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Sassuolo-Juventus: Allegri presenta la sfida

Che atteggiamento deve avere domani la squadra?
“In questo momento bisogna drizzare le antenne perché c’è troppa euforia in giro. Da una parte è bello, dall’altra ci toglie energia e attenzione. Siamo solo alla quinta di campionato domani, col Sassuolo negli ultimi anni son sempre state gare complicate a parte quando abbiamo vinto 3-0 con tre gol di Dybala. Loro vengono da una sconfitta pesante, domani troveremo ambiente e squadra tosti, con grande rivalsa. Dobbiamo fare una partita di grande attenzione, fisicità e tecnica. Venire via da Sassuolo col risultato sarebbe importante”.

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Chiesa e Vlahovic come stanno?
“Hanno fatto differenziato un giorno, Vlahovic aveva un po’ di mal di schiena mentre Federico il flessore affaticato ma sono a completa disposizione”.

Rotazioni poi con il Lecce o già domani?
“Martedì abbiamo la partita dopo 3 giorni, capiterà solo all’infrasettimanale e con la Coppa Italia. Pensiamo a domani, poi a martedì dove ci saranno rotazioni. Importante concentrarsi sul match di domani. Valuterò le condizioni di Chiesa e Vlahovic, ma stano tutti bene, nel reparto d’attacco abbiamo Milik e Kean che stanno molto bene. Yildiz andrà a giocare con la Next Gen mentre Huijsen sarà in pianta stabile con noi perché Alex Sandro sarà fuori per un po’ di tempo”.

D’accordo con chi dice che non giocare in Europa può dare 5-6 punti?
“Non so quale sarà il vantaggio o lo svantaggio, dipende dai punti di vista. Bisogna pensare che l’anno prossimo la Juve dovrà giocare in Champions perché un valore aggiunto tecnico ed economico per la società. Bisognerà impegnarsi, dobbiamo entrare tra le prime 4, non sarà semplice. Inter, Milan e Napoli sono al di sopra delle altre. Non dobbiamo avere sbalzi d’umore quando si vince o si perde”.

Quella che avete intrapreso è la strada giusta?
“La strada sarà giusta se raggiungeremo l’obiettivo. Altrimenti, se non entriamo tra le prime 4, come obiettivo non avremo fatto un buon lavoro. Poi che siamo una squadra con meno esperienza, che dobbiamo lavorare e possiamo farlo in settimana è un altro discorso. Ci saranno partite meno belle dove comunque dobbiamo fare lo stesso risultato. Ci saranno partite più equilibrate dove i dettagli faranno la differenza”.

Avete un’idea di gioco nuova o dipende solo dalle condizioni fisiche migliori dei giocatori?
“Come ho detto diverse volte, è una questione di conformazione della rosa. Avremo perso sicuramente quest’anno in esperienza ma avremo acquistato sicuramente in entusiasmo, dinamismo. Bisogna essere contenti e lavorare in questo senso. Sapere che bisogna correre più degli altri, andare molto forte. Andare a cercare quei risultati che fanno sì che la squadra cresca in autostima, soprattutto il fatto di consolidarsi nelle prime quattro posizioni. Ecco perché tutta quest’euforia, questo entusiasmo che c’è in giro va tenuto a bada, altrimenti ci facciamo del male. Bisogna stare molto calmi. Pensiamo a domani che è complicato e difficile, gara da affrontare nel migliore dei modi. La troppa positività abbassa l’energia”.

Giusto responsabilizzare Miretti e Fagioli o meglio non caricarli troppo?
“La responsabilità è di tutti, più o meno giovani. Alla Juventus bisogna crescere più in fretta sapendo comunque che è qualcosa di fisiologico aspettarsi errori di inesperienza da parte dei più giovani. Miretti, Fagioli, Cambiaso, Iling, Gatti stanno crescendo, bisogna vedere un obiettivo che è quello del risultato finale attraverso le prestazioni”.

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Qual è stato l’impatto di Magnanelli?
“Francesco è un ragazzo molto bravo che ho avuto ai tempi del Sassuolo. Lo staff, fra quelli che sono con me da 18 anni, a chi come Paolo Bianco l’anno scorso, Padoin inserito due anni fa… Io sono contento di tutto lo staff, a me piace scegliere quelli molto bravi. Son ragazzi giovani che hanno la possibilità di lavorare alla Juventus e se dovessero decidere un domani di intraprendere la carriera da allenatore, come Bianco, sarei solo che contento, per me sarebbe un orgoglio. Son contento di tutti, preparatori, match analyst… C’è un buon gruppo di lavoro, c’è un buon spirito all’interno della Continassa. Però non bisogna pensare che queste quattro partite abbiano risolto tutti i problemi perché gli obiettivi si raggiungono a fine stagione. Bisogna ritornare alla normalità che fa parte del dna della Juventus: vincere più partite possibili”.

