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Tutti i convocati e le conferenze del 14º turno 2024/25

Potrete trovare tutti i convocati e le conferenze del 14º turno di campionato per fare al meglio le vostre valutazioni sull’undici da schierare al fanta.

Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 14º turno di campionato 2024/25.

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ATALANTA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ✅

BOLOGNA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

CAGLIARI

Conferenza stampa ✅

Come sta la rosa e quali insidie nasconde la gara contro il Verona?
“Ho tutti a disposizione. Il Verona è squadra tosta, nonostante le difficoltà. Ogni avversario ha le sue qualità e le sue componenti. La grande determinazione dev’essere un punto di forza”.

Quanta pressione da uno scontro diretto?
“La pressione è un privilegio. Abbiamo bisogno di sentirla. Spesso è utilizzata in senso negativo, ma per me non è così. Personalmente la voglio sempre sentire, sennò non farei il mio lavoro. Giocare dopo 5 giorni? La squadra ha recuperato. Il problema nasce quando giochi ogni tre giorni. Sto facendo anche delle valutazioni diverse sulle strategie di gioco ed in futuro potremo metterle in pratica”.

A Genova perchè Marin al posto di Makoumbou?
“Non scarto mai nessuno. Marin ha delle caratteristiche importanti, e chissà che non possa essere schierato anche più avanti. Ho tanti centrocampisti e devo fare delle valutazioni gara dopo gara. Tutti stanno performando bene, ed è un bene avere tante scelte al riguardo. I centrocampisti li cambierò quasi sempre, anche durante la gara. Questi due giocatori hanno esperienza internazionale rispetto agli altri. Vorremo valorizzare anche Prati, ma in questo momento devo fare determinate scelte”.

In che senso Genova è stata importante per migliorare alcune strategie di gioco?
“Dobbiamo essere più bravi nella transizione. più veloci nel leggere l’azione. Subiamo goal perchè spesso siamo in ritardo su queste letture”.

Jankto è rientrato: sta lavorando sul suo inserimento?
“E’ difficile portare avanti tutti sulla stessa linea. Lui è un esterno su ambo le fasce, ma nasce mezz’ala. Non per tutti è possibile essere al centro del progetto, ma lui fa bene a non rallentare il suo processo di lavoro. Nel momento in cui toccherà a lui dovrà sfruttare l’occasione. Prima o poi arriverà”.

A che punto è Zortea sul suo lavoro?
“Deve migliorare la fase di non possesso. E’ un elemento abile con entrambi i piedi, a volte non riesce a controllare la frenesia. Vuole affermarsi e sono contento di lui. Si è inserito bene nel contesto”.

Quando la prestazione sarà accompagnata dalla vittoria?
“Vorrei vincere sempre, è ovvio. Ci sono momenti in cui anche il pareggio ti soddisfa, perchè hai dalla tua parte anche la prestazione. Ogni punto è importante per il raggiungimento dell’obiettivo. Nessuna partita al momento sarà decisiva, ce ne sono alcune, però, che ti consentono di prendere slancio, tipo quella di domani. La vittoria è importante, ma lo è anche il saper stare all’interno del contesto della gara stessa e la determinazione nel voler ottenere il risultato”.

Quella di domani è una gara in cui sulla carta siete favoriti: sarà interessante vedere la gestione della stessa?
“Io voglio sempre controllare la gara. Iniziamo sempre con l’intento di colpire l’avversario. Il concetto di favoriti è divertente: che significa partire favoriti? Il Verona ha ottenuto 4 vittorie, noi no. Dobbiamo ambire alla prestazione e all’approccio determinante sulla gara stessa. La gestione? E’ un termine che non mi piace. Dobbiamo saper leggere la gara, non gestirla. Dobbiamo essere bravi nei momenti di medio o bassa intensità. Dobbiamo essere maniacali nella gestione dei dettagli. Io voglio favorire me stesso, voglio che la squadra sia consapevole di poter portare a casa la gara. Il livello mentale e fisico è fondamentale”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

COMO

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

EMPOLI

Come sta la squadra?
“Zurkowski non figura tra i convocati, così come De Sciglio. I tre che sono rientrati l’altro giorno hanno lavorato e hanno migliorato la condizione fisica. Il rientro ad esempio di Anjorin lo abbiamo accelerato. Tra i convocati ci sono anche ragazzi della Primavera oltre a quelli che si allenano con noi regolarmente. Siamo in emergenza, soprattutto a centrocampo e occorre fare valutazioni sia sulla partita di domani sia quelle successive. Il minutaggio è migliorato, ma non sono ancora disponibili per novanta minuti. Per cui mi riservo di decidere all’ultimo”.

Domani la partita si presenta da sola probabilmente, ma questo Empoli ci proverà.
“Dobbiamo cercare di uscire da San Siro con un risultato positivo, la squadra deve essere determinata e concentrata. E soprattutto dobbiamo essere propositivi e avere personalità quando la palla ce l’abbiamo noi. Se noi facciamo tutto al 100% può anche non bastare, ma non dobbiamo recriminare su nulla contro una squadra così forte. Il Milan è sulla carta più forte di noi, ma il bello del calcio è che quando si va in campo ci si misura anche con avversari migliori. Bisogna andare lì con coraggio”.

Che momento è per voi questo?
“Questo è il momento di stringere i denti. Come sapete non mi piace creare alibi, ma numericamente non siamo tantissimi. Detto questo dobbiamo compattarci, senza sprecare energie inutili. Non dobbiamo farci trascinare da fattori esterni, ma capire i momenti della partita perché in partite contro avversari così non si può pensare di pressare a tutto campo per novantacinque minuti. Mi ricollego a quello che ho detto prima, il possesso palla deve essere migliorato, ci deve essere predisposizione a farlo nonostante quello che può fare il Milan. Bisogna fargli fare la partita che non sono abituati a fare, se gli concediamo la palla sempre rischiamo di farci male”.

