Maurizio Sarri si affida di nuovo a una linea difensiva “doppia” per contrastare le avanzate sulle fasce dell’Atalanta. Con diversi giocatori fuori e l’urgenza di punti, opta per un 4-4-2 che in fase offensiva può trasformarsi in 4-3-3.
Fasce presidiate
L’obiettivo è chiudere gli spazi laterali. In difesa e a centrocampo farà da filtro doppio: Cancellieri a destra e Basic a sinistra nella linea mediana, Marusic e Tavares più arretrati.
Cancellieri dovrà spingersi in avanti e supportare le punte, Basic invece starà più bloccato per evitare che i centrali restino isolati. Il croato agirà come mezzala-ala, un ponte tra centro e fascia.
Attacco modulare
Contro il Genoa, la doppia punta ha dato risultati (3-0), ma stavolta Sarri modera. Con Dia come prima punta e Pedro come seconda punta, cerca equilibrio; non un attacco sfrenato.
Se necessario (col cambio modulo), potrà passare a un assetto più aggressivo, sfruttando panchina e risorse offensive.
Le alternative dalla panchina
Sarri ha diverse opzioni per rinforzare le fasce: Lazzari come esterno basso, Isaksen o Noslin più avanzati.
Zaccagni, che sarebbe dovuto rientrare più tardi, ha anticipato i tempi e si allena in gruppo: non dovrebbe partire titolare, ma potrebbe entrare nel finale per dare fiato all’attacco. Recenti recuperi includono Marusic, Vecino e Dia. Anche l’infermeria dà qualche segno di svuotamento, pur restando fuori Castellanos, Rovella, Dele-Bashiru e Gigot. Pellegrini rientrerà solo la prossima settimana.
L’emergenza non è finita
Nonostante alcuni recuperi, la Lazio resta con cinque assenti gravi. Sarri dovrà gestire le assenze senza rinunciare a competitività. Il piano è chiaro: prima contenere, poi attaccare, e che la linea doppia serva da scudo per far crescere la compattezza.