Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 28º turno di campionato 2024/25.
Le tabelle di seguito contrassegnate con il simbolo “✅” conterranno le dichiarazioni delle conferenze stampa riportate ed i convocati se sono stati diramati. Se la tabella sarà contrassegnata con il simbolo “⛔️” significa che si è ancora in attesa di news a riguardo.
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ATALANTA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
BOLOGNA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
CAGLIARI
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
COMO
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
EMPOLI
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
FIORENTINA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
GENOA
Arriva la sfida con il Lecce, partita importante, che gara ti aspetti? E può cambiare qualcosa dal punto di vista della formazione?
“Ci aspettiamo una partita difficile ma noi in casa nelle ultime quattro gare abbiamo fatto 10 punti e questo è positivo. Se uno ricorda la partita di andata, abbiamo fatto fatica. In casa nostra però abbiamo raggiunto risultati positivi nelle ultime uscite e siamo pronti ad affrontare una squadra forte ma noi stiamo bene fisicamente e tatticamente. A Cagliari abbiamo sbagliato il primo tempo ma abbiamo giocato la ripresa con carattere”.
Domani può essere una chiave della partita le fasce?
“Sì. Ma la cosa più importante è capire in questa partita che dobbiamo fare meglio dall’inizio con intensità e aggressività. Questo è importante per noi. Domani sarà diverso però rispetto all’andata”.
C’è la voglia di fare sempre meglio?
“C’è sempre due modi di vedere questa cosa. La prima è vedere il carattere e la personalità della squadra. Nei secondi tempi siamo sempre positivi e giochiamo con più intensità. Però dobbiamo fare meglio e iniziare la partita così dall’inizio”.
Come sta Thorsby?
“Non è ancora pronto, resterà con noi nella pausa per le Nazionali. Dovrà recuperare bene e domani non ci sarà”.
Sui tiri dalla distanza può essere un’arma in più Malinovskyi?
“Nelle ultime due settimane ha fatto passi in avanti dal punto di vista fisico. E’ entrato a Cagliari negli ultimi 15-20 minuti ed è pronto per giocare dall’inizio. E’ importante perché può portare qualità negli ultimi 20-30 metri ma a centrocampo abbiamo giocatori con qualità ed è importante per me trovare equilibrio”.
Avete una sensazione diversa nel giocare in casa?
“Quando giochiamo in casa il punto forte è il pubblico. Mi è sempre piaciuta l’atmosfera che si è creata in casa e questo è il punto forte. Se siamo riusciti a far bene in casa è perché abbiamo il supporto. E’ per questo che, con tutti gli infortuni che abbiamo, abbiamo ancor più bisogno di loro. Voglio vedere un’atmosfera che non si è ancora mai vista a Genova”.
Se domani arrivassero i tre punti potete regalarvi un altro finale di campionato. Può essere uno stimolo in più?
“Il nostro obiettivo deve essere chiaro: noi vogliamo rimanere in Serie A. E per farlo abbiamo bisogno dei punti che per il momento non abbiamo ancora. Non dimentichiamo che sono trascorsi 233 giorni prima di vincere in casa perché sappiamo che è difficile vincere in questo campionato. I dettagli fanno la differenza, per questo che noi abbiamo la testa a posto e io chiederò sempre di più ai giocatori. Voglio tirare fuori il massimo dai ragazzi. Prima vogliamo arrivare al nostro obiettivo, siamo ancora lontani e prima che non lo raggiungiamo non possiamo pensare ad altro”.
Come sta Cuenca?
“Purtroppo è infortunato. Ha un problema al flessore”.
Può essere la partita di Venturino?
“E’ un giocatore interessante. Con gli infortuni che abbiamo può essere uno dei giocatori che posiamo vedere in campo”.
Ekhator sta facendo bene.
“Sono contento di quello che sta facendo sul campo. Gioca in una posizione non sua. E’ un numero 9, deve continuare a crescere ma credo che sia il futuro della società”.
Non ci sono altri infortunati oltre quelli noti?
“Da ieri a oggi non abbiamo avuto nuovi infortunati. Aspettiamo domani”.
Miretti cresce partita dopo partita.
“E’ un giocatore molto giovane però ha giocato 80 partita in Serie A. Ha esperienza ma la cosa che mi piace di più di lui è che al 100% concentrato sul lavoro, non molla mai. E’ vero che può e deve avere più libertà in campo, perché ha la qualità di giocare fra la linee. Ma sta crescendo e sta facendo cose interessanti per la squadra. L’obiettivo è essere più decisivo per la squadra perché la qualità tecnica ce l’ha e mi aspetto che faccia più gol, più assist e crei di più gol per la squadra”.
