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Lei chiede continuità: è questa la continuità?
“Direi di sì, se i punti non sono quelli che sarebbero potuti essere – a detta tua – vuol dire che stiamo facendo bene. Domenica ci aspetta una gara difficile vuoi per il momento degli avversari, per le caratteristiche, vuoi perché tutte le partite lo sono”.
Un’Udinese sorprendente sin qui…
“Non mi sorprende perché è troppo presto per parlare della classifica, i tecnici non credo che debbano guardarla, poi non ha cambiato molti giocatori e questo permette a una squadra di far bene sin da subito. È una delle squadre, non credo l’unica, a dar continuità tantissimo perché dieci undicesimi della scorsa stagione, con lo stesso sistema di gioco”.
Il Sassuolo patisce spesso l’Udinese: quale può essere la caratteristica oltre la quale bisogna andare?
“L’anno scorso è stato un copia incolla con lo storico. Le caratteristiche dell’Udinese ci mettono in difficoltà ma motivo in più per andare contro i favori del pronostico perché non siamo favoriti. La loro fisicità la soffriamo tanto, il loro pressing in alcune zone del campo, perché non fa pressing offensivo con continuità, cerca di fare una fase d’attesa ottima per ripartire con qualità. Dovremo essere più bravi rispetto alle altre partite con l’Udinese, dovremo essere più bravi a muovere palla rispetto al passato”.
Con la Cremonese è stato più contento di non aver preso gol o più scontento di non averlo fatto?
“Non si poteva essere contenti del risultato, un allenatore è contento se la squadra fa la prestazione e ottiene il massimo di quello che fa. Noi non giochiamo per vincere 1-0 o per vincere 5-4, noi giochiamo per vincere, affrontiamo tutte le partite per questo, certo è che se riusciamo a essere più solidi e a creare occasioni, poi i conti tornano nel lungo. Stiamo facendo bene, non so chi la può pensare diversamente cosa si aspettava, fermo restando che siamo all’inizio. Ci sarebbe piaciuto vincere una di quelle partite che abbiamo pareggiato, non dimentichiamoci gli episodi che vanno accettati, siamo in credito con noi stessi, ci dobbiamo prendere quello che non ci siamo presi nella partita precedente”.
Cosa hanno avuto Ceide e Thorstvedt?
“Thorstvedt un trauma conclusivo, ha riposato qualche giorno ma sarà disponibile, ad oggi lo è. Ceide invece viene da un piccolo problemino muscolare, niente di che, non è stato disponibile nelle due gare precedente, probabilmente sarà disponibile domenica”.
L’Udinese sembra il Sassuolo di un po’ di tempo fa. Lei ha sistemato la difesa, davanti c’è qualcosa che deve ancora essere oliato…Alvarez ad esempio a Cremona poteva dare una mano in più in avanti, anche cambiando modulo?
“Rispetto l’opinione ma non la condivido. Ad oggi non abbiamo a disposizione 48 gol dell’anno scorso, i gol nelle squadre di A li fanno sempre i soliti. Qualcuno è andato via, qualcun altro è infortunato ma non ci interessa chi ci manca, questo la dice lunga su dove recuperare qualcosa, lo devi fare col gioco. Sono arrivati giocatori nuovi, che devono dimostrare, Kyriakopoulos è al quarto anno qui e si sta adattando dall’inizio dell’anno per giocare nel tridente, bisogna analizzare bene le cose. Abbiamo preso 66 gol in 38 partite, oggi 5 in 5, secondo me abbiamo concesso meno rispetto ai gol presi, ma mancano ancora 33 partite, noi vogliamo migliorare nell’equilibrio di squadra, che vuol dire migliorare la fase offensiva, oggi paghiamo qualcosa, dobbiamo recuperare i 48 gol dell’anno scorso con l’organizzazione, siamo sulla buona strada, ma non abbiamo ancora realizzato quello che dobbiamo fare. Sulla fase difensiva siamo migliorati tanto ma non possiamo pensare di essere migliorati rispetto all’anno scorso perché parliamo solo di cinque partite e la gara di domenica potrebbe stravolgere tutto nei commenti ma per quanto mi riguarda non stravolgerà nulla. C’è stato qualche incidente di percorso non da poco, sfido chiunque ad affrontare le partite giocando con delle assenze pesante, ad oggi dobbiamo recuperare un po’ di gol. Noi abbiamo preso giocatori molto bravi, diventeranno importanti, qualcuno lo è già, bisogna dare tempo, chi vuole tutto e subito deve andare a guardare qualcun’altra squadra, il Sassuolo non deve essere paragonato a quello dell’anno scorso. E non va fatto il paragone tra la Cremonese e l’Udinese perché sono due squadre diverse. L’allenatore non può fare il commento del tifoso, questa è un’analisi guardando i numeri e ho cercato di motivare un po’ le scelte”.
