Che 200 giorni sono stati a Bologna da quando sei qui?
“Intensi, belli e affrontando ogni momento nel miglior modo che possiamo. Penso poco al futuro, la squadra sta bene, sono contento. Non sono mai soddisfatto di quello che stiamo facendo, dall’inizio fino ad oggi abbiamo fatto cose buone e cose da migliorare, cercheremo di essere meglio domani rispetto a ieri. QUesta è la nostra filosofia”.
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Gli indisponibili? Dominguez?
“Avere lo stadio pieno con la nostra gente che porta questo entusiasmo.. siamo contenti. Dominguez ha fatto tutto quello che doveva per tornare, anche di più. Può dare una mano alla squadra”.
Come le sono sembrati i suoi dopo la sosta?
“Quelli che sono stati qui molto bene, tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto al massimo, concentrati per arrivare alla partita prossima. I nazionali hanno fatto quello che dovevano.. la cosa più importante è che quelli che sono stati qui e gli altri che tornano, appena rientrati bisogna ripartire al meglio subito per la prossima partita”.
Sansone in attacco da titolare?
“Abbiamo anche Musa e Joshua ma si, è un idea ma vedremo in base agli avversari e cercheremo di prendere la miglior scelta possibile per l’avversario, noi prepariamo la partita aspettandoci la miglior Udinese possibile. Lo vedo più nella zona centrale, si movimenta bene, ha il giusto tempo di fare gli smarcamenti in profondità e in contro ai compagni. Ha il gol.. lo vedo meglio dentro il campo che da esterno ma può fare entrambi, perché gioca sempre al massimo, è rientrato bene dall’infortunio”.
Chi si è allenato qui ha più possibilità di giocare rispetto alla nazionale?
“No, hanno tutti la stessa possibilità, sia chi si è allenato qui sia chi è andato in nazionale”.
Il palleggio può essere la chiave per domenica?
“Loro hanno grande forza fisica, con accelerazioni con tanti metri in velocità e in intensità, ma abbiamo altre cose che con l’utilizzo della palla possiamo fare bene, per come utilizzare la sfera per fare una grande partita”.
È il momento giusto per parlare con Saputo del rinnovo?
“No, dobbiamo pensare all’Udinese”.
Quanti anni ci vogliono per un progetto di livello?
“Dipende, bisogna avere tutti la stessa linea per poter dall’inizio avere una linea comune per capire dove arrivare. Sinceramente non so se servano 1,2 o 3 anni. L’importante dal mio punto di vista è avere un obiettivo concreto, ognuno sapendo la propria responsabilità per aiutare e fare il massimo. Questo credo che sono le basi per costruire un progetto e arrivare a buon fine”.
Ci sono le basi di crescita in questo club?
“Credo che l’obiettivo sia importante, ne parleremo e cercheremo di arrivare ad un consenso comune per fare si che sia tutto più facile. Le basi le vedo qui, stiamo cercando di migliorare ciò che abbiamo, poi cercando di cambiare nel momento giusto su cosa cambiare e cosa tenere”.
Ha vissuto bene questa sosta nazionale ?
“Ognuno ha la vede alla sua maniera, io non ho ragione di lamentarmi, mi piace tantissimo questo lavoro e sono felice di poter venire qui in questo club e fare questo lavoro, vedere i ragazzi e lo staff impegnarsi al massimo.. io non ho dà lamentarmi ma solo da ringraziare perchè faccio il lavoro che mi piace”.
Le assenze nell’Udinese cambierà il loro modo di giocare?
“Già giocano molto servendo direttamente le punte, sono abituati alle seconde palle con i centrocampisti e i quinti che arrivano per costruire e per chiudere le azioni. Noi conosciamo questa squadra, se loro cambieranno qualcosa noi saremo pronti a portare la partita dalla nostra parte”.
La partita d’andata è stata uno spartiacque della stagione?
“Fu molto difficile, soprattutto i primi 25′, abbiamo avuto anche fortuna. Se avessero segnato il secondo sarebbe stato difficile cambiare la direzione della partita.. abbiamo finito poi la partita benissimo dopo aver girato la gara dalla nostra parte. Affronteremo una squadra importante che sa quello che vuole, con giocatori molto fisici e di grande qualità.. lì affronteremo nel miglior modo possibile”.
Come stanno Cambiaso e Arnautovic?
“Stanno recuperando, speriamo di riaverli il prima possibile”.
Ha sentito cos’ha detto Buffon su di lei?
“Sono felice, solo da ringraziare un fantastico giocatore e una fantastica persona, mi ha aiutato molto quando arrivai da oriundo in nazionale”.
Si è sentito un po’ sottovalutato in Nazionale ai tempi?
“Quello che è stato detto da fuori non lo posso controllare, posso solo controllare la reazione e la mia risposta. Non sta a me dirlo”.
L’attaccante centrale con lei segna meno mentre attorno gli altri segnano di più.. come mai?
“Non lo so perchè, ma ho avuto un ragazzo, Kalimuendo che è un 2002 e ha segnato tanto e aveva una grande ambizione anche nell’aiuto alla squadra. Alla fine guardo il calcio come la vita, dobbiamo aiutarci, dobbiamo sapere quello che dobbiamo fare, quali sono le mie responsabilità e aiutare il compagno, dando la stessa opportunità a tutti. Cerco di dare la stessa opportunità a tuti di fare gol, tutti i ragazzi vogliono segnare, anche i difensori.. per questo dobbiamo creare e difendere. L’attaccante è il nostri primo difensore e il difensore è il nostro primo attaccante, lo vediamo con Skorupski quando gioca bene da dietro la palla. Anche gli attaccanti si meritano di segnare, perchè stanno più vicini alla porta avversaria perchè fa parte della loro responsabilità e dà una mano alla squadra”.