In attesa dei convocati.
INTER
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
JUVENTUS
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
LAZIO
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
LECCE
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
MILAN
Quanto utile la settimana senza impegni settimanali?
“Molto molto importante. Per noi è importante lavorare su delle situazioni di gioco e anche a livello fisico: ne avevamo bisogno. La risposta dei ragazzi è stata fantastica nello spirito. Mi piace vedere lo spirito che hanno anche nella partitella: sono allegri, sono contenti. Stiamo lavorando su cose su cose non abbiamo mai lavorato tutti assieme”.
Tre gol e tre punti per riaccendere gli occhi dei giocatori?
“Lottiamo tutti i giorni per avere una evoluzione come squadra. Pensiamo al presente: il Como è una squadra difficile da affrontare. Non penso troppo in avanti. Vedo gioia e piacere di lavorare. Lo facciamo anche in maniera forte”.
Ha lavorato sulla testa?
“Lavoriamo sotto tutti i punti di vista. Sono molto soddisfatto della settimana, come lo ero prima del Lecce. Abbiamo iniziato molto bene col Lecce, poi nel secondo tempo abbiamo creato tanto e fatto tre gol, potevamo farne anche di più. Le altre squadre hanno qualità, allenatori bravi… Qua in Italia nessuna partita è facile. Una volta sì, ora mi sembra più equilibrato, diverso e più difficile”.
Si parla tanto del Milan di giugno e dell’allenatore del futuro…
“Non posso controllare quello che dicono e pensano gli altri. Posso controllare cosa facciamo in allenamento, il resto è quello che è. Sono uomo di calcio da tanti anni, sono abituato a tutto. A volte sembra di mancare un po’ di rispetto alle persone che sono ancora qua, ma sono abituato, è il calcio”.
Per lei è una motivazione suppletiva battere Fabregas, accostato anche al Milan?
“Se la motivazione partisse da lì, sarei malato, dovrei andare in ospedale. Fabregas è un bravo allenatore, sta facendo bene. La nostra motivazione sono i tre punti. Bisogna studiare i loro punti forti e le loro debolezze e fare il nostro lavoro, concentrandoci su di noi. Se facciamo quello su cui abbiamo lavorato allora siamo più vicini a vincerla. È Milan contro il Como, non Conceiçao contro l’allenatore avversario”.
Ha il rammarico di non aver potuto lavorare dall’estate?
“No. Quando sono arrivato qua sapevo del calendario non facile con una rosa che aveva principi di gioco dati da altri allenatori”.
Leao gioca?
“Può essere uno dei migliori del mondo. Ci ho parlato. È molto disponibile per la squadra, sta bene, sono molto diretto con lui e lui con me. Può giocare dall’inizio o a gara in corso”.
Su cosa ha lavorato in settimana?
“In queste settimane abbiamo avuto tempo di lavorare su altre cose, abbiamo lavorato in modo specifico su attacco, difesa e centrocampo. È un lavoro di tutta la squadra quando reagisci quando perdi palla. È tutto lavoro di squadra, funziona come lavoro di squadra, così come per attaccare si comincia dal portiere. Dobbiamo lavorare con tutti i reparti per raggiungere l’equilibrio. Stiamo lavorando per arrivare a questo equlibrio, per essere pericolosi davanti e a livello difensivo per non far arrivare gli avversari con facilità”.
Si subiscono sempre gli stessi gol…
“Si devono lavorare sui dettagli. Prima della conferenza, ho mostrato dei video con gli errori difensivi. La transizione attacco-difesa la fanno, ma bisogna sapere come fermare il contropiede avversario. Possiamo farlo e dobbiamo farlo, abbiamo giocatori veloci. Stiamo lavorando tutti i giorni, sono contento di lavorare su situazioni su cui prima lavoravamo solo in video. Ora lavorando sul campo è diverso. Non è che da un giorno all’altro si riesce ad essere perfetti, tutti i giorni c’è qualcosa da migliorare ma stiamo facendo quello”.
Torna Loftus-Cheek?
“Non l’ho mai avuto per gli infortuni, ora sta al 100%. Non è ancora pronto per i 90 minuti, ma mi piace molto. È un centrocampista molto forte, arriva bene nell’area avversaria. Fisicamente è un mostro, spero di averlo a disposizione in questo finale di campionato. L’anno scorso ha fatto 10 gol, è un box-to-box di grandissima qualità”.
Attacco a due Gimenez con Abraham?