Cosa ne pensa di Leao?
“Leao è un grandissimo giocatore, posso dare un giudizio ma non posso entrare nelle dinamiche dell’altra squadra. Normale che ci siano delle attese, ha qualità importanti e forse potrebbe determinare di più. Certamente mi auguro che possa farlo dal turno successivo. Per dare dei giudizi poi si devono allenare i giocatori”.

Avete analizzato ciò che è successo contro l’Udinese?
“Abbiamo analizzato ma ora si deve pensare solamente al Milan. Si analizzano le cose positive e quello negative, abbiamo fatto molto bene nel primo tempo, mentre nel secondo vuoi per la situazione numerica, vuoi per altre vicissitudini non abbiamo portato a casa i tre punti. Ma i ragazzi per quello che danno e per le condizioni che stanno affrontando, vanno solo elogiati per i sedici punti ottenuti. Ad oggi ci sono tanti e solo aspetti positivi”.

Nelle ultime partite avete forse peccato sulla fase della gestione della palla.
“Numericamente a Lecce non avevamo centrocampisti di ruolo, anche con l’Udinese se non per il rientro parziale di Anjorin. Abbiamo delle problematiche, ma ragionando in che momento siamo stiamo facendo cose positive, anche di più delle nostre possibilità. C’è un forte senso di appartenenza. Se giocano Grassi e Anjorin sulla gestione della palla abbiamo qualcosina in più, con Henderson e Haas abbiamo invece altre caratteristiche. Abbiamo giocatori che abbiamo tenuto in squadra, nonostante potessero fare esperienza altrove, ci può stare tutto quello che si sta verificando”.

State invece facendo bene nella gestione delle seconde palle
“Non vorrei fare troppi complimenti alla squadra ma ci sono tanti numeri positivi sui duelli. Siccome sono uno che va alla ricerca della perfezione, si cerca e si ragiona su quegli aspetti che bisogna migliorare. E che sono tanti. Non dobbiamo porci limiti, sia di squadra che singolarmente, perché possiamo sempre migliorarci”.

Come mai fate peggio nei secondi tempi?
“Sicuramente non è un aspetto fisico, perché i numeri parlano chiaro; poi ci sono anche le qualità degli avversari da considerare. L’Udinese doveva vincere 3-0 con l’Atalanta nel primo tempo, faccio fatica a trovare aspetti negativi a questa squadra, non faccio distinguo tra primo e secondo tempo. Perché altrimenti non abbiamo presente chi siamo e da dove siamo partiti”.

Pellegri l’ha abbracciata dopo il gol.
“Fa piacere, ma è stato bello anche celebrare Haas, avevano una maglietta apposita. Poi voleva anche abbracciare un compagno con cui si trova molto bene, Esposito e in quella traiettoria di corsa c’ero anche io. Scherzo, mi fa piacere che stia trovando una certa continuità. Per un attaccante fare gol è il massimo ma io in questo momento penso a Colombo, Solbakken, Esposito, Ekong, perché lui sta già avendo soddisfazione e vorrei che lo facessero anche gli altri”.

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Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

FIORENTINA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

GENOA

Conferenza stampa ✅

Dopo il pari contro il Cagliari cosa l’è piaciuto?
“Abbiamo creato situazioni pericolose e fatto due gol. Vuole dire che abbiamo tantissimo da lavorare, mi è piaciuto però il modo e l’idea chiara di quello che vogliamo fare in campo”.

Come ha visto Badelj e Frendrup in mezzo e Thorsby a legare il gioco domenica?
“Ha fatto bene tutta la squadra, abbiamo fatto una bella prestazione collettiva. Ed è per quello che i giocatori fanno vedere la loro qualità, quando una squadra gioca bene la qualità si vede sempre

Ci sarà continuità dal punto di vista del sistema di gioco?
“La cosa più importante è mettere i giocatori nei ruoli dove possono far vedere le loro qualità. Questa settimana era importante per Messias, Vitinha e Vasquez; hanno fatto una settimana interessante dal punto di vista fisico. Io sono molto aperto a cambiare assetti e questo aiuta i giocatori a fare bene”.

In porta hai deciso chi sarà il titolare?
“
Leali sta facendo benissimo. Gollini ha ripreso gli allenamenti e sta facendo di più questa settimana, ma non è pronto per iniziare la partita”.

Come pensate di affrontare l’Udinese? Servirà attenzione sulle palle inattive?
“Sono molto pericolosi perché sono molto aggressivi e hanno struttura. Noi dobbiamo essere attenti a non fare scorrettezze in area. Da parte nostra abbiamo la possibilità di fare male a loro perché abbiamo mobilità e qualità tecnica”.

Visto che ha detto che l’Udinese è una squadra fisica, domani un giocatore come Balotelli può essere una carta?
“
Non voglio prendere decisioni in base all’altezza del giocatore (sorride ndr). La cosa più importante è avere un modo di giocare chiaro. Mario è un giocatore importante, ha lavorato bene questa settimana. Deve continuare così. Sa che può fare gol ma deve continuare così”.

Com’è la situazione riguardo Vitinha e Messias?
“C’è ancora una giornata prima di prendere le decisioni finali. Ma avere questi giocatori a disposizione è importante. Sono giocatori che hanno velocità e sono forti nell’uno contro uno. Averli a disposizione è importante”.

