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Spalletti: gioca Bereszynski

Importante l’incontro di ieri col presidente, è una schiarita per il suo futuro a Napoli?
“Fare riunione nei ristoranti di Napoli non è facile, si è sempre con la bocca piena di cose bellissime (ride, ndr), ma quello che è venuto fuori è tutto molto chiaro ma i dettagli è giusto li esponga la società quando riterrà opportuno. Non posso passare avanti, tutte le domande su questa cosa avranno la stessa risposta. Ne parlerà la società, quando vorrà, è corretto così. Io posso solo continuare a lavorare ed a finire nel migliore dei modi il lavoro”.

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C’è la possibilità di superare il record dei 91 punti di Sarri. E’ una motivazione?
“Sì, bisogna giocarsi le partite, è lì che ritroviamo il nostro lavoro, l’affetto di tutti gli sportivi, ci saranno stadi pieni da tutte le parti con pezzi di cuore azzurro dove noi passeremo per cui bisogna far bene. E’ un passaggio difficile, nuovo, dobbiamo alternare festeggiamenti, come giusto che sia, ma anche giocare un buon calcio come giusto fare anche se abbiamo chiuso in anticipo questo discorso. Ho trovato perfetto quanto fatto con la Fiorentina dopo due notti di festeggiamenti, tutti si aspettavano una squadra più scarica”.

Qual è il momento preciso in cui ha avuto la consapevolezza del tricolore?
“Ne sono tanti, si parla sempre di costruzione da quando siamo partiti. Per me è facile, quando sono arrivato sulle casacce cosa abbiamo messo? Se si mette quella strofa del coro… la canzone lo spiega bene. C’era quell’obiettivo sin da quando sono arrivato. Le allusioni che fate sul fatto che io non credevo… io reagirò su quello. Quando mi avete chiesto se mi piaceva la squadra costruita, io ho sempre risposto sì, una sola risposta. Nel percorso c’è il campionato, ma anche tutti i timori iniziali che la squadra ha superato. E’ una mentalità che si costruisce dall’inizio nel parlare, nell’allenarsi, nel frequentare l’ambiente, nelle riunione, nello scrivere delle cose nel gruppo, nella palestra. Ma nelle intenzioni c’era questo obiettivo”.

Ha capito subito Napoli, si può dire che anche Napoli ha capito subito Spalletti?
“Essendo uno rigido sui festeggiamenti, sull’impostazione del lavoro, quando si tratta di Napoli e del sole di Napoli diventa impossibile non farsi baciare. E’ un sole che ti fa l’abbronzatura azzurra. Io ho sempre lo stesso obiettivo, difendere squadra e società per quello che mi è possibile, poi si lavora anche su quello che può essere il rapporto con l’ambiente. Se si tratta di Napoli può dare moltissimo, è stata una delle mie prime relazioni avute col presidente, far emergere questo amore che era sotto la cenere, riportare tutti allo stadio. E quando ci riesci ti viene riconosciuto, come io ho sempre riconosciuto al nostro pubblico che ci può dare tantissimo, abbiamo affrontato insieme tutte le partite e ci hanno dimostrato la loro forza. Mi ripaga di tutte le notti sveglio ad amare il Napoli, ho dato tutto me stesso e pure di più. Sono felice anche io”.

Per una volta può dirci la formazione?
“Bisogna fare le cose correttamente, dare un po’ di spazio a chi non ha giocato precedentemente. Ne scelgo 2-3 a partita, poi contro l’Inter si fa un ragionamento un po’ diverso, è giusto così, e si arriva all’ultima. 2-3, non so: chi volete che giochi? (ride, ndr). Dall’inizio vi dico che gioca Bereszyński”.

Spalletti anticipa la domanda di un giornalista: “Non si può scrivere che ho fatto richieste di soldi alla società. Non si può (ride, ndr)”

Sul percorso Scudetto e sulla soddisfazione del confronto con ADL.
“Mi è piaciuto aver dato tutto me stesso. La società ha fatto un grandissimo lavoro per riorganizzare la squadra. Quando parlo di passi corretti significa vincere e valorizzare la rosa. Sarà un futuro brillante, ora non ricordo come ho detto, ma questi sono i passi corretti che citavo. Mi hanno dato la possibilità di lavorare in un certo modo, portando giocatori giovani carichi di qualità e disponibilità. Ci sarà un futuro importante, si può aprire un ciclo con questa squadra. E’ stato una bella serata, il presidente sa scegliere sempre degli ottimi vini, io me ne intendo poco. Ho detto ciò che dovevo dire e sono soddisfatto”.

Ha parlato di programmi col presidente?
“Non è giusto che io passi avanti alla società, loro gestiscono queste cose”.

Queste gare finali cosa possono dare per programmare il prossimo anno?
“Molto, abbiamo l’obbligo di professionalità indossando questa maglia. La disciplina serve in ogni lavoro e noi l’abbiamo sempre fatta vedere e dobbiamo continuare. La nostra gente lo merita, così come la società”.

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