“Dipende dalla partita e dalla strategia che ho per la partita. A me piace giocare con due riferimenti davanti, ma partire così dall’inizio penso di no”.
Theo più offensivo a Lecce…
“Non posso castrare la sua capacità offensiva, devo lasciarlo andare e trovare l’equilibrio per far sì che possa dare quello che ha dato a Lecce e che possa essere decisivo negli ultimi trenta metri perché ha questa qualità”.
In attesa dei convocati.
MONZA
Nesta, questa con il Parma è davvero l’ultima possibilità per il Monza in ottica salvezza?
“Dopo la partita con l’Inter l’ho già detto e lo sottolineo: questa partita in casa contro il Parma è decisiva. Se vogliamo cercare l’impresa per la salvezza dobbiamo fare partita super. Serve vincere e anche per questo abbiamo alzato l’asticella. Per il Monza è l’ultima chiamata e dobbiamo rispondere. Il Parma? Si devono salvare anche loro. Sono una squadra che ha caratteristiche importanti specialmente con le ali. Non servono calcoli ma solamente tanto cuore e organizzazione. Non dobbiamo nemmeno adattarci all’avversario ma alzare noi il ritmo se gli avversari giocano a ritmo basso”.
Cosa vi ha lasciato la partita persa nell’ultimo turno al Mezza con l’Inter dove comunque avete disputato una buona gara?
“Il Monza ha fatto una buona partita contro una squadra che ci ha lasciato più spazi. Sarà una sfida diversa quella che ci attende perchè mi immagino un Parma più chiuso. La squadra forte ti lascia più spazio mentre contro le squadre al nostro livello abbiamo meno spazio di manovra. Poi al Meazza si è più stimolati. Spero comunque che ai miei calciatori il concetto sia arrivato. L’arbitraggio nel match con l’Inter? Il quarto uomo era sempre vicino a me e questa cosa non mi è piaciuta. Il gol dell’Inter poi non l’ho capito e non ho capito nemmeno la direzione di gara. Per me erano da sanzionare”.
Nesta, pensa anche a quello che potrebbe essere il suo futuro?
“Quando mi hanno chiamato non mi hanno parlato della prossima stagione”.
Recuperate qualche calciatore infortunato? Pedro Pereira sarà riproposto come difensore centrale?
“Fra i giocatori che erano indisponibili recuperiamo Gagliardini e Akpa Akpro che li portiamo in panchina, è una partita decisiva e serve l’apporto di tutti. Se dobbiamo rischiare qualcosa è meglio farlo adesso. Anche Ciurria ci sarà, Pessina invece no. Pedro Pereira? A volte ci difendiamo a quattro, non era un braccetto a tre. Gli altri difensori arrivati a gennaio sono giovani e in certi stadi c’è un impatto diverso. Si sono fatti male giocatori molto importanti, questo è un fattore da tenere conto ma a prescindere si poteva fare molto di più. Parlo anche come mentalità e talvolta è colpa nostra. Non bisogna nascondersi e raccontare balle. Ora cerchiamo di mettere tutto in queste partite”.
Ha trovato più certezze nel momento in cui ha cambiato modulo?
“Con la cessione di Bondo abbiamo cambiato modo di giocare e in mezzo al campo il Monza può avere anche più scelte. Urbanski? Deve stare tranquillo e trovare serenità, altrimenti ci complica la vita”.
In attesa dei convocati.
NAPOLI
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
PARMA
Nesta ha detto che per il Monza è l’ultima spiaggia, per il Parma?
“Stesso spirito che abbiamo cercato di trasmettere da quando siamo arrivati. Avevamo tredici finali, ora sono dieci. Pensiamo alla prossima, possiamo controllare solo l’impegno settimanale e durante la partita”.
Che settimana è stata? Hai due squalificati, Pellegrino scalpita:
“E’ stata una settimana di lavoro, come tutte le altre. Ognuno dà il massimo. Le assenze di Sohm e Vogliacco ci dispiacciono, volevano esserci a questa partita, ma nello stesso momento dobbiamo pensare a chi c’è. L’importante è trasmettere che tutti sono utili alla causa, anche nonostante le assenze. Tutti il gruppo può dare molto di più”.
Come sta Bernabé?
“Era rimasto in panchina con il Torino, abbiamo anche pensato di inserirlo, abbiamo poi fatto cambi non previsti, in difesa avevamo due centrali ammoniti e abbiamo perso il cambio. Settimana scorsa si era allenato solo un giorno con noi, questa settimana l’ha fatta tutta e domani è a disposizione”.