Miretti nel post partita di domenica ha detto che si trova meglio quando gioca più centrale.
“Anche io volevo vincere ma abbiamo pareggiato (sorride ndr). Ha fatto una grande partita, può fare meglio dal punto di vista tecnico perché aveva la possibilità di fare più gol e creare più occasioni per noi. La cosa più importante è che lui sul campo giochi bene per la squadra. Ha fatto vedere che ha la qualità per giocare a sinistra e dentro al campo. In questo momento però la squadra ha bisogno di lui in quella posizione”.

Come stanno Ekhator e De Winter?
“A Ekhator e De Winter occorreranno ancora due settimane prima di essere in condizione per giocare una partita di Serie A (come Ekuban ndr). Gli altri stanno lavorando e stanno bene. E questo è positivo”.

Cosa ha lasciato la gara contro il Cagliari?
“Sono dispiaciuto perché i giocatori hanno fatto una partita dove meritavano di vincere. Detto questo, quando concedi due gol in casa vuol dire che dal punto di vista difensivo non hai fatto bene. E in quello dobbiamo fare meglio”.

Con i rientri dagli infortuni ha più competitività e più scelta come organico. Come li hai visti in settimana?
“E’ quello che mi piace: avere la competizione fra i giocatori. Questo porta livelli altissimi in allenamento. Ai giocatori ho detto di mettermi in difficoltà per scegliere gli undici giocatori che scenderanno in campo. Questo è il loro lavoro. Dopo faccio io le scelte e credo che questo sia un bene per tutti. Se vogliono giocare devono fare una settimana ottima. E quando abbiamo questi giocatori a disposizione la competitività sale di livello”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

INTER

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

JUVENTUS

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

LAZIO

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

LECCE

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

MILAN

Conferenza stampa ✅

Si parla sempre di equilibrio…
“Con la Juve siamo stati più organizzati, con lo Slovan meglio in transizione. Mi sembra che miglioriamo in qualcosa, poi sorgono altri problemi. Ma non è perché si vince che bisogna pensare che vada tutto bene chiudendo gli occhi ai problemi. Io non posso chiudere gli occhi, abbiamo parlato dei problemi”.

Qual è il problema più grande?
“A volte i problemi arrivano con le partite. Contro la Juve abbiamo lavorato tanto sull’organizzazione difensiva e la squadra ha fatto bene. Ora abbiamo avuto una squadra di transizione e abbiamo avuto problemi. Ma i giocatori capiscono. Ma in ogni caso siamo la quinta difesa del campionato, abbiamo preso tanti gol quanto l’Inter e la Lazio. Noi lavoriamo per migliorare, a volte sono cose che non sono tattiche. Il problema di Bratislava non è tattico, ma di lettura e momento individuale. Continuiamo a lavorarci, su lettura e tecnica individuale. I giocatori lo capiscono. È importante lavorare sul problema. Abbiamo vinto. Va tutto bene? No. Quando lavoriamo sul problema avuto in partita la squadra ha una risposta positiva”.

È ripercorribile il Milan a due punte?
“Idea che rimane nella mia testa. È una opzione quando penso che possa essere un vantaggio”.

Perché il Milan non riesce a far valere il divario tecnico rispetto alle avversarie? Non c’è mai una vittoria netta…
“Non è facile in Italia essere dominanti, non è facile contro l’Empoli, non è facile contro l’Atalanta. Quello che vogliamo è l’equilibrio, sentire che la squadra crea opportunità avendo una sicurezza difensiva. A Bratislava, dopo aver segnato lo 0-1, c’era la possibilità di dominare la partita, ma abbiamo subito il pareggio e la squadra lo ha accusato”.

Leao è meglio averlo in campo che in panchina?
“Adesso sì. Io con Leao ho usato due strategia: una non ha avuto risultati, gli altri sì. Sono molto contento che Rafa abbia avuto questa reazione, ma voglio continuità. La squadra ha bisogno di questo Rafa”.

Cosa deve fare il Milan rispetto alle altre gare per non avere problemi domani?
“In Italia bisogna avere due facce offensive: contro Juve e Slovan c’è una faccia, ne serve un’altra per affrontare Empoli e Atalanta”.

Chi gioca in difesa?
“Ho una coppia più stabile delle altre, ma dobbiamo capire anche che ci sono tante partite e non possiamo giocare sempre con gli stessi. Gabbia si è infortunato, era difficile fargliene fare due di fila. So che sarebbe importante far giocare gli stessi giocatori in difesa, ma ci sono tante partite e ci sono anche degli infortuni. Voi non parlate molto di questo, ma noi non abbiamo infortuni eh… E il motivo è anche perché facciamo questo tipo di gestione”.

I 9 punti di distacco vi preoccupano?
“Sì, ma sono positivo”.

Gol dello Slovan simile al rosso di Reijnders con l’Udinese: stesso errore?
“Sembrano situazioni simili, ma sono cose totalmente diverse. Non c’è paragone. Con lo Slovan era un corner e c’erano tre calciatori preparati in fase difensiva, ma è stata una scelta individuale l’errore. Io posso dire le cose in campo, ma poi ci sono le scelte individuali”.

Si può dominare un po’ più compatti a centrocampo, lasciando spazio ai nostri giocatori più rapidi?
“Mi sta chiedendo è se non possiamo stare più indietro per avere più spazio per gli attaccanti? Nell’ultima partita abbiamo avuto due momenti. Siamo stati in più momenti in avanti, perché il Bratislava difendeva con 10 giocatori davanti l’area. Abbiamo però fatto due gol con spazio. L’ideale sarebbe avere i due momenti. Quando recuperiamo palla dobbiamo capire che abbiamo calciatori per uscire veloci. Ma quando non si può fare dobbiamo fare un attacco organizzato. I gol che facciamo sono più con spazio che con l’attacco posizionale o organizzato. I gol che facciamo normalmente sono molti di più col recupero palla e con spazio”.

