Che Lazio si aspetta domani?
“Una partita tosta mi aspetto. La squadra è consapevole del momento e dell’importanza della partita. Dobbiamo togliere alcuni momenti delle partite in cui ci assentiamo per qualche minuto, ma ci alleniamo bene e giochiamo bene, nel modo di stare in campo. Gli spezzoni di partita in cui ci assentiamo stanno diminuendo ma ci stanno costando dei punti”.
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Chi è cambiato negli anni di più tra lei e Gasperini?
“Ognuno va avanti nella propria strada con le convinzione e le esperienze che comportano l’età”.
Si parla dei 17 punti persi da situazioni di vantaggio, meno dei 7 punti in più dell’anno scorso e del 4° posto in classifica. Questa squadra ha margini di miglioramento o sta dando il massimo?
“Questa è una squadra che dal punto di vista dell’evoluzione ti lascia soddisfatto, rispetto all’anno scorso c’è una professionalità e un’applicazione completamente diversa. Ma ti lascia anche frustrato perché non si arriva mai all’ultimo salto di qualità. Penso che ancora margini ci sono, bisogna andarli a cercare a cominciare da domani, che sarà una partita tremenda. Come diceva Guardiola, affrontare l’Atalanta è come andare dal dentista”.
All’andata la Lazio ha giocato forse la partita migliore della sua gestione. È una prova ripetibile?
“L’Atalanta è una squadra che se sta bene fisicamente è fortissima, se decadono invece è normale. I nomi dei 6 attaccanti loro sono da grande squadra. Non dobbiamo prendere come punto di riferimento la partita d’andata. Loro hanno giocato in maniera normale, noi una buona partita, ma probabilmente domani troveremo un’Atalanta super”.
Vecino play è una soluzione fattibile?
“A Verona era una partita particolare, ci ha messo 80 volte la palla sopra la linea difensiva, dovevamo avere fisicità e prendere la palla di testa. In un contesto di questo tipo può farlo. Se dobbiamo condurre la partita, abbiamo giocatori migliori a livello di palleggio”.
Le alternative possono diventare utili in questo periodo?
“Basic non ha giocato poco, basta vedere il minutaggio. Marcos Antonio deve essere inserito in un centrocampo che permetta di tirare fuori le sue qualità: è un grande palleggiatore ma ha caratteristiche che vanno supportate in maniera forte. I giovani come Cancellieri stanno accumulando esperienze, non sono pronti per le partite determinanti, ma sono in evoluzione. Vedremo quando saranno pronti anche per le gare importantissime”
La squadra crede alla Champions?
“Gli obiettivi devono essere credibili. La Lazio non è tra le prime 4 per stipendi e fatturato. Non abbiamo alcuna responsabilità di questo tipo. Un conto sono obiettivi credibili, un altro i sogni. La squadra ha voglia e fame. Se non sempre riusciamo a dimostrarlo è perché abbiamo qualche limite. Stiamo facendo una stagione in cui non abbiamo potuto contare su Immobile in forma migliore: ha fatto sempre 20 giorni di allenamento e 20 di infortunio. Se lo avessimo avuto al 100%, avremmo segnato di più”.
Come sta Cataldi?
“Ha preso un colpo, oggi proveremo a rimetterlo in gruppo. Dopo l’allenamento di oggi vedremo se è disponibile”.
Lazzari può rappresentare una soluzione?
“Con il Verona era una partita sporca, non è la sua specialità, rischiavamo di mettere un giocatore con le controindicazione. Hysaj e Marusic sono in grande condizione fisica e mentale. Quando uno sta bene, bisogna utilizzarlo. Non ci sono scelte definitive. Domani dobbiamo capire come loro possono giocare, dipende da chi ci possono mettere in quella zona. Vediamo dopo l’ultimo allenamento loro se vengono fuori notizie più precise”.
Si può fare un paragone tra Lazio e Atalanta?
“Il gap è dovuto al fatto che per 3 anni ha fatto la Champions e ha incassato più 100 milioni in più rispetto al solito, per questo ha potuto comprare giocatori da 25 milioni. Le due squadre si sono equivalse in stagione, un punto in classifica di differenza adesso è ininfluente. Domani sarà una bella opportunità anche se nulla può essere definitivo”.
La Lazio le sta piacendo a livello offensivo?
“Abbiamo un’altra problematica, andiamo poco alla conclusione per il modo in cui giochiamo. Tra i tiri fatti e i gol fatti la Lazio è prima. Andiamo alla conclusone solo quando vede la possibilità della conclusione pericolosissima, non tiriamo dai 25-30 metri. Se il Verona gioca sempre la palla lunga, la riconquista è sempre lontana dalla porta avversaria e diventa complicato entrare in aria con frequenza”.
Lo stato di Milinkovic?
“A Verona lo ho visto bene, ha fatto più verticalizzazioni che palle perse. A me piace più il Milinkovic dell’ultima versione, non quella tacco e punta come magari piace a voi. Lo vedo molto concentrato sulla squadra”.
L’approccio al secondo tempo è un problema: ha paura? Ne ha parlato?
“Con la squadra se ne è parlato più volte, direi anche basta, altrimenti inneschiamo un meccanismo inverso. Vediamo se c’è possibilità di fare un allenamento con l’intervallo, così vediamo come rientrano (ride, ndr)”.
La condizione di Felipe Anderson?
“Mi sembra sia entrato con una buona gamba, frizzante. Aveva bisogno di fare 30 invece di 90, ma credo sia apposto”.
I pochi gol sui calci piazzati?
“Ne abbiamo fatti 3-4 sulle conseguenze, ma non sono contento delle palle ferme, anche perché sono abituato ad avere squadre che segnano tanto così. Possiamo fare meglio, abbiamo centimetri anche se non siamo forti sull’attacco della palla, però ci sono calciatori che la fanno partire bene”.
Un commento sulle parole di Luis Alberto?
“Luis Alberto è un cazzone, si diverte ad andare controcorrente. Il 50% dei filmati che facciamo sono richiesti dai giocatori”.