Chi entra dalla panchina spesso è decisivo:
“Questa è la normalità, sono stato chiaro dall’inizio. Ci sono gerarchie ma bisogna guadagnarsi lo status nel gruppo. La cosa fondamentale è quello che si fa durante la settimana, la cosa importante è guadagnare la stima del compagno, non di allenatori o giornalisti. La cosa fondamentale è la stima del compagno, per l’impegno e l’atteggiamento messo. Io cerco di avere un rapporto schietto e onesto con chi si sente penalizzato e parte dalla panchina, dal mio punto di vista non è così. Con i cambi si può spaccare una partita, un tempo o trenta minuti bisogna dare tutto per i compagni
Pellegrino scalpita, gestirà l’alternanza o potremmo già vederlo insieme a Bonny domani?
“Potremmo farlo e potremmo non farlo. Bisogna capire gli equilibri, quali sono le alternative in caso succedesse qualcosa. Nella rosa abbiamo due punte, Pellegrino ha lavorato bene ma i titoli di giornale durano poco. La gente vuole vederlo ripetersi la domenica successiva. Il lavoro paga, ha lavorato bene prima e questa settimana. Noi come società abbiamo il dovere di far brillare le stelle più a lungo possibile ma prepararle anche alla caduta, ogni tanto le stelle cadono”.
Ondrejka nelle ultime gare non ha trovato spazio, come procede il suo inserimento?
“Si allena tutti i giorni, lo teniamo sotto osservazione e abbiamo avuto qualche colloquio in più per capire le sue esigenze e anche la persona sul piano umano. Sta lavorando sodo, l’opportunità arriverà anche per lui il prima possibile”.
La difesa del Parma ha cambiato tante coppie, Valenti ha sempre trovato spazio con lei.
“Stavo facendo la conta di quanti centrali ho, sicuramente ho un solo mancino. Devo pensare a non metter in difficoltà la squadra e il singolo giocatore, questo è il mio compito. Lautaro sta facendo bene, dal punto di vista difensivo e della grinta, ha coraggio nei duelli e a me fa piacere avere un difensore come lui. Per chi sarà al suo fianco bisogna pensare a chi c’è a disposizione, Balogh ha fatto bene con il Bologna e anche a Udine nonostante l’episodio del rigore, Vogliacco l’ho avuto solo con il Torino. Sto cercando di lavorare su questo, mantenendo gerarchie senza cambiare molto per non creare confusione. Leoni è il più piccolo, metterlo a sinistra sarebbe togliere certezze a un ragazzo giovane a cui manca esperienza. Avessero messo a me centrale di destra, a diciassette anni mi veniva scomodo. Dobbiamo aiutare Giovanni e metterlo nelle condizioni per esprimersi al meglio, gli concediamo qualche errore in più. Bisogna fare in modo che gli errori non siano danno per la squadra, lui è un in gamba, diventerà un grande difensore”.
Quanto saranno determinanti i calci piazzati?
“E’ una situazione su cui si può far gol, ma la cosa più importante è sempre il battitore, trovarlo non è semplice. Si possono preparare le situazione ma se i palloni non arrivano dove li vuoi mettere… Sono situazioni da sfruttare, nel calcio di oggi fanno spesso vincere le partite”.
Man è stato titolare solo una volta con lei, lo considera un’arma da gara in corso?
“Man si è allenato bene, può aggiungere qualcosa sull’atteggiamento, come tutti gli altri. Non è un messaggio rivolto a lui ma a tutto il gruppo, lo dico tutti i giorni, i ragazzi hanno bisogno che vengano dette determinate cose. Lui si impegna, cerca di migliorarsi, ha un atteggiamento corretto come tutti gli altri”.
Come si affronta una partita così, che insidie nasconde?
“Non va caricata più dell’importanza che ha, dobbiamo controllare quello che possiamo. Se iniziamo a pensare ad altre cose e caricarla troppo è uno spreco di energie. L’educazione di un gruppo impone dall’inizio che si vada ad affrontare tutte le gare nello stesso modo. Abbiamo una squadra che può controllare quello che fa, abbiamo visto dei miglioramenti nelle ultime gare. Abbiamo sbagliato il primo tempo a Udine, con il Torino eravamo un po’ bloccati all’inizio, però poi siamo venuti fuori in un bel modo. Cerchiamo di farlo dall’inizio, bisogna approcciare con la consapevolezza di quello che possiamo fare. L’impegno e l’atteggiamento fanno la differenza”.
A che punto è la squadra nell’apprendimento dei suoi schemi?
