“Siamo stati fermi tanto, ora ci saranno tante partite, tra campionato e coppa Italia. Ora ripartiamo dallo Spezia, la prima gara dopo una sosta così lunga è come se fosse l’inizio di stagione, c’è voglia da parte di tutti di ripartire. La sosta è stata anomala, ma ha dato anche l’opportunità di allenarsi”.
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Cosa dovete temere dello Spezia?
“Hanno una precisa identità, hanno aggiunto un po’ di coraggio in più, ma è una squadra cresciuta e migliorata nel tempo, è comunque fuori dalle zone pericolose, si andrà a giocare per fare la prestazione giusta. Non ci sono partite facili, credo che il campionato da gennaio in poi sarà molto più equilibrato”.
Come ha trovato la squadra?
“Se oggi dovesse finire il campionato siamo in Europa League. Se vediamo le quattro sconfitte nelle ultime cinque sembra uno sfacelo, se si vedono le 15 partite l’Atalanta ha fatto un ottimo percorso. Dipende su dove si vuole mettere l’accento. In questa prima parte di campionato non ci sono state situazioni negative di nessun genere, abbiamo bisogno di trovare un po’ di motivazione in più, di un legame un po’ più forte. In casa nel 2022 tante partite ci è mancato qualcosa per raddrizzarle, anche l’ultima amichevole è stata così”.
Di quanti elementi è fatta una rosa ideale?
“Si è creata una diatriba clamorosa (ride, ndr), non ho mai avuto problemi di rosa. Non faccio rose corte, faccio rose giuste: penso che sia più importante avere una squadra forte rispetto a una rosa ampia, le rose ampie servono solo per gettare fumo agli occhi della gente. Se devo scegliere tra le due scelgo qualche giocatore in meno, anche perché i giocatori costano. È una mia scelta indiscutibile, ho sempre fatto questo: per me è così, ognuno può avere la sua idea. Io lavoro così, quest’anno è un po’ diverso: c’è una situazione numerosa, ma non ci sono state possibilità diverse a inizio stagione (di cedere giocatori, ndr), non credo sarà diverso a gennaio. Io non ho mai mandato via nessuno. Domani partiamo in 25, lasciamo a casa Demiral e Musso. Porto Hateboer, anche se non è a posto: è un capitano, è arrivato da ragazzo ora è un uomo”.
Per quale giocatore ha tifato al Mondiale?
“Per tutti. È stata una grande esperienza, se la porteranno dietro. Anche parlando con loro è stata una grande esperienza. Sono felice per loro”.
Quale obiettivo può porsi la squadra?
“Il massimo possibile, a Bergamo c’è qualcuno che sta alimentando le polemiche in modo esagerato. Sono persone a cui non rilascio interviste, non dico cose di mercato: credo siano una zavorra per l’Atalanta. Io cercherò di fare il massimo, sono preoccupato perché tutti i giorni scrivono che l’Atalanta è un grande squadra e la mancanza dell’Europa può rappresentare un fallimento. Le polemiche sono esagerate, anche quella con Percassi, è una mistificazione: ho grande rispetto per il presidente, ha un carisma incredibile. Non rispecchia i tifosi, che sono sempre numerosi allo stadio, purtroppo dobbiamo commentare queste cose minime. Sono convinto che per l’Atalanta ho mantenuto bilanci straordinari, è il risultato più importante. L’Atalanta può guardare al futuro con serenità”.
Il fatto di non ribaltare le partite può diventare un problema?
“Non abbiamo fatto bene con la Lazio, a Lecce era una partita di campionato dove sono state dette tante fesserie, avevamo solo qualche problema dietro. Se si leggono i nomi della rosa sono tutti giocatori dell’Atalanta che hanno giocato parecchi minuti. Ripetere il fatto che sono partite facili è sbagliato, non riconosco la mentalità di Bergamo: siamo relativamente vicini alle prime posizioni, siamo in compagnia di tutte le big, è veramente difficile per me capire questa situazione che si sta creando nei media a Bergamo che, per fortuna, non è quella della gente e della società”.
Come ha visto Zapata?
“Ho detto una cosa molto semplice. Zapata non deve dimostrare col gol il suo attaccamento. Ha recuperato, si allena bene. Non è attraverso quel tipo di gesti che deve dimostrare le cose. I rigoristi erano Muriel e Koopmeiners, era giusto che lo battessero loro. Non voglio creargli alcun tipo di pressione. Duvan per me va benissimo quello che sta facendo, è un ragazzo molto positivo”.
Pasalic e Maehle? Possono cambiare ruolo?
“Maehle ci ha messo un po’ di tempo ma è molto inserito, molto positivo. Ho aspettato a impiegarlo a centrocampo perché aveva i mondiali sullo sfondo, non mi sembrava una cosa bella cambiargli ruolo. Può giocare anche lì e mi sta dando segnali molto positivi. Per adesso sono amichevoli, però ha una corsa e una resistenza particolare, una capacità di inserimento da posizione centrale. Pasalic? Se mi dite che è un attaccante non ci credo, ma ha fatto tutti i ruoli, è duttile. Per me è sicuramente un centrocampista”.
Stamattina ha detto “abbiamo fatto vedere la classifica alla squadra”. È stata una cosa simbolica?
“Ieri guardandola ho detto: “Non fa così schifo”. Sentendo e leggendo tutto ciò che arriva, la situazione sembra disastrosa, invece non è così male”.