Hanno fatto rumore le immagini di Guardiola graffiato: è un problema un po’ sottovalutato quella della pressione che gli allenatori sono costretti a subire?
“Non possiamo scappare da questa pressione quando siamo in club come il Milan o come il Manchester City. Non so cosa sia successo con Guardiola (e i graffi sul viso, ndr). Ma stare qui vuol dire avere pressioni in tutti i momenti, tutti i giorni. Non solo con la stampa e i tifosi, ma anche qui dentro e con i giocatori. Siamo una squadra che deve vincere sempre. Se non vogliamo avere questa pressione non possiamo stare qui, a questo livello. Non penso ci sia altro modo. È una pressione grande, grandissima. E si sente tutti i minuti, tutti i giorni. Io dico che il calcio è per persone forti. Se non siamo forti non possiamo stare nel calcio a questo livello”.

Fofana riposerà?
“In hotel, a Milanello. Non posso prendermi il rischio di farlo riposare, perché domani è la partita più importante. Mi aspetto che Fofana faccia una partita intelligente. Se Fofana sbaglia, sbaglia, ma mi aspetto che gli altri non sbaglino”.

Tante squadre davanti al Milan hanno cambiato allenatore come il Milan…
“Io sono sicuro che alla fine saremo davanti a qualcuna di queste squadre. Ma parliamone: abbiamo fatto la pre-stagione con tanti ragazzini. I giocatori più influenti della squadra sono arrivati solo otto giorni prima dell’inizio del campionato e non abbiamo mai avuto tempi per allenarli. Stiamo piano piano crescendo. Lavoriamo più con le immagini che con gli allenamenti, ora. Quando si cambia tanto, è più difficile. Il Napoli è un caso diverso, ma non mi sembra che le altre squadre davanti a noi abbiano avuta una pre-stagione come la nostra. Poi molte non giocano la Champions, possono fare più turnover durante la settimana. Del Napoli non c’è bisogno di parlare, perché hanno un nuovo allenatore e tutte le settimane per lavorare. Poi ci sono Inter e Atalanta con tanti anni di allenamento con lo stesso allenatore. Poi se vogliamo vedere solo il risultato sono il primo a dire che dobbiamo fare di più”.

Siete tranquilli su Bennacer e sul suo stato fisico?
“Stiamo aspettando Bennacer nei prossimi tempi e recuperarlo per la seconda parte della stagione, può essere importante per noi. Siamo fiduciosi sul recupero di Bennacer”.

Ormai tutte le partite sono da dentro o fuori…
“Posso dire che sono esperto ora in pressione. Da quando sono qui, è sempre da dentro o fuori. Domani stessa pressione di altre volte. Per i giocatori anche: tutti quelli che sono qui sanno che domani si deve solo vincere. Io non sono buono con me stesso, perché mi metto pressione. Non sono mai stato primo, è più difficile per chi sta dietro. La pressione di vincere è migliore. Si lavora tanto qui, ma dormo sempre molto bene. Mi piacerebbe dormire di più, ma ho un bambino di un anno… Però è una bella forma per non dormire bene”.

Che squadra domani?
“Non posso dire niente, ma tanto in un’ora voi sapete la formazione. Non sono io che parlo. Magari domani ci sarà qualcosa di diverso”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

MONZA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

NAPOLI

Conferenza stampa ✅

Due mesi in vetta, come si fa a non farsi condizionare negli allenamenti ed in partita?
“Dobbiamo essere realisti e sapere che siamo solo alla tredicesima giornata e nel giro di pochi punti ci sono 6 squadre. E’ un campionato finora equilibrato, a mio parere non penso rimarrà così fino alla fine. Già a fine girone d’andata inizierà un po’ ad allungarsi, ma a noi fa piacere, dimostra che il lavoro che stiamo facendo è buono e sono contento, giorno dopo giorno stiamo ponendo basi importanti e vedo una continua crescita come squadra ma anche come singolo. La rosa è molto cresciuta come livello dei singoli rispetto a Dimaro, va dato merito ai ragazzi che hanno voglia di migliorare”.

Vanoli che percorso sta avendo dopo le esperienze con lei?
“Paolo è un ragazzo serio, un grande lavoratore, ho avuto il piacere di conoscerlo a livello lavorativo quando ero alla nazionale, allenava una Under, quando c’è stata l’opportunità l’ho portato con me. Ha lavorato nel mio staff, un ragazzo curioso, perbene, mi è dispiaciuto quando ha deciso di staccarsi per intraprendere una strada diversa, ma al tempo stesso ero orgoglioso di aver potuto dare qualcosa a lui e lui mi ha dato qualcosa in quegli anni”.

Oriali in un’intervista ha detto Inter e Atalanta sono le favorite ed il fuoriclasse è Conte, è d’accordo?
“Lele è un amico (ride, ndr), il martedì, mercoledì e giovedì europeo hanno confermato che in Italia iniziamo ad avere un livello tattico, tecnico molto elevato altrimenti non ti imponi in questa maniera come stanno facendo Inter, Atalanta, Juventus in casa dell’Aston Villa perché so che stadio è, il Milan, senza tralasciare la Roma, sai, mi viene da pensare quando si sottovalutano delle vittorie. La Roma è una signora squadra, l’ha dimostrato in casa del Tottenham che io conosco molto bene ed ha una rosa davvero favorito per poter lottare per la Premier League. La Fiorentina, la Lazio stessa. Il calcio italiano è cresciuto in maniera importante ed oggi deve fronteggiare squadre forti come dimostrano anche in Europa. Complimenti a loro, fa parte di un percorso che anche noi un domani vorremmo aggiungere per avere ambizioni sensate”.