“Dobbiamo concentrarci su quello che possiamo fare noi, coraggio e impegno sono le cose che possiamo controllare. Le cose esterne come l’arbitro non contano e possono danneggiarci. Pensiamo a noi e al nostro valore, avendo l’impegno corretto cresceremo come squadra”.
In attesa dei convocati.
ROMA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
TORINO
Com’è andata la settimana?
“Abbastanza bene, tranne qualche imprevisto da valutare durante la rifinitura. Speriamo di avere in gruppo Lazaro: ha subito una brutta entrata, vediamo in rifinitura. Poi dobbiamo vedere Sanabria e Walukiewicz che ha preso un colpo, ma per il polacco non dovrebbero esserci problemi”.
Che partita si aspetta?
“Dobbiamo stare sul pezzo. Nelle ultime partite tutte le squadre avranno motivazioni di vario tipo, soprattutto chi lotta per rimanere in serie A. A Parma abbiamo lo abbiamo visto nel secondo tempo. L’Empoli è in un momento negativo per i risultati, ma come prestazioni è viva e resta in partita, oltre all’impresa contro la Juve. All’andata fecero un girone strepitoso, una squadra giovane può avere dei bassi. Ma anche contro la Roma è stata 1-0 fino alla fine, ha preso gol nei primi 20 secondi. Sono pericolosi fuori casa, è una squadra brava ad attaccare in campo aperto e lo abbiamo visto in coppa Italia proprio qui. Dovremo stare attenti all’aspetto mentale, alla mentalità. E’ uno step che dobbiamo fare”.
Tornate al Grande Torino…
“I tifosi sono una parte importante, lo abbiamo visto a Monza e Parma. L’ho sempre detto: non dobbiamo deludere i tifosi, poi i risultati a volte vengono e a volte no. Nel ritorno, voglia e determinazione sono state dimostrate e la gente ci ha dimostrato affetto in casa e fuori. Dovremo approfittarne”.
Ci sono giocatori imprescindibili per il Toro del Toro? E sperimenterà qualcosa di nuovo?
“Non mi piace sperimentare, l’obiettivo è fare un finale di stagione importante. In base alla rosa che hai, possono esserci varianti ma non sono per sperimentare, bensì per fare risultato. Dobbiamo lottare per avere ambizioni, e ne abbiamo tante. E questo ci servirà per il futuro per vedere chi è da Toro. Siamo stati bravi a uscire da una situazione difficile, ora dobbiamo continuare. Sperimentare sembra che non abbiamo obiettivi, mi dà fastidio. A Parma mi ha dato fastidio la parola presuntuosi…Se cambio, è perché ho visto determinate cose o servono determinate caratteristiche”.
Pensa di riproporre i due trequartisti? E’ questa l’idea di Toro per il futuro?
“Abbiamo cambiato perché c’era l’esigenza. Dovevamo aspettare il timing, all’inizio si parlava di difesa a cinque…Il timing viene determinato dalle circostanze. Ora i nuovi hanno dato carica e qualità, questa è la strada. Poi cosa ci sarà domani, non lo so…Io guardo, traccio un’idea. Quando sono arrivato avevo un’idea e poi l’ho dovuta cambiare. Stiamo portando avanti questa idea, ora pensiamo all’Empoli”.
Quali sono le motivazioni in questo finale di stagione?
“Possono riguardare le classifica, o chi ha voglia di tenere questa maglia e dare qualcosa. Sono venuto qui per provare a fare qualcosa d’importante: voglio dai miei giocatori questa capacità. Un obiettivo è cambiare mentalità, voler costruire qualcosa. A volte la dà la classifica, o la volontà di restare a Torino per costruire qualcosa. Siamo tutti sotto esame, io compreso”.
Coco è reduce da scivoloni…
“Se si vuole un giocatore da Toro, bisogna andare sopra le critiche. Altrimenti non lo sei…Uno deve saper accettare le critiche: qui si pretende tanto, devi essere bravo a cancellare. A Coco ho fatto l’esempio di Maripan, alla sua espulsione con l’Inter e all’errore con la Fiorentina…Maripan ha la personalità di lasciarsi scivolare addosso. Sono convinto che Coco sia forte, abbiamo fatto un investimento”.
L’Empoli segna molto di più in trasferta…
“Fuori casa fanno meglio perché hanno giocatori di gamba e sanno ripartire bene. Dobbiamo stare molto attenti: attaccare una difesa a cinque non è facile, a volte vieni trasportato dall’entusiasmo e lasci campo. Dovremo capire i momenti e la partita, è un passo importante di mentalità. A Parma non abbiamo capito come gli avversari sono rientrati in campo”.
