L’avversario del Napoli è il Napoli stesso? Domani partita trappola?
“La partita trappola esiste se facciamo discorsi che riguardano vittorie facili, proiettandoci già ad un finale scoppiettante. Attenzione verso il derby? Allo Spezia del derby non interessa niente, gli interessa dei punti salvezza che merita per la storia del club e della città. Io ci sono stato e so quanto tempo dedicano alla squadra di calcio. Noi dobbiamo concentrarci su un match importantissimo, sarà una gara difficile in un campo difficile, solo l’attenzione e la dedizione, l’applicazione ci permetterà di andare a sfruttare l’occasione”.
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Ha chiamato a raccolta i tifosi, ora sarebbe importante un contatto diretto. Ai tempi di Diego c’erano allenamenti aperti al giovedì.
“A me sembra che ci sia sempre, visto l’affetto che raccogliamo per le strade e nei pensieri dei tifosi, quello a cui fa riferimento lei necessita di strutture e regole a cui attenersi. Anche l’anno scorso siamo andati a fare degli allenamenti al Maradona, fatto partite, abbiamo pensato anche questa settimana di un sistema per tenere in condizione chi gioca di meno e fargli fare lo strappo settimanale per averli in pari il giorno dopo la gara con la Primavera. S’è parlato di come farla al Maradona per far vedere chi gioca di meno e che meritano la stessa attenzione e hanno la stessa importante come s’è visto nelle partite ed anche per far venir bene l’allenamento. Credo però ci sia l’impegno di essere insieme, è fondamentale, è indispensabile che ognuno di noi faccia la propria parte, sia noi che i tifosi, senza mollare di un centimetro. I calciatori hanno orecchio alle indicazioni dell’allenatore, l’altro all’incitamento della Curva, se manca qualche componente è difficile, lo stesso che dicevamo della personalità a volte si passa da coglioni per guadagnarci dopo, anche quando devi avere una reazione per forza altrimenti sei considerato meno di quello che sei in realtà. Quello è il momento in cui bisogna star zitti, ingoiare ed andare avanti. Se stiamo insieme, se avessimo avuto la Curva a la Spezia come l’anno scorso, saremmo stati più forti”.
Spalletti votato miglior tecnico di gennaio, molti pronosticavano un calo proprio a gennaio, ma non c’è stato. Se lo aspettava?
“Quando dicevano che sarebbe stata dura a gennaio, l’attenzione era rivolta ad allenarci bene, a far venire bene gli allenamenti, con ritmo, un pallone che gira a 2mila con una qualità e precisione tale per evidenziare il nostro livello. Il risultato per me era difficile poterlo dire, ma l’attenzione a quei particolari che lo potevano determinare è stata massimale e la risposta dei giocatori sul comportamento da avere è stata totale”.
A +13 è difficile non pensare all’orizzonte entusiasmante: è la più bella opera d’arte di Spalletti? Quando ha capito che stava nascendo?
“Se ci voltiamo insieme, vediamo tante cose che non si sono realizzate. Si diceva all’inizio che non potevamo fare questo percorso, c’erano dubbi. Poi è stato segnato da eventi e risultati totalmente diversi. Ora pensiamo allo stesso modo che gli altri non possano fare questo percorso che noi abbiamo fatto, è la stessa cosa! Perché una di quelle 6 squadre non può fare ciò che abbiamo fatto noi? A noi ci resta l’obbligo di fare risultati, in modo da non farli venire vicini per crearci difficoltà. Serve la consapevolezza che i fatti, i risultati, sono capaci di scrivere la storia. Bisogna continuare a farli, ci sono squadre forti, in grande salute tipo l’Atalanta, anche se sono a distanza, anche se lui fa così ‘che c… dice’. Dico ciò che voglio. All’inizio si diceva che questo non poteva avvenire, ora si dice non può avvenire e se non ti fai trovare pronto ed attento sul comportamento poi ci rimaniamo male”.
Osimhen in 104 gare aveva fatto solo 7 gol di testa, con lei 12 gol di testa.
“Ti posso dire che col prossimo allenatore ne farà 25 di testa. Lui saprà, e quello dopo ancora 32 gol, perché lui ha potenzialità ed andrà sempre avanti con numeri più importanti”.
Su Raspadori che trova meno spazio.
“In allenamento è una roba incredibile per serietà, forza, applicazione, per un allenatore… si dice tutti sono uguali, ma io sono più disponibile verso chi si allena in un certo modo. Chi si comporta in un certo modo, chi pensa in un certo modo, chi viene al campo un’ora prima e lo prepara, non chi viene gli ultimi 2 minuti. E’ una difficoltà di questo lavoro dover tenere fuori calciatori che fanno questo, però bisogna tener presente tutto e lui è uno di quelli che poi lo chiami e riesce subito ad entrare nel contesto giusto, come nell’ultima gara”.
Peragine, suo ex compagno, l’ha invitato dai suoi ragazzi che allena alla Sanità.
“E’ stato un grande compagno di squadra, abbiamo passato momenti molto belli, che rimarranno nella storia dello Spezia, se ho possibilità sicuramente andrò a trovarlo e sicuramente ci sarà qualcosa da imparare da lui”.
Il campo dello Spezia è più piccolo, può essere un’insidia in più? All’andata fu difficile, sarà un Napoli più simile al primo tempo o al secondo tempo?
“E’ una cosa nuova, non sapevo delle misure del campo e mi documenterò, ma siamo abituati con uno dei tre più stretti (ride, ndr), abitualmente si spezzano le distanze in allenanento per fare esercitazioni per essere abituati a difficoltà maggiori in partita. Non è una scusante per noi per non fare la nostra gara. La difficoltà sarà, come ha detto Di Lorenzo, che lo Spezia sa come stare in campo, spero Gotti sia in panchina perché ha avuto un problema, è una persona che merita, ha fatto vedere la passione che ha per questo sport e mi auguro di poterlo salutare. Loro sono bravi anche a palleggiare, in possesso hanno calciatori tecnici e veloci, riconoscono il guadagnare terreno velocemente andando ad attaccare lo spazio dietro la linea difensiva, sono le loro armi migliori e dovremo essere attenti nelle preventive, dovremo essere bravi a fare la partita ma anche nella testa per correre all’indietro dietro le loro verticalizzazioni perché hanno anche preso un attaccante veloce (Shomurodov, ndr). Gara dell’andata? Io non me la ricordo mica (ride, ndr). Un titolare domani? Osimhen!”
Per Pioli e Mourinho meritavano di più loro, è così difficile ammettere che il Napoli è stato più forte?
“A volte si dicono delle cose per mantenere l’entusiasmo dei propri calciatori, serve per avere più risposte in vista della gara seguente, secondo me noi abbiamo portato a casa dei risultati anche lottati tipo quello di Milano e fatto poi delle vittorie combattute dopo gare abbastanza equilibrate, ma meritate come quelle contro la Roma. Per noi l’analisi è differente, abbiamo vinto e quella gara l’abbiamo disputata in quel modo lì”.