Si aspetta Kvara con ancora più voglia e carica a Torino?
“Kvicha come determinazione e voglia è in continua crescita, era molto deluso perché ha avuto due occasioni davvero importanti per fare due gol, dare più tranquillità a tutti noi e far gestire meglio il finale, ma è un ragazzo che ha voglia di crescita, ha solo 23 anni ed è sul pezzo, sintonizzato con gli altri, si attacca tuttti e si difende tutti insieme. Io quello che vedo in campo è voglia di fare step in avanti e quando vedo questo sono tranquillo e sereno. Poi parliamo di un bravo ragazzo che ha capito che può crescere tanto e sta lavorando tanto per farlo e diventare uno di livello top”.

Ha detto che è mancato cinismo, come si ottiene questa cattiveria? In napoletano diciamo cazzimma.
“Quello che dico a voi lo dico prima ai ragazzi, alla squadra il messaggio non arriverà mai dopo di voi. Dobbiamo migliorare in maniera forte quando arriviamo lì, negli ultimi 30 metri, nella scelta, nella qualità, nel colpo di chi è talentuoso, il modo di attaccare l’area in maniera cattiva, ci stiamo lavorando da un po’ e quest’aspetto dobbiamo migliorare. Ma dopo ogni allenamento sono contento per l’applicazione dei ragazzi, ogni volta che affrontiamo una situazione specifica e si applicano al 200%, quando vedo questo sono felice”.

In casa del Torino in difficoltà, contestato dai tifosi.
“Una squadra in difficoltà, ma io le patite le ho viste, le ho analizzate, le ultime 6-8 partite. Loro sono partiti benissimo, poi hanno avuto l’infortunio di Zapata che stava su livelli importanti, ma è un gruppo solido, ha buona qualità, è a metà classifica in maniera tranquilla e senza una vittoria da tempo, quindi ci sono valori. Può capitare, io vivo a Torino, quasi ogni domenica avevo il piacere di andare a vedere la partita ed è un ambiente che conosco, bello caldo, forte, attaccato alla storia, dovremo fare grande attenzione, è una partita da affrontare nella giusta migliore, con rispetto della qualità dell’avversario e dell’ambiente che troveremo e della loro storia”.

11 mesi fa il Napoli perdeva 3-0 col Torino, lei era in tribuna. Si sarebbe aspettato di guidare un Napoli così?
“Ricordo bene la partita, fu una gara un po’ particolare, ma è inutile guardare al passato, conta il presente, aver resettato un po’ tutto con i ragazzi. Io il calcio lo conosco benissimo, ci sono momenti in cui c’è negatività a prescindere, ti fanno un tiro e finisce sotto l’incrocio, un episodio, ti va tutto storto, entri in un periodo di negatività e lì devi essere bravo ad uscirne. Se proprio vogliamo… c’è l’esempio di una squadra come il City che viene da 4 sconfitte ed un pareggio, ci sono quei momenti negativi, ma bisogna ripartire alcune volte si è bravi, altri entri in una spirale. Noi abbiamo iniziato col pareggio col Modena, la sconfitta a Verona 3-0, pure noi abbiamo capito che serviva resettare senza guardare indietro dove troviamo cose bellissime due anni fa e bruttissime l’anno scorso, noi pensiamo al presente ed è importante aver trovato un gruppo che mi dà soddisfazione nel venire a Castel Volturno ma deve essere solo la base”.

Raspadori ha chiesto più spazio qualche giorno fa (ufficio stampa chiarisce che è un’intervista di un mese fa, ndr), ha in mente di coinvolgerlo di più?
“Per Jack vale il discorso per gli altri, è un giocatore importante, forte, io ho intenzione di rinforzare il Napoli e non indebolirlo, questo deve essere chiaro a tutti per il presente e per il futuro. Partecipiamo solo al campionato ed i ragazzi non hanno possibilità di altri sfoghi in altre competizioni, se hai solo la Coppa Italia sporadicamente è difficile dare minutaggio anche se poi vedi Raspadori dopo i titolari è forse quello più utilizzato rispetto agli altri. Sta crescendo, ho un’idea mia su Giacomo e sono molto contento. Quando hai questa classifica non significa che hanno contribuito solo i titolari, ma di un gruppo che sta lavorando e tutti vanno nella stessa direzione. Che sia chiaro anche per il futuro, io voglio rinforzare il Napoli e non indebolirlo e non sarò così stupido da lasciar andare giocatori che ritengo forti. L’ho fatto quest’estate, avendo anche ragione, lo farò anche adesso e nella prossima finestra. Noi vogliamo rinforzarci, non sarò stupido da indebolirlo”.

Sui mancini del Napoli.
“In alcuni ruoli preferisco il piede invertito, poi c’è il terzino sinistro si definisce sinistro perché deve essere sinistro, poi c’è Spinazzola… c’è chi è bravo con entrambi i piedi. Siamo al 60% mancini e siamo contenti da questo punto di vista”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

PARMA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

ROMA

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TORINO

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UDINESE

Conferenza stampa ✅

L’Udinese vista a Empoli nel secondo tempo può esser riproposta? Il 4-3-1-2- è un’opzione?
“Anche io mi sto ponendo questa domanda, attualmente non vi posso dire come giocheremo domenica, ho ancora tempo e ci sto pensando molto. Nell’ultima settimana anche negli ultimi allenamenti abbiamo testato questo sistema e possiamo giocare con entrambi i moduli, dipende da come si interpretano le posizioni in campo. Quel che conta è dare tutto in campo,serve la massima prestazione possibile e devono essere al top della forma”.