Quali sono le altre cose che chiede ai giocatori nelle ultime dieci gare?
“Per ora, mi sono appuntato l’aspetto della mentalità: è ciò che farà la differenza in tutte le squadre che affronterai. L’anno scorso, in B, ho fatto un errore: abbiamo perso la A diretta per questo. L’ultima gara con lo Spezia vincevamo 1-0 al primo tempo, il Como perdeva ed eravamo matematicamente promossi, io mi sono concentrati sul Como e non sullo Spezia che lottava per i play-out. Loro ci hanno mangiato, non abbiamo saputo reagire all’aspetto mentale di uno Spezia che doveva dare tutto. E su questo ho sbagliato io. Ed è ciò che dobbiamo capire nelle ultime 10 partite: se vai in vantaggio con l’Empoli, devi sapere che daranno tutto e noi stare concentrati. O, al contrario, se vai sotto servirà pazienza. E’ ciò che ci manca, ma siamo sulla strada giusta”.
Ha timore che l’anno prossimo debba ripartire da una rosa differente? O ha avuto rassicurazioni dalla società sulla progettualità?
“Un accenno su questo c’è già stato, ma oggi penso solo all’Empoli. La prospettiva futura da parte mia e dei giocatori dipende dalle prossime dieci partite. Voglio gente mentalmente pronta, dobbiamo dimostrarlo. Poi la società e il direttore guarderanno in prospettiva avanzata”.
Come si può sostituire Lazaro?
“Non abbiamo in squadra un giocatore come lui, che sappia fare quel ruolo e che ci dia equilibrio. Pedersen è un giocatore che in questo sistema lo vedo più a quattro, Dembele è cresciuto e lo tengo in considerazione come terzino destro. E’ una cosa che sto valutando, anche Karamoh è capace di farlo ma si esprime meglio a piede invertito. Karamoh ci ha aiutato tanto nel momento di difficoltà, può fare quel ruolo. Ma ci sono altre soluzioni che devo vedere. Speriamo di recuperare Lazaro, ci garantisce equilibrio. E Salama può fare quel ruolo, ma il nostro è un campionato tattico e deve imparare certe situazioni. Se devo trovare oggi una difficoltà, è proprio sostituire Lazaro: vediamo, qualcosa ho in mente”.
Aspettando le decisioni di Spalletti, su cosa sta lavorando Casadei? Qual è il prossimo step?
“E’ un ragazzo giovane, ha mostrato potenzialità ma deve crescere ancora per stare ad alti livelli. Ha caratteristiche importante, quelle che mancavano al nostro centrocampo, e può migliorare nei tempi d’inserimento e di gioco. A volte è tanto sopra alla linea del pallone, a volte deve capire quando inserirsi…Deve imparare a vedere prima la giocata. Ma è un giocatore che si è imposto con determinazione in un campionato difficile, gli va fatto un grande elogio. I nuovi hanno dato carica e il credo che possiamo fare le cose”.
Anche Casadei può essere un potenziale sostituto di Lazaro?
“Non ha le sue caratteristiche…Oggi i ragazzi sono bravi e preparati che non devono fossilizzarsi su un solo ruolo. E’ un giocatore che preferisco guardi la porta per i tempi d’inserimento, spostato sulla trequarti sarebbe penalizzato perché giocherebbe più spalle alla porta. Non è Vlasic che si gira con un tocco…Il sostituto di Lazaro, in questa rosa con quelle caratteristiche, non è facile da trovare”.
Ed Elmas a destra?
“Ha fatto tanti ruoli, anche il finto nove. Quando tecnicamente sei forte, riconosci gli spazi e lo può ricoprire. A volte, vedendo la sua storia e sono stato criticato perché l’ho tolto a Parma, ma è più di un anno e mezzo che non gioca. Per farlo rendere al massimo devi avere equilibrio, bisogna tenerlo in forma anche perché sta facendo il Ramadan. E’ un’ipotesi, ma a volte è meglio tenerlo dove sta facendo la differenza. A volte devi pensare se spostare un solo giocatore o due…”.
Masina può giocare centrale?
“Si sta allenando bene, è un ragazzo su cui conto. Lo vedo più come difensore centrale: lui nasce da quinto e da braccetto, all’inizio ha giocato tanto e ha fatto bene. Ci sta dando tanto. Lazaro, Walukiewicz e Sanabria mi hanno detto: ‘Mister, noi ci siamo’. Ed è una soddisfazione. Magari non ce la facciamo, ma questa è già una vittoria. Ed è lo spirito che dobbiamo avere, mettersi davanti a ogni cosa. Non so se recuperano, ma questo è bello. Vuol dire che ci siamo, poi a volte c’è delusione per aver buttato via due punti a Parma, o anche a Bologna, ma fa parte della crescita. E sta a me aiutarli a crescere”.
