Spalletti in conferenza stampa presenta la sfida contro i bianconeri che a Napoli ha sempre un sapore particolare.
Com’è la vigilia di Napoli-Juve vissuta da dentro?
“Chi ha sognato il pallone fin da bambino come me sognava queste grandi sfide, queste partite, il gusto della rivalità, il gusto della sfida importante. E’ ciò che anche i calciatori, essendo calciatori del Napoli, vogliono fare, andare a giocare. Siamo nella situazione ottimale, quella che abbiamo sempre sognato”.
Come ha visto Osimhen e gli altri nazionali?
Con i voli transoceanici qualche problema per le società viene fuori. Il presidente mi trova d’accordo quando dice che questa cosa andrebbe messa a posto. Sarà una giornata di campionato che penalizzerà delle squadre. E’ un po’ come quando vai a teatro e non trovi i migliori attori a fare le scene. Penso che questo sia un aspetto per cui vanno prese delle decisioni, bisogna trovare delle soluzioni diverse per questo problema. Noi sappiamo un po’ tutto di tutti, ma dobbiamo rivederle queste cose. Com’è successo alla Juventus, dobbiamo renderci conto all’ultimo momento di quello che sarà il nostro scenario.
E’ un pensiero reale perché Allegri conosce bene quell’ambiente lì. E poi basta vedere i risultati degli ultimi anni. Quando fai parte della Juventus l’obiettivo deve essere quello. Secondo me ha detto la verità.
Se vince e manda la Juventus a -8?
E’ un giochino che non si fa da parte mia, mi mette in svantaggio psicologico. Da parte mia diventa un giochino da non fare.
Come stanno i giocatori?
Stanno benissimo. Quelli che hanno dovuto fare questi voli internazionali hanno la fatica di queste partite che hanno disputato. Sappiamo quanto ci tengono i calciatori a dare un contributo alla propria nazione. Poi bisogna scendere nei particolari. Lobotka non sta molto bene, Zielinski bisogna vedere come sta. Alcuni vanno valutati, spero prima di andare a letto così do loro la buonanotte. Altri spero di più, per fare un messaggio e venire in albergo insieme a noi. Poi c’è un altro gruppo di calciatori che si è allenato, sta bene e può dare un contributo importante.
Si è inventato qualcosa per sopperire ai problemi che ha?
Se vogliamo diventare dei grandi dobbiamo avere lo spessore, la testa, il modo di ragionare dei grandi. Tutti i giorni dobbiamo fare quelle cose che ci permettono di essere pronti qualsiasi ostacolo si vada a trovare. Noi già sapevamo che ci saremmo trovati di fronte a queste difficoltà e a questi momenti. Già quella era una preparazione per riuscire a sopperire a questi momenti. Poi ci sono problemi di ordine burocratico che andrebbero messi a posto, ma su quelli non possiamo farci nulla. Come quello che accadrà giovedì. Ora però pensiamo a questa partita con la Juventus: dobbiamo far vedere un bello spettacolo. L’obiettivo è sempre questo. Domani sarà una partita di quelle gustose.
Come ha visto Zambo Anguissa?
Ha fatto vedere da subito che è uno di questo livello qui. Nel modo di entrare nello spogliatoio, di salutare i compagni e dir loro due cose ha fatto subito vedere di che livello è. E’ un calciatore che ci sarà molto utile perché le sue caratteristiche non si trovano negli altri componenti della nostra rosa. E’ quello che cercavamo per andare a completare il centrocampo, Giuntoli è stato bravo a trovarlo e lui ha fatto vedere di essere pronto per questa sfida. Per giovedì ho fatto un accenno perché eravamo a commentare i disagi a cui si va incontro e si pensa che quelli del nostro settore poi non ce ne mettano altri. Quelli di fuori si possono capire, quelli dal dentro no. UEFA? Questo lo dice lei (rivolto al giornalista, ndr), è una persona sveglia.
La Juventus non ha ancora vinto in questo campionato: secondo lei è un vantaggio o uno svantaggio?
Per noi che dobbiamo giocarci contro è uno svantaggio. Il Genoa ha fatto sicuramente una partita differente rispetto a come aveva fatto la prima a Milano con l’Inter. Si dice sempre che le sconfitte creano presupposti di crescita, mentre le vittorie viziano un po’. Bisogna tenere l’asticella su quella via di mezzo corretta, che dia stimoli e che non sfoci in presunzione.
Anguissa ha detto che è pronto a questa sfida: si riferiva alla sfida Napoli o alla partita con la Juve nello specifico?
A tutte e due. Domani lui gioca perché è pronto per giocarla, per cui lui sarà titolare.
Si aspetta una Juventus con la difesa a tre o a quattro?
Mi aspetto la possibilità di vedere tutte e due le soluzioni in campo. La Juventus ci è abituata, ha i calciatori corretti. Bonucci, de Ligt e Chiellini possono giocare benissimo a tre. Il calcio moderno ci ha abituato al fatto che le partite cambiano di scenario velocemente. Bisogna essere pronti a cambiare biglietto, a cambiare destinazione da un momento all’altro. Nel calcio è un continuo passaggio da essere preda a diventare predatore. Se si vanno ad analizzare le partite precedenti nostre e della Juventus si vedono questi continui cambi di scenario.
Mertens e Ghoulam sono convocabili?
Anche se fossero convocabili non sarebbero pronti per giocare una partita.
Su Koulibaly
Vedere Koulibaly che cambia il volo perché lo trova meglio per due volte, poi arriva all’ultimo momento e viene direttamente nello spogliatoio, senza passare di casa, è tanta roba da un punto di vista di portare degli esempi pratici che siano prendibili. Se stacchiamo un pezzetto di Koulibaly per tutti diventa più facile.
Avete acquisito centimetri con Anguissa.
Il saggio del calcio dice: corri, fai contrasti e fai la giocata illuminante. Dopo aver fatto la giocata illuminante, corri e vinci contrasti. Quindi ci vogliono tutte le qualità. La fisicità è importante quanto la tecnica, la resistenza e la copertura del campo sono importanti quanto i gol e le giocate estrose. Se si riesce ad avere tutte e due è il top. Ci sono molte squadre che sono piene di queste caratteristiche. Ci sono calciatori fisici che sono anche talentuosi.