Davis con Lucca può essere la coppia d’attacco definitiva?
“E’ una delle possibilità, si completano bene e stanno imparando a capirsi meglio. Ci stiamo allenando durante la settimana con le due punte, però poi c’è anche l’opzione Thauvin, può giocare Iker Bravo che contro il Venezia ha fatto un’ottima mezz’ora. E’ bello vedere come i miei attaccanti si stiano conoscendo sempre meglio. La coppia con Lucca e Davis è una delle possibilità che ho a disposizione e devo riflettere su tutte le possibili opzioni. E’ un bene quando si hanno anche delle sostituzioni per aumentare la spinta della squadra a gara in corso. Nella maggior parte dei casi abbiamo fornito prestazioni convincenti in casa e vogliamo continuare su questa strada, non è però facile farlo”.

Che Genoa si aspetta?

“Siamo concentrati in questi giorni sul Genoa, ci sono diversi elementi ancora non conosciuti visto il cambio in panchina. Stanno giocando dal basso e quindi sia noi che loro vorremo costruire dal basso, conosciamo i loro punti di forza, hanno ragazzi con buone qualità, hanno buoni giocatori in rosa e non sarà facile vincere. Mi aspetto che il Genoa, ora che c’è Vieira da qualche giorno, sarà migliorato. Vedremo quale sarà il loro stato di forma, ma dobbiamo concentrarci soprattutto su quello che dobbiamo fare noi, ovviamente analizziamo i dettagli dell’avversario ma dobbiamo pensare soprattutto a noi”.

Kristensen in caso di necessità è pronto?

“Si sta allenando ormai da tre settimane con noi, sto pensando anche a lui per domenica. Bijol fino ad ora ha giocato sempre quindi devo pensare ora a come sostituirlo, è normale prendere cartellini, questa è la situazione. Ci sono anche ragazzi come Kabasele che possono giocare al centro della difesa, Giannetti ha esperienza ed è solido. Kristensen è un’opzione ma non gioca da due mesi, devo ancora fare qualche valutazione, se valga la pena rischiarlo dall’inizio o se invece tenerlo per uno spezzone”.

Ekkelenkamp potrebbe essere titolare? Siamo rimasti sorpresi da Zarraga a Empoli che ha caratteristiche diverse da Payero:
“Capisco, Payero è un elemento importante per noi, a livello offensivo ci avrebbe dato tanto anche a Empoli. Zarraga a mio avviso a Empoli non ha giocato male, poi con l’ingresso di Ekkelenkamp abbiamo acquisito più spinta. Jurgen è pronto per giocare, sicuramente migliorerà, lasciamo però passare ancora qualche ora per decidere chi giocherà domenica”.

Come si è spiegato il primo tempo con l’Empoli? Perchè non c’è stato il 100%?

“Vi sono dei momenti della gara in cui non abbiamo dato tutto quello che potevamo, ma dipende da diversi fattori. Noi siamo persone, bisogna essere sempre concentrati ma a volte ci si ricorda più degli episodi negativi che positivi. Ricordo un dribbling di Toure al decimo minuto, poteva mettere Davis in porta ma è mancato il passaggio pulito, è mancata un po’ di fortuna anche. Poi su un lancio prendiamo un gol, anche in avvio Okoye rimette il pallone sui piedi di un avversario, ma non è che per questo non abbiamo dato tutto fin dall’inizio, bisogna anche considerare la forza dell’avversario, è positivo tornare da Empoli con un punto e il 70% del possesso palla, che nel calcio non vuol dire sempre qualcosa, ma è uno dei numeri che hanno un’importanza nel calcio e l’anno scorso l’Udinese in questo faticava. Ora dobbiamo capire come migliorare, in cosa crescere. Bisogna anche osservare l’avversario, come ha giocato l’Empoli, con tante palle lunghe trovando però comunque occasioni per fare altri gol. Noi dobbiamo riuscire a creare potenziali occasioni, nella ripresa siamo stati coraggiosi e mi è piaciuto, molte cose funzionano, però dobbiamo giocare con qualità fin dall’inizio, evitare errori ed essere convinti che possiamo migliorare gara dopo gara”.

La gara con il Genoa è doppiamente importante, un risultato non positivo può anche riportare ansie:

“E’ stato importante dopo tre sconfitte ottenere un punto, a livello psicologico è importante, quando si lavora così tanto è importante fare punti, purtroppo a Bergamo non ci siamo riusciti per poco. Contro il Genoa sarà importante fare punti e se li avremo trovati il punto di Empoli sarà ancora più importante. Su molti punti delle crescita siamo stabili, su altri dobbiamo migliorare, abbiamo subito gol molto simili, abbiamo subito un solo gol in meno dell’anno scorso, ma nei numeri offensivi siamo in miglioramento. Non siamo in uno scenario di crisi, ne siamo lontani, tuttavia non sono soddisfatto del numero di punti raccolti, so che alla fine quel che conta è la classifica, la situazione non ci permette di vivere la partita in tranquillità, abbiamo però la forza necessaria per battere qualsiasi avversario. Il cambio di allenatore può dare energia al Genoa, ma noi dobbiamo seguire la nostra strada, ne siamo convinti”.

L’infortunio ha tolto qualcosa a Thauvin?