Avete migliorato i numeri realizzativi: su cosa avete lavorato?
“A gennaio abbiamo aggiunto giocatori qualitativi, che sanno attaccare l’area con determinazione. E questo fa la differenza. Non avevamo quinti da gol, avevamo centrocampisti di palleggio e poco d’inserimento, ora abbiamo aggiustato le cose. Dobbiamo essere ancora più continui, abbiamo preso due gol. Dobbiamo trovare il fare gol e non prenderlo, lavoriamo per questo”.
Dembele può prendersi il ruolo di terzino destro in prospettiva?
“E’ cresciuto tanto, è un giovane e l’ho voluto tenere io qui a gennaio. Ha margini di miglioramento, a volte non basta solo giocare per migliorare ma serve stare con i più bravi. E anche per lui possono esserci opportunità. Walukiewicz ci sta l’opportunità in quel ruolo di avere un difensore in più e costruire in maniera diversa, più a tre. Oggi i terzini ti danno soluzioni di gioco: i braccetti sono determinanti in una difesa a tre perché creano superiorità. I terzini a quattro sono quelli che ti permettono di costruire a tre, sono pedine importanti”.
In attesa dei convocati.
UDINESE
Sta lavorando su una squadra capace di giocare su due moduli, con la Lazio abbiamo rivisto la difesa a 3:
“Abbiamo tre giorni in più in questo processo di maturazione rispetto a lunedì (ride ndr). Abbiamo dimostrato di poter giocare bene con più sistemi di gioco e vogliamo continuare su questa strada, il focus è sui principi di gioco, la comprensione reciproca tra i giocatori. Questi sono gli aspetti fondamentali, più che parlare doi 3-5-2, 4-4-2 o 3-4-3. Con il tempi stiamo sviluppando la conoscenza tra i giocatori”.
Domani sfiderà il Verona:
“Siamo ottimisti, affronteremo una squadra che lotterà per portare un risultato positivo a casa, che fornirà una prestazione solida. Noi dovremo essere compatti in difesa ribaltando bene il gioco. A Roma abbiamo avuto meno possesso palla e quando succede dobbiamo essere bravi a ribaltare la situazione. All’andata contro il Verona abbiamo fatto una buona prestazione senza però riuscire a segnare. Domani sarà importante avere un buon equilibrio avere possesso palla, questa è la sfida”.
A salvezza raggiunta può essere il momento per testare dei giovani come per esempio Palma?
“Guardare al futuro lo facciamo sempre, nel calcio professionistico è come quando si passeggia, se si guarda troppo in là rischi di inciampare. Noi siamo molto concentrati sugli allenamenti, dando possibilità a tutti di scendere in campo. Possiamo giocare in 11 e poi ho 5 cambi, quindi in base all’avversario e ai cambi non è facile far giocare tutti. Pafundi per esempio, che ha appena festeggiato il compleanno, sta crescendo, è concentrato. Mi piace, ma bisogna essere pazienti con i giovani e anche loro devono esserlo, lavorando sul presente. E’ importante il lavoro che si fa oggi per ottenere obiettivi sul medio lungo termine, forse lui e Palma avranno chance di scendere in campo, ma a volte le decisioni non sono semplici, vanno fatte in base alla partita. Con lo staff tecnico ci lavoriamo ogni giorno, vedremo se ci sarà l’occasione di dare minuti anche a chi ne ha avuti meno”.
Senza Kamara ci sarà Zemura?
“Kamara ha fornito una buona prestazione contro la Lazio, poi per via del giallo è stato squalificato per la gara con il Verona. Zemura avrà quindi possibilità di giocare, spero che sfrutti questa occasione e che fornisca una prestazione di valore per poi andare con la propria nazionale con un sentimento positivo”.
La coppia d’attacco Lucca-Thauvin sta funzionando bene, ma è chiaro che c’è tanta voglia di vedere anche Sanchez. Domani può essere gara per lui come quella con il Venezia per esempio?