Domani potete essere primi per una notte: è uno stimolo questo?
“Sì lo è, noi dobbiamo desiderare le cose, entrare nelle prime quattro, vincere la partita di domani. Quello che desideri dà uno stimolo in più. Domani ci consentirebbe di prendere tre punti, un punto, che ci avvicinerebbero alla quota Champions. In una partita non si decidono gli obiettivi però, ci vuole pazienza perché mancano ancora 34 partite”.

Fagioli davanti alla difesa può essere un’alternativa? Magnanelli nello specifico cosa vi ha portato?
“Nicolò è un giocatore che può giocare davanti alla difesa, normale che vada provato e riprovato. Ora, come dissi nel 2017, è una mezzala di regia. Nel corso degli anni può piazzarsi davanti alla difesa. Francesco è arrivato per sostituire Bianco, insieme a Padoin è operativo sul campo, ci dà una mano. Ognuno ha le sue mansioni, tutti portano il loro lavoro nella preparazione della partita”.

La squadra non è matura per gestire una corsa di vertice?
“Non ho detto questo. La forza di una squadra, di una società è quella di avere equilibrio perché i risultati si ottengono così. Dove regna l’equilibrio è più facile ottenere risultati. Una vittoria non ci deve spostare, siamo solo alla quarta partita. Il giorno in cui ci sarà un pari o una sconfitta non è che crolla tutto. Ci sono squadre più attrezzate della Juventus e noi dobbiamo combattere con queste squadre lavorando con entusiasmo e determinazione. In fondo all’anno vedremo dove saremo e quanto potrà essere cresciuta la squadra. Una cosa è certa: per come è stata strutturata la rosa, questa è una squadra con un futuro. Ci sono tanti italiani dentro, giocatori giovani, il più anziano di movimento credo sia Danilo. Poi se quest’anno dovessimo arrivare nelle prime quattro, con la Juventus che ha fatto un cambio generazione ciclico che è normale per una squadra che vince per così tanto tempo rischia di rimanere fuori dalla Champions. La Juve momentaneamente, visto che da quando sono tornato sono rimasti 6-7 giocatori, per ora non è mai stata fuori dalla Champions. L’anno scorso la Juventus è arrivata terza e quindi questo è un risultato. Sono partiti giocatori di grande esperienza e tecnica come Di Maria, Paredes, Bonucci, Cuadrado, forse dimentico qualcuno, anche Pogba che ha questa situazione per ora… Se quest’anno arrivassimo tra le prime 4, la Juventus avrà come società introiti importanti e continuerà il percorso di crescita all’interno della Champions. Io credo che la società Juventus ha una rosa che per i prossimi anni potrà togliersi soddisfazioni. Quest’anno è molto importante. Ecco perché non bisogna volare in alto, che poi a me volare in alto non piace, mi piace camminare e stare coi piedi per terra”.

Berardi le avrebbe fatto comodo?
“Quest’estate ci sono state varie trattative ma noi abbiamo deciso di rimanere con questo gruppo di giocatori e con questo lavorare. Domani speriamo Berardi non faccia la solite prestazioni che fa con la Juve, noi dovremo essere molto bravi a limitarlo”.

Kean troverà lo spazio per entrare nel giro azzurro?
“La visita di Spalletti ha fatto molto piacere, noi siamo a disposizione per mettere i giocatori che chiamare il c.t. nelle migliori condizioni. E noi come Juventus lavoriamo per dare più giocatori possibili alla Nazionale. In ottica nazionale abbiamo tanti giocatori. Noi ci impegniamo per la Juventus ma anche per la nazionale che è un patrimonio del calcio italiano”.

Come sta McKennie?
“Bene, ha preso un colpo l’altro giorno ma sta bene. Oggi valuterò, Weah è un buon cambio che si sta inserendo bene, deve conoscere il campionato perché è arrivato da tre mesi ma sono molto contento del ragazzo”.

Un commento all’inserimento dello sport nella Costituzione?
“Sono molto contento, credo che i ragazzi giovani vadano educati nell’alimentazione e nel fare sport. I numeri in Italia rispetto a tanti anni fa sono notevolmente cambiati, c’è molta più obesità tra i ragazzini e vanno stimolati a fare sport, lo sport dà regole, disciplina ed educazione. Sono molto contento di questa introduzione nella Costituzione italiana, aiuterà ad andare nelle scuole e a educare le nuove generazioni che saranno il futuro dell’Italia”.

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