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Nuovo stop della Roma: le conferenza di Mourinho

Critico Mourinho a fine gara dopo la sconfitta contro l’Atalanta. Era rigore, se mi dite che bisogna cadere io cambio allenamento.

Partita nata male con l’infortunio di Dybala, cosa è successo?
“È andata male perché abbiamo perso una partita che potevamo vincere facile per come abbiamo giocato. L’infortunio di Dybala è muscolare, è dura per lui e per la squadra, è successo mezz’ora prima della partita. Se possiamo immaginare questo dominio nell’ultimo terzo, con tante palle gol create, si può fare un po’ di speculazione, se Paulo avesse giocato sarebbe stato diverso. Si può dire, ma questa non è stata la partita perché Paulo non ha giocato. Chi ha giocato ha fatto abbastanza per vincere facile. Purtroppo non abbiamo segnato e per questo abbiamo perso. Non ci piace aver preso 0 punti, ma ci piace il gioco, lo spirito. Abbiamo un problema con Lorenzo che ha sentito tirare al flessore, sull’1-0 non è voluto uscire, ha voluto andare fino alla fine come capitano, come uno che voleva aiutare e questo è un problema per noi. Vediamo se 15 giorni sono sufficienti per recuperare Lorenzo e Paulo”.

L’espulsione?
“Con Hateboer non è successo niente”.

Al di là della partita in sé, vede Abraham con la stessa testa dello scorso anno?
“Tammy è un ragazzo straordinario, che vuole fare bene, che soffre quando non fa bene, che vive un momento fra il piccolo infortunio, partite che non sono uscite bene, sicuramente vive un momento poco felice. Gli attaccanti sono un po’ così. Ma zero critiche, continua a essere lo stesso bravo ragazzo e professionista, non è qui in vacanza ma per imparare e migliorare. Arriverà, ci sono tanti giocatori che stanno attraversando un momento individuale buonissimo, lui non è a questo livello”.

Negli ultimi anni l’Atalanta è stata sempre protagonista, oggi si è difesa tutto il tempo. Cosa ha studiato dei nerazzurri?
“Li abbiamo studiati come tutti gli avversari, hanno 5-6-7 anni insieme a Gasperini, ha cambiato un po’, si è abbassata, ha avuto rispetto per noi, hanno giocato basso anziché pressare alto. Abbiamo lavorato tantissimo con Paulo ieri, oggi abbiamo dovuto giocare con Nemanja dall’inizio, aveva giocato 90 minuti contro l’Helsinki, era programmato che potesse entrare in una situazione di vantaggio per noi. Questo ha cambiato il compito di determinati giocatori. Abbiamo stradominato, stracreato e per questa ragione esco senza un feeling negativo coi miei giocatori. Non abbiamo messo la palla dentro la porta e abbiamo avuto tante possibilità per farlo. Abbiamo giocato qui con Monza e Cremonese, questa è stata la partita più facile, in cui abbiamo dominato. È stato tutto facile per i difensori, abbiamo creato tante palle gol ma il calcio può essere così”.

Qual è il suo giudizio sui tre episodi di Zaniolo?
“Sono andato dall’arbitro per chiedergli perché non ha dato rigore nel primo tempo. Gli ho detto che voglio essere il migliore allenatore possibile, dicendo ai miei di non buttarsi se possono continuare l’azione, gli ho chiesto se sia impossibile dare un rigore se il giocatore non si butta per terra. Se mi risponde di sì, io cambio il mio allenamento coi miei giocatori e dico loro di buttarsi. Non mi ha risposto. Volevo una risposta obiettiva e il suo osservatore mi ha risposto educatamente che dipende dai criteri, ehm, non mi ha risposto”.

Ora c’è la sosta che può essere importante per capire bene che macchina ha in mano o ha già le idee chiare?
“È una sosta in cui tanti giocatori vanno in nazionale, Paulo e Pellegrini sono infortunati. Possiamo recuperare El Shaarawy e Kumbulla che sono già fuori, lo vedremo. Sono due settimane in cui gente come Belotti, Camara hanno bisogno di lavorare per migliorare il livello fisico. Al di là di questo, niente, un po’ di giorni liberi, non c’è molto da fare. Preferirei Lorenzo e Paulo in nazionale, avrebbe significato che non avrebbero lavorato con noi ma sarebbero stati pronti per la prossima. L’infortunio è meno positivo”.

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