Laurientè, doti tecniche eccezionali e anche tanta grinta. Ha fatto bene alla prima…
“Ha delle qualità. Lo conoscevamo, lo seguivamo da tempo. È arrivato da 8-9 giorni, si è adattato subito, non è facile entrare in campo subito e determinare, lui lo ha fatto. Diverse occasioni con la Cremonese le ha determinate lui, giocando anche in una zona di campo meno consona a lui, preferirebbe partire a sinistra, per ovvie ragioni si è adattato, magari non sarà così domenica, con Kyriakopoulos che gioca esterno alto a sinistra essendo terzino sinistro, abbiamo adattato Laurientè che ha fatto vedere che qualità può portare. Io mi aspetto tanto, tutti abbiamo grandi aspettative, fermo restando che da solo potrà fare poco se non sarà supportato dalla squadra”.
Ci saranno delle sorprese per la formazione?
“Ad oggi è un po’ presto. Siamo in fase di costruzione, della preparazione alla partita, ci avviciniamo alla sfida. Qualche cambiamento potrebbe esserci, non so quanti ad oggi, ma qualcosa potrebbe cambiare”.
L’Udinese è una bestia nera del Sassuolo. È successo così anche con l’Atalanta ma nel girone di ritorno, l’anno scorso, l’avete battuta. Nella preparazione, anche dal punto di vista mentale, sta per caso ripensando a quella sfida o questa è una squadra nuova che ha bisogno di stimoli diversi?
“Ricordo tutto dello scorso campionato ma penso che ci si debba focalizzare sul presente, cercando di stimolare i ragazzi sulle cose che ci sono e su quello che stiamo facendo. Dobbiamo dare continuità di prestazione e di risultato, tre punti son meglio di 1 ma 0 sono peggio di 1. La partita sarà molto difficile, l’Udinese è un avversario ostico ma non farei paragoni col passato con l’Atalanta, noi avevamo certe condizioni, lo storico è vicino tra le due squadre ma è già troppo lontana per pensare a quello. La modalità del gioco dell’Udinese è diversa, dovremo essere più bravi rispetto a quanto fatto con l’Udinese l’anno scorso”.
Lei ha affrontato Sottil 3 volte e non ha mai vinto. Che sapore le dà la sfida con un allenatore giovane che ha fatto la gavetta ed è arrivato in A?
“Il passato non conta. Sono contento di ritrovarlo, sono contento che ci sia meritocrazia, ha fatto bene l’anno scorso e gli altri anni e anche lui come me, dopo un po’ di gavetta si è ritrovato in A, sarà un piacere salutarlo. Poi ogni partita ha un inizio e una fine, io sono contento di dove sono, se dovessi scegliere, io sono contento sulla panchina del Sassuolo, sarà di sicuro una bella sfida”.
Cosa è successo con Oddei? Può dare una mano almeno fino a gennaio o è fuori rosa?
“Non è successo nulla. Era un giocatore in uscita, perché credo che un 2002 dopo una certa esperienza, lui aveva giocato poco ma è comunque un’esperienza, a gennaio è poi rimasto qua, l’ho trovato migliorato a livello mentale, ma dopo un anno in cui ha giocato pochissimo, era giusto che andasse a giocare, è impossibile in una realtà come questa, ora è meno difficile dirlo, qui ci sono Berardi e Defrel, non aveva una logica dar continuità a Oddei in quel senso, non avrebbe fatto granché, questa era la possibilità per lui, di andare a giocare, però ad oggi non credo che si sia realizzata la possibilità migliore per lui”.
Mi sembra che sul mercato, oltre alla qualità, siate andati a ricercare la fisicità: tranne Alvarez, è arrivata gente che ha mezzi fisici importanti. È così? Si è andati volutamente in quella direzione?
“Sì e no. Per me quello che conta di più sono le qualità motivazionali. Abbiamo bisogno di giocatori motivati e su questo ci abbiamo preso in pieno. Poi il calcio va in una direzione, girarsi dall’altra parte e fare finta di nulla credo sia presuntuoso. Ormai tante squadre hanno giocatori fisici, solo con la tecnica è difficile che una squadra di metà classifica riesca a determinare, un buon equilibrio tra tecnica e fisica può diventare un buon mix, fermo restando che ci stiamo lavorando perché ad oggi siamo in costruzione per cercare di realizzare un buon mix”.