In conferenza stampa, alla vigilia della trasferta in terra blucerchiatam Tudor anticipa l’assenza di Kalinic che non sarà convocato.
Il calendario è serratissimo. Ci sarà un po’ di turnover domani?
“Si tratta soprattutto di queste due partite, prima c’erano tre partite in sei giorni, adesso è un po’ diverso, perché la terza è più lontana. È chiaro che, considerando anche la Coppa Italia, ci sono tante partite: ci sarà spazio quasi per tutti, poi c’è sempre una base che tira per tutta la stagione e altri che hanno un po’ meno minutaggio”.
Come riesce a tenere alto il morale e al contempo a predicare calma?
“Ieri abbiamo fatto un buon allenamento, oggi abbiamo fatto rifinitura. La loro vita è questa: nonostante quello che si è fatto ieri, se non ti ripeti, l’opinione cambia facilmente. È crudele, bello o brutto che sia, ma è così. Nello sport bisogna sempre schiacciare al massimo l’acceleratore. La differenza tra i campioni e i giocatori normali è questa qua. Quando uno valuta il valore di un giocatore si basa su questa cosa qua. È questo che voglio trasmettere ai giocatori, di non accontentarsi: se vogliamo essere forti quella è la chiave. Come sapete anche voi, tutte queste chiacchiere, tutte queste analisi, non servono alla squadra: c’è da fare i fatti”.
In questo mese avete fatto più punti di tutti.
“Forse dentro di tutti noi è normale ci sia contentezza, perché è bello: stai facendo cose interessanti, però sono dentro la partita contro la Sampdoria, penso che i giocatori debbano essere dentro la partita. Non è mai facile affrontarli, hanno giocatori importanti davanti, vogliono uscire da una situazione di classifica che non è da Sampdoria. Il focus deve essere su questo. Oggi abbiamo fatto una bella rifinitura, andremo con le nostre armi a fare un’altra battaglia”.
Può essere la partita di Kalinic?
“No perché ha un problemino al polpaccio e non è convocato. Ma c’è anche Lasagna, vediamo domani”.
Sta dimostrando di essere l’uomo giusto. Che valutazione dà del club? Che futuro vede, e lei si vede in questo futuro?
“Voglio concentrarmi su domani. Mi trovo bene, la società è ben organizzata, in modo semplice: meno persone con potere ci sono meglio è, e qua la situazione è questa. C’è un d.s. bravo, presente, d’appoggio all’allenatore e basta. Questo è importante, il presidente ha capito tutto questo, osserva e dà il suo contributo. Per un allenatore è importante. Mi trovo bene. Le ambizioni possono ammazzarti, devi concentrarti sul presente e viverlo al meglio”.
Ilic gioca domani?
“Sì, giocherà”.
La sorprendono le difficoltà della Samp?
“La Sampdoria ha un allenatore che ha fatto bene negli anni precedenti, serio e pragmatico. Ci aspettiamo una gara difficile, hanno vinto fuori casa: hanno le loro caratteristiche e ci siamo preparati al meglio. Andiamo là con coraggio e vediamo cosa esce”.
Quanto è importante per lei aggredire alto l’avversario?
“È importante perché sei più vicino alla porta, noi ci proviamo”.
Cosa vi serve per diventare una bella realtà di questa Serie A?
“C’è da lavorare. È normale che a voi e ai tifosi interessino queste cose, ma a me no: è importante fare una gara bella domani, tutto il resto rischia solo di toglierci qualcosa e di portarci svantaggi”.
Quanto conta fare risultato domani? Che sensazioni ha raccolto in questa settimana?
“Le sensazioni sono buone, abbiamo avuto meno giorni ma abbiamo lavorato bene. Non credo nei precedenti e nelle scaramanzie: abbiamo analizzato l’avversario, guardando le ultime partite. Alla fine domani ci saranno due squadre che vorranno andare a vincere: speriamo sia una bella gara e che la gente si diverte”.
Che idea si è fatto di D’Aversa?
“L’ho incontrato in un Udinese-Parma, perdemmo in casa: facemmo una grande gara ma loro vinsero grazie ad un paio di grandi contropiedi. Mi è rimasto l’amaro in bocca, speriamo di vendicarci sportivamente, ma in senso buono (ride, ndr)”.