corde dei nostri giocatori c’è questa caratteristica. Possono fare più gol di quelli che stanno facendo”.
Lei cambiò moduli lo scorso anno per bloccare l’Inter. Ha intenzione di cambiare la difesa a 4 o a 3? Cosa le ha insegnato la sua carriera nell’affrontare i nerazzurri?
“Possiamo affrontarli in tutti e due i modi sia con la linea a quattro che a tre. Contro di loro tutto deve essere perfetto, tutti devono essere concentrati. In caso che non sei al 100% può succedere quello che è successo all’Atalanta. I cambi saranno importanti. Bisogna avere una mentalità giusta. Possiamo fare molto bene mettendo pressione e facendo la nostra partita”.
Dybala e Dovbyk come stanno?
“Artem è tornato con un piccolo fastidio ma ha recuperato bene, Paulo ha fatto una fase di recupero e anche gli allenamenti sono andati bene. Sono tutti e due al 100%. Stanno bene”.
Come stanno Le Fee e Paredes?
“Leo sta meglio ma ieri era ancora sotto un treno. Enzo mi piace come lavora. Mi piace l’intelligenza calcistica che ha e che ho potuto vedere nelle stagioni passate. Lo vedo crescere giorno per giorno. Deve recuperare ma lo vedo molto utile per noi”.
TORINO
Come sta la squadra?
“Domanda di riserva…? Siamo stati sfortunati: Sosa era tornato contento per il gol ma febbricitante, oggi nella rifinitura calciando ha sentito un problema e sta facendo esami. Si è fermato anche Ilic per un problema al tendine, non ci sarà. Tameze è febbricitante, gli abbiamo fatto fare un po’ corsetta. Anche Walukiewicz è tornato in anticipo dalla Polonia, ma è recuperato. Dobbiamo superare questo momento: quando si cerca un alto livello, dobbiamo prevenire queste cose per non entrare in emergenza. Vorrà dire che diventeremo più forti con i giovani”.
Come si affronta il Cagliari?
“E’ complicata, si gioca in uno stadio caldo e non è facile. L’ho visto già in passato in B, Nicola è bravo e ha fatto salvezze miracolose: dobbiamo guardare a noi stessi per la nostra strada”.
Come stanno gli altri?
“Vlasic sta molto bene, sono contento perché è importante per noi e in questa squadra mancava uno come lui. Lo vedo carico e con fame di fare qualcosa di importante. Anche gli altri stanno veramente bene: a volte si passano momenti belli, a volte meno. Ed è qui che esce la forza di una squadra”.
Ha studiato qualcosa di diverso?
“La perdita di Zapata è importante come capitano, come persona e come giocatore perché è difficile da sostituire. Dovremo attaccare diversamente l’ultimo terzo, con un po’ più di qualità e palloni rasoterra. Anche Maripan e Sanabria sono tornati all’ultimo…Abbiamo proseguito nei nostri concetti modificando qualcosa”.
Sanabria ha fatto doppietta con il Paraguay: lui e Adams potrebbero cambiare il modo di giocare?
“Perdendo un ariete come Zapata, un giocatore che fa reparto da solo, dovremo essere più bravi a giocare con le nostre punte a palla a terra e i traversoni dovranno essere più veloci. Dobbiamo attaccare l’area in maniera diversa: Zapata aveva tanta forza fisica, ora dovremo essere più corali per concludere. Ho fatto i complimenti a Sanabria, quest’estate aveva voglia di mettersi in mostra e ha fatto ottime prestazioni. Ha mandato un bel messaggio a Zapata, l’ho sempre visto coinvolgente ed è un ragazzo che ha qualità per dare tanto: lo ha già dimostrato in passato. E’ una bella responsabilità, Sanabria saprà prendersela”.
Quali tasti tocca a livello mentale in questo momento così complicato?
“L’ho detto da quando si è fatto male Zapata: dobbiamo diventare più squadra, più tignosi, e dare qualcosa in più. I momenti non positivi devono essere trasformarti in positivi, dobbiamo trovare energie in gruppo: il singolo fa vincere la partita, il gruppo fa vincere i campionati. E io do importanza a tutti, anche a chi è stato in panchina”.
Ha visto Zapata dopo l’operazione?
“E’ tornato, è positivo e ora il suo percorso sarà lungo. Era tranquillo, ci teneva a salutare i compagni e sarà vicino a noi, poi farà il suo percorso di riabilitazione. E’ una persona importante”.
Domani chi sarà capitano?
“Il gruppo ha deciso Linetty, il capitano è lui”.
UDINESE
Il punto a chiusura della sosta? Infortunati?
“Abbiamo sfruttato bene questa pausa soprattutto nella prima settimana. Ci siamo allenati in modo intenso, per quanto riguarda il fine settimana abbiamo anche lasciato due giorni liberi, sfruttando al meglio il tempo a disposizione. Lovric e Payero sono recuperati in pieno. Thauvin ha ancora a che fare con questo problemino che ha avuto in seguito alla partita con l’Inter. Un infortunio leggero alle costole, però gli fa ancora un po’ male, quindi non può ancora allenarsi con il gruppo. Si sta allenando tra palestra e fisioterapia, però non può ancora essere in gruppo, non so se settimana prossima riuscirà a rientrare, lui vorrebbe tornare subito ma come detto ha ancora dolore, perciò attualmente Thauvin non può mettersi ancora gli scarpini per giocare. Kristensen settimana prossima potrà tornare in gruppo ed è una bella notizia, anche Sanchez è ormai sulla buona strada. Purtroppo Atta ha avuto un problema muscolare, non sappiamo se potrà esserci domani”.