“Ha avuto un po’ di sfortuna in alcuni momenti a Empoli, ha perso qualche pallone poi di troppo ma non serve dirglielo perché ha tanta esperienza, può valutare da solo la prestazione, è un lottatore, a Empoli ha corso molto, si è mosso tanto forse anche troppo. Ha dimostrato però di conoscere il suo ruolo, vuole essere il leader della squadra, sta a noi aiutarlo nell’esprimere il suo potenziale. Sicuramente l’infortunio ha influito, domenica ha un’altra possibilità di essere leader, la squadra è Thauvin e Thauvin è con la squadr,a penso riuscirà a mettere in campo una buona prestazione”.

Iker Bravo out per scelta tecnica? Sanchez?
“Iker è un giovane molto importante per noi, dal grande potenziale, penso stia già dimostrando quale possa essere il suo livello. Dopo che ha giocato con l’U21 abbiamo deciso di lasciargli un po’ di tempo in più per lavorare. E’ un giocatore importante per la nostra rosa e lo vediamo in futuro come titolare, è importante dunque che possa lavorare nel modo giusto. Sanchez ha bisogno di ancora un po’ di tempo, se tutto va bene al più tardi lo vedremo a gennaio. Siamo stati pazienti, un paio di settimane in più non ci cambiano molto, vogliamo riaverlo e gli diamo il suo tempo. E’ un ragazzo importante e non vediamo l’ora che possa tornare a disposizione”.

Bijol era anche uno dei punti di partenza della costruzione, chi lo sostituirà in questo?
“Ci sto pensando, Kabasele, Giannetti e Kristensen possono tutti giocare. Ebosse sta migliorando, c’è anche Abankwah che sta lavorando. Devo pensare alla soluzione migliore e poi vedremo se sarà stata quella giusta”.

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Come sta la squadra mentalmente e fisicamente, anche in riferimento agli infortunati? Come si affronta il Bologna?
“In dubbio è Nicolussi Caviglia per un problemino, Andersen non ci sarà per un permesso chiesto per un problema familiare, Zampano nemmeno, per un problema alla mano, nel suo caso ci auguriamo di recuperarlo per la prossima. Dal punto di vista mentale ci siamo leccati le ferite, dopo una partita che ci ha visti soccombere come risultato, ma non come prestazione. Il Bologna ha giocato mercoledì, ma ha una rosa tale da potersi permettere dei cambi. A volte anche concedere una occasione può essere determinante, il Lecce ce lo ha insegnato”.

Ha dormito dopo Lecce? Ha portato la squadra a Lourdes?
“Non ho dormito ed a Lourdes ci dovrei andare in primis io (ride, n.d.r.). A Coverciano ci hanno insegnato la “regola delle tre C”: coerenza, competenza e la terza la capite da soli (ride, n.d.r.). Ma non ci possiamo basare sulla fortuna. Questa squadra merita di avere maggiori soddisfazioni”.

Più arrabbiato o dispiaciuto?
“Arrabbiato per quella che è stata la partita. Attorno a noi ci sono stati soprattutto commenti distruttivi, io come allenatore devo analizzare tutto e lavorare anche su tutti gli aspetti che sono migliorabili”.

C’è più preoccupazione o voglia di mettere l’elmetto?
“Un po’ di preoccupazione nella vita serve sempre. Quando esco di casa mi sento spesso dire “mi raccomando”, una frase che sentivo da mia madre. Ma condivido che serva l’elmetto, è una partita difficile domani a Bologna, ma abbiamo dimostrato di poterci stare, di non essere di passaggio”.

Il club le è vicino, purtroppo il calcio è così e gli allenatori saltano. E’ un punto di forza di questa squadra invece?
“Sì, se si ha il prosciutto davanti agli occhi spesso succede quello che hai detto. A volte guardare quello che si mostra è importante, anche se alla lunga i risultati sono importanti nel nostro campo. Non cerco alibi e non farei comunque una colpa ad una società che può fare delle scelte differenti, fa parte del gioco. In questo momento è l’ultimo dei miei pensieri. Penso a lavorare e cercare risultati”.

Neanche Joronen è recuperato?
“Neanche lui è recuperato, no. Zampano? Già aveva giocato con dei problemi per questa partita, non è un incidente di lunedì sera, si è accentuato questo fastidio che aveva”.

C’è da lavorare sul contraccolpo psicologico che a volte la squadra sembra accusare dopo un gol subito?
“Sì, abbiamo lavorato su questo. Ma immedesimatevi in chi sta dentro il campo e vede gli avversari fare gol al primo tiro in porta. Non era mai capitato di creare così tanto. Magari di creare tanto capita, ma tantissimo come in questo caso è raro: sono partite che vanno così purtroppo e possono capitare. A fine partite prevale la rabbia, come per qualcuno sugli spalti, tutto comprensibile”.

Ha visto il Bologna contro il Lille? Domani parte favorito, ma ha dei punti deboli, non trova?
“Ha una rosa ampia, secondo me ha fatto una buona gara contro una squadra buona, con giocatori forti. Il Lille vende giocatori di alta qualità, lavora bene dal basso, è stata una partita combattuta, è prevalsa la qualità nelle scelte fatte dai giocatori del Lille. Ma il Bologna è una squadra ottima, Italiano lo conosco e vuole sempre una squadra propositiva, aggressiva, dove loro sono molto bravi a creare superiorità numerica sugli esterni per andare al tiro o al cross. Hanno giocatori importanti che si riconoscono il loro allenatore, noi dovremo essere bravi a controbattere. Dovremo essere bravi ad invertire il trend ed i pronostici, dato che ovunque andiamo si dice che siamo sfavoriti”

Contro il Lecce abbiamo visto una battaglia uomo contro uomo a tutto campo. Si può rivedere domani?
“L’abbiamo fatta in tante occasioni, poi dipende a che altezza siamo, non si può fare sempre. Ha dato poco agli altri, a volte devi mettere in conto che puoi sbagliare qualcosa e lì devi essere bravo a rimediare. Quando quella pressione non ti riesce devi essere bravo a capire quando rallentare questa pressione. Dobbiamo lavorare tutti insieme nel saper leggere bene i momenti della gara”.

