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Schlager, il piano B della Juve: equilibrio mentale e sostanza per il centrocampo

Schlager è l’alternativa della Juve a Hojbjerg: centrocampista completo, esperienza internazionale e profilo mentale ideale per il progetto di Spalletti.

Nel caso in cui la Juventus non riuscisse a chiudere per Hojbjerg, il nome di Schlager resta in cima alla lista per rafforzare il centrocampo affidato a Luciano Spalletti. Il club bianconero segue con attenzione l’austriaco, in uscita dal Lipsia a parametro zero al termine della stagione.

Dimenticate l’immagine classica del mediano ruvido e istintivo. Schlager è un centrocampista moderno, intenso nel recupero ma lucido nella gestione del pallone. Alla forza fisica abbina una sorprendente cura per l’equilibrio personale, elemento che considera decisivo anche per le prestazioni sul campo.

«Per rendere al meglio devo sentirmi in ordine fuori dal campo», ha spiegato in una recente intervista. «La lettura mi aiuta a rilassarmi. I social, invece, mi tolgono energia».

Un centrocampista fuori dagli schemi

Libri e scrittura fanno parte della sua routine quotidiana. Schlager utilizza il cosiddetto “diario dei sei minuti”, uno strumento di riflessione personale.

«Dedico tre minuti al mattino e tre alla sera alle stesse domande», ha raccontato. «Scrivo ciò per cui sono grato e un messaggio positivo per la giornata».

Un’abitudine che racconta molto del suo carattere. Se da giovane si ispirava a Thierry Henry per ciò che riguarda il calcio, nella vita privata guarda a pensatori come Hesse, Coelho e Osho. Un profilo atipico, arricchito dall’impegno sociale attraverso il progetto Common Goal, al quale devolve una parte fissa del proprio stipendio.

Il legame con le radici resta forte. Schlager ha infatti investito nel suo paese natale, St. Valentin, aprendo una struttura ricettiva che porta il segno della sua identità.

Carriera, infortuni e valore tecnico

Nato nel 1998, mancino, cresciuto nel Salisburgo, Schlager ha costruito la propria carriera in Germania. Prima il Wolfsburg, poi il Lipsia, dove si è affermato come centrocampista di equilibrio e intensità. Il percorso non è stato lineare. Due gravi infortuni al crociato e diversi problemi alle caviglie ne hanno limitato la continuità.

Quando è stato integro, però, ha sempre garantito affidabilità tattica e personalità. Sa rompere il gioco e accompagnare l’azione con verticalità. A questo aggiunge un’esperienza internazionale importante, con 49 presenze nella nazionale austriaca e la partecipazione a Euro 2020.

Perché può servire alla Juve

Oltre alle qualità tecniche, Schlager porterebbe alla Juventus un contributo mentale significativo. Spalletti cerca giocatori capaci di reggere la pressione e dare stabilità emotiva allo spogliatoio. L’austriaco risponde a questo identikit.

Se Hojbjerg resta la prima scelta, Schlager rappresenta un’alternativa credibile. Meno mediatica, forse, ma potenzialmente decisiva nel lungo periodo.

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