C’è entusiasmo, ora si va a Milano in una situazione inattesa forse rispetto ai pronostici, può essere la maggiore insidia della partita?
“Ogni gara è particolare, adesso dopo la pausa per le nazionali giocheremo contro il Milan e penso sia una buona opportunità, faremo tutto quello che potremo per metterli in difficoltà e affinchè non riesca a mettere in campo la propria qualità che è grande. Dovremo coprire bene gli spazi ed essere compatti, il Milan non è magari in un bellissimo momento, non sta rispettando le attese, ma hanno grandissime individualità, senza fare elenchi, ma è una delle squadre più forti della Serie A. Dobbiamo lavorare tutti insieme in campo, in maniera disciplinata con il giusto equilibrio tra le due fasi, dovremo tenere bene il pallone, dovremo cercare di far correre il Milan dietro il pallone, vedremo se ci riusciremo. In generale sono soddisfatto delle prestazioni fatte fino ad ora, dobbiamo essere più coraggiosi in alcuni momenti, dalla partita con la Roma abbiamo tratto insegnamenti importanti per esempio, dobbiamo iniziare bene perché tutto può decidersi in pochi minuti. Dovremo essere equilibrati”.
Pizarro a che punto è?
“Meglio rispetto a due settimane fa, è tornato con la squadra ma si vede che deve recuperare ancora molto, deve lavorare intensamente, non ha ancora il ritmo della squadra. Dovremo fare attenzione alla gestione dei suoi carichi perché non vogliamo bruciare i tempi, ha tutto il tempo di questo mondo, è un bravo ragazzo, è ambizioso, si è allenato con la squadra in questi giorni e si vede che sotto porta può essere molto pericoloso”.
Iker Bravo potrebbe essere una carta da usare domani?
“Sicuramente ci sto pensando, si è allenato in maniera buona, ha un’ottima formazione calcistica, lo si vede, ha buoni principi di gioco, segna molti gol in allenamento, anche nell’ultimo penso ne abbia fatti due. Lo si vede che ha qualcosa di speciale, poi vorrebbe sempre giocare noi ci stiamo pensando, potrebbe scendere in campo dal primo minuto.
L’esordio di Lucca con l’Italia?
“Siamo molto contenti del suo esordio, ha esordito qui nel suo stadio, un’esperienza molto bella per lui, sappiamo che nella nazionale italiana la qualità è molto alta, ora spetta a lui lavorare in settimana per riuscire a restarci. Noi vogliamo diventi un giocatore fisso della nazionale italiana, è una bella occasione per lui, ora però dobbiamo pensare al Milan e a fornire una bella prestazione”.
Brenner è reduce da una brutta gara con il Lecce, come sta?
“Contro il Lecce nel primo tempo abbiamo fornito una prestazione media, con alcuni buoni momenti ma in altre fasi della partita non abbiamo fornito una buona prestazione. Non è stato facile neanche per Brenner perché ha avuto il pallone tra i piedi meno di quanto si aspettasse, ha fatto qualche errore perdendo un paio di palloni che non doveva perdere e lo sa. Parliamo molto con lui. Gli parlo e gli do grande attenzione, sta migliorando e ha avuto qualche grande giocata, c’è tanta concorrenza e lui deve dimostrare di poter giocare. Si allena, conosce la situazione, sa bene che tutti noi dobbiamo allenarci con energia e bisogna meritarsi di scendere in campo. Brenner è giocatore di buone qualità, sa dove si trova, ha la fiducia della squadra, lavoriamo molto a video in piccoli gruppi o con singoli per analizzare certi momenti della partita”.
In difesa riconfermati i tre visti con il Lecce?
“Non mi sbilancio sulla formazione perché c’è ancora la rifinitura. Non vediamo l’ora di giocare, sarò a San Siro per la prima volta e questo vale anche per diversi ragazzi, dovremo approcciarla bene. Non importa tanto chi sarà in campo ma come la squadra interpreterà la gara”.
C’è una ricetta per contenere gli esterni del Milan?
“Un paio di giorni fa ho visto il documentario sul Napoli, non ho capito tutto ma c’erano numeri molto chiari, Leao ha grandi numeri, contro il Napoli ha fatto una corsa di 70 metri mettendo un assist per Giroud. Lui e Pulisic sono giocatori difficili da contenere, se gli si lascia spazio per correre diventano molto pericolosi, se prendono velocità riescono a mettere in difficoltà chiunque a livello mondiale, non c’è una ricetta o una soluzione particolare. Dobbiamo lasciargli poco spazio, quando abbiamo il possesso della palla non dovremo commettere errori. Contro il Lecce abbiamo perso un pallone sulla sinistra in maniera banale e ha avuto la sua più grande occasione, per un errore nostro nel possesso palla. Contro il Milan non dovrà succedere perché hanno giocatori di livello altissimo, Pulisic lo conosco da quando giocava in Germania, Leao è fortissimo, tutti vorrebbero avere due così in rosa. Ne abbiamo già parlato, ci sono tanti video dove si vedono le qualità di questi ragazzi, abbiamo i video in cui Leao dribbla da solo metà della Polonia. Sono giocatori che determinano le partite e per i quali i tifosi vengono allo stadio a vedere la partita”.