“La possibilità c’è ma la risposta definitiva non posso darla, i desideri sono una cosa, capisco la domanda. Però poi la realtà è diversa da quella che si desidera. Ogni settimana non mi precludo nessuna possibilità, le decisioni da prendere non sono mai facili, il duo Lucca-Thauvin funziona bene e nelle ultime partite sono anche migliorati. Questa è la situazione attuale. Se tutti sono a disposizione e in forma, se Lucca e Thauvin stanno bene è probabile che giocheranno loro. Pafundi si sta allenando bene, Sanchez si sta allenando bene, è un giocatore che parla bene con i compagni, che è importante in spogliatoio. Ha avuto possibilità di giocare e in futuro ne avrà altre. Spero però che indipendentemente da chi scenderà in campo verrà dato tutto per giocare al meglio, sappiamo che dobbiamo fornire una buona prestazione contro un avversario che può essere spiacevole da affrontare. Dobbiamo andare a dormire oggi con sensazioni positive per svegliarci poi ancora più carichi per dare ai nostri tifosi la gioia di una buona prestazione”.
Quali sono i punti deboli su cui lavorare per battere il Verona?
“Non credo sia giusto parlare di punti deboli, dobbiamo concentrarci su di noi, muovendoci molto quando abbiamo la palla. Dobbiamo essere noi a mostrare i nostri punti di forza. Dobbiamo correre, mettere spirito di squadra e vincere i duelli”.
In attesa dei convocati.
VENEZIA
Il Venezia arriva dal pari di Como, dove il Napoli ha perso. Come affrontate la partita di domenica?
“Sarà una partita difficilissima, loro ci vorranno azzannare, conoscendo Conte. Sarà la seconda della classe contro la penultima, vorranno fare la partita, ma noi non vogliamo essere da meno, andando oltre a tutto, con la grinta e la mentalità giuste. Ci dovremo un po’ superare, con la consapevolezza che arriviamo sì da buoni risultati, ma ci manca dannatamente la vittoria. Il Napoli concede pochissimo, quel poco che ci concederà dovremo coglierlo”.
Gytkjaer può giocare? Gli infortunati?
“Gytkjaer si allena sempre con grande predisposizione, non è un ragazzino, valuterò tutto. E’ stato freddissimo e lucido nel calciare quel rigore. Oristanio non sta benissimo, è un po’ febbricitante. Sagrado dovrebbe essere fra i convocati, Sverko no”.
Si aspetta lo stesso modulo visto di recente da Conte?
“Sì, me lo aspetto anche se dovessero recuperare Neres, dando continuità. Poi se dovesse recuperare Neres magari potrà cambiare a partita in corso”.
Gytkjaer aveva preannunciato che era il rigorista…
“Sì, avevo detto che quando è in campo lui, è il rigorista. Il secondo non lo dico (ride, n.d.r.)”.
E’ un peccato che il Napoli porti una sfida con una squadra come questa, o una fortuna dato il vostro periodo buono?
“C’è il Napoli, bisogna affrontarlo al meglio, con le caratteristiche che ho detto prima. Quanto pesa? Pesa, ma ci dobbiamo convivere”.
Il Napoli è favorito per lo Scudetto?
“E’ una delle favorite, ho messo sempre davanti l’Inter. Però devo dire che l’Atalanta non avendo più le coppe e l’entusiasmo può essere una sorpresa”.
A livello tattico come sarà, sfida uomo a uomo?
“Non gioco a uomo, dipende dov’è la palla. loro giocano con il 3-5-2, ma poi gli uomini si alzano o abbassano e il modulo cambia anche se non si nota molto”.
Una tabella salvezza l’avete fatta?
“No, non l’ho fatta, guardo step by step. Esiste poi una indicativa quota salvezza, ma è presto. Poi è giusto che voi le facciate, sono discorsi interessanti”.
Il Venezia ha trovato una bella compattezza difensiva. Domani troverete Lukaku e Raspadori in gran forma, come li limiterete?
“Lukaku al di là dei gol e degli assist fa giocare la squadra e mette in difficoltà i difensori che lo devono fermare. All’andata ricordo che Idzes a fine partita era pieno di graffi (ride, n.d.r.), ma fa parte del calcio, mi piacciono queste cose. Cercheremo di arginarli con quelle che sono le nostre caratteristiche”.
Fila a che punto è? Avete trovato il modo di comunicare in modo efficace date le difficoltà della lingua?
“Al di là delle battute, cerchiamo di fargli vedere le cose anche con i video, alla lavagna, ma un po’ di inglese lo capisce, normale che non sia fluente né l’inglese né l’italiano. Quello che serve è il tempo, ha giocato magari meno, ma bisogna poi dire che per la scorsa settimana era stato fuori diversi giorni per la frattura al naso, si era allenato solo in parte sabato prima del Como. Questa settimana invece si è allenato e può essere uno di quelli prescelti per giocare dall’inizio”.
In attesa dei convocati.
VERONA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.