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Settimana di riflessioni importanti?
“L’unica cosa che conta è la partita di Cagliari, ciò che è successo ha scosso tutti e questa scossa deve farci tirare fuori qualcosa. Siamo andati in ritiro togliendoci anche quelle che possono essere le nostre libertà. Lo abbiamo fatto per guardarci dentro e preparare al meglio la partita, dobbiamo lasciarci alle spalle le scorie dell’ultima partita. Siamo qui e possiamo giocarci alla grande il nostro campionato”.

Dopo l’Inter ci hai messo la faccia?
“Chiedo di più a me stesso, devo dare il massimo senza avere nessun tipo di rimpianti, io vado in difficoltà quando non ho la percezione di aver fatto il massimo. Noi siamo una squadra e dobbiamo lavorare tutti allo stesso modo e fare in modo che tutti diano più del 100%”.

Come sta andando questo ritiro?
“Se il ritiro funzionerà lo sapremo solo dopo venerdì, di sicuro abbiamo usato tutto il tempo della giornata per pensare al nostro prossimo impegno, senza farsi distrarre da tutto il superfluo. Se dobbiamo usare più tempo della nostra giornata e servirà lo faremo anche in futuro”.

A Cagliari scelte di rottura o continuità?
“Penso che si riparta da zero, poi non tutti accettano questi momenti nello stesso modo, ad esempio all’estero è un qualcosa che non esiste e ho dovuto spiegarlo ai giocatori. Farò delle valutazioni relative alla settimana e andrà in campo chi dimostrerà di avere a cuore le sorti del club”.

Acqua alla gola?
“Si ma non per la posizione di classifica perchè dobbiamo ricordare che oggi l’Hellas è dentro l’obiettivo e ha tutte le potenzialità per raggiungerlo perchè se ci sono squadre dietro probabilmente hanno problemi anche loro. L’acqua alla gola è per un’asticella che ci eravamo prefissati ma che non siamo riusciti a mantenere. Questa squadra ha la lotta nel dna, ci è già passata anche l’anno scorso quando si avevano quattro punti in meno, ma oggi ci si sente sconfitti e abbattuti, ovviamente dà fastidio a noi per primi e noi per primi vogliamo una reazione che ci deve essere”.

Scontro diretto importante?
“E’ una gara importante per entrambi, arriviamo da momenti diversi, il Cagliari ha probabilmente già passato il nostro momento con un ritiro a inizio stagione. Sarà una partita difficile e combattuta ma lo sarebbe stata a prescindere dal momento, andremo in un campo caldo in cui bisognerà tirare fuori il nostro meglio, dal punto di vista della mentalità noi dobbiamo dare di più. Dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare e non su quello che è stato fatto. Bisognerà avere la capacità e la lucidità di gestire i momenti. Soprattutto i calciatori che devono andare in campo senza paura, senza pensieri, e dare il 100% per l’Hellas”.

I giocatori seguono l’allenatore?
“Non ci sono giocatori contro di me o la società, bisogna dimostrare le cose con i fatti. Personalmente a stare in ritiro impazzisco, non torno a casa da sabato con a una moglie e due figli che chiedono dove è il papà ma lo faccio perchè questa missione per me è al primo posto e non ho paura di quello che sarà venerdì e cerco di fare il massimo ma per questo ho bisogno della squadra; poi si può parlare di tutti gli aspetti tattici che volete ma bisogna sentire il fuoco dentro ed è questo che sta mancando perchè altrimenti poi la gente va via e ci facciamo prendere in giro dai nostri tifosi, e a me questo basta anche per stare in ritiro fino a giugno”.

Stai parlando a noi o alla squadra?
“Sto parlando alla squadra, così magari loro guardano questa conferenza e magari danno qualcosa in più. Poi magari a qualcuno non piace che si parli in questo modo ma io sono fatto così”.

C’è stato un confronto acceso in ritiro?
“Ti confermo che è stato un confronto acceso, ma non ci sono botte, poi io penso che se succede vuol dire che qualcosa abbiamo dentro, che siamo uomini, capita qualche spintone ma poi finisce lì, nessuno è morto, non è successo assolutamente niente di grave”.

Quanto è importante la vecchia guardia?
“E’ importante per la squadra, serve che i senatori trascinino i giovani e questo in ritiro l’ho visto. Poi la vera mano si dà in campo e non a parole. E’ lì che si vede quanto un giocatore è determinante”.

Che idea ti sei fatto della lotta salvezza?
“Oggi abbiamo delle cose da risolvere, non partiamo da una scalata difficile, noi dobbiamo avere la convinzione di volercela fare, dobbiamo ritrovare la nostra autostima, serve battagliare su tutti i campi, se lì sotto siamo tutti lì vuol dire che il campionato è lungo, difficile e aperto”.

Lambourde?
“Come altri ragazzi giovani hanno delle qualità che devono essere espresse, non posso caricarlo di responsabilità ma devo tutelarlo perchè è un patrimonio della società e deve essere messo nelle condizioni di potersi esprimere nel migliore dei modi. Lambourde è un giocatore importante, come lo è Ghilardi, come lo è Cissè e come Sishuba ma questi ragazzi hanno bisogno della squadra. Poi io sono il primo a far giocare i giovani perchè sfido chiunque a poter dire che a giugno qualcuno di voi pensava che Belahyane sarebbe diventato quello che è oggi”.

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