Per Nicola niente, paura, ma solo fame di risultato. Ribery ancora out.
Salernitana-Sassuolo ultima spiaggia?
“E’ un concetto che va contro le mie idee. E’ una opportunità, questo sì. Ma non amo questo termine, non è parte del mio vocabolario. Non finisce certamente domani il campionato della Salernitana. Sono arrivato qua un mese fa, noi abbiamo il dovere di inseguire i nostri sogni e quelli della nostra tifoseria. Non si può ridurre tutto ai 90 minuti di domani, a me interessa perseguire l’obiettivo. Non ha senso proprio in termini sportivi. Ci sono tre punti in palio, è una chance incredibile e il resto non mi interessa”.
Chi gioca al posto di Mazzocchi?
“Sto facendo ancora una valutazione, domani vedrete”.
Ranieri è convocato ma non è al top, Zortea arruolabile anche a sinistra?
“Abbiamo fatto tante prove, legate soprattutto a Ranieri e alle sue condizioni fisiche. Jaroszynski e Ruggeri sono a disposizione, ho ancora 24 ore di tempo per prendere le decisioni definitive”.
Salernitana quasi sempre in svantaggio e costretta a rincorrere, come mai?
“Vorrei che vi ricordaste anche che, nelle ultime tre partite, al secondo minuto abbiamo subito una clamorosa occasione per sbloccare lo 0-0. Questa squadra ha modificato molti dei suoi numeri. Sappiamo che non possiamo ottenere tutto e subito, stiamo cercando di curare i difetti ed esaltare i punti di forza mettendo in campo senso d’appartenenza e non solo idee ed organizzazione di gioco. Vogliamo battere le avversarie, ci manca questo step e chissà che domani non possa essere l’occasione giusta”.
18 punti in palio all’Arechi, ma una sola vittoria in casa. Quanto può essere determinante il fattore campo per credere in questo miracolo?
“Il nostro stadio, determinato dalla nostra gente, ha un pathos maggiore rispetto alle possibilità che ti costruisci in trasferta. Ma anche fuori casa la gente ci segue in massa. Allo stesso tempo dico che non voglio assolutamente due atteggiamenti diversi: la spinta del pubblico si avverte ed incide, il resto dobbiamo mettercelo noi. A Milano ho visto coraggio, poi è chiaro che vedi il risultato e sembra tutto negativo”.
Cosa non vuole rivedere rispetto alla gara di Milano?
“Voglio vedere la Salernitana che dimostra coraggio, umiltà e organizzazione di gioco. Sento troppi “non”, io vorrei che si provasse a vedere il bicchiere mezzo pieno. Percependoci capaci possiamo esprimere noi stessi, solo in un secondo momento ci focalizzeremo sugli avversari”.
Come sta Ribery?
“Si è allenato per ritrovare la miglior condizione, ma domani non ci sarà”.
Qual è lo stato d’animo della Salernitana?
“Se i tifosi vedessero gli allenamenti, si renderebbero conto di quanto entusiasmo abbiamo. Ci crediamo. Fortemente. Non dobbiamo concentrarci troppo sull’obiettivo finale, ma sul lavoro quotidiano che ci permetterà di offrire una prestazione di squadra”.
Che partita si aspetta domani?
“Il Sassuolo ha qualità, bisogna dire che affrontiamo sempre avversari che vivono il loro miglior momento e stanno costruendo cicli pluriennali. Quando puoi lavorare sullo stesso gruppo, riesci ad essere performante anche quando cambi allenatore e ci sono codici un pochino diversi. Nel nostro cammino incontreremo squadre di livello, è fondamentale concentrarci su noi stessi”.
Le dirette concorrenti sperano che la sfida Salernitana-Venezia si debba giocare quanto prima per non falsare il campionato. E’ d’accordo?
“Lascio la parola agli organi competenti, io sono concentrato sul Sassuolo”.
Secondo il ds Sabatini ci vorrà anche una “lucida disperazione” per battere un grande avversario, cosa pensa?
“A me piace parlare di fame e desiderio. Vogliamo fortemente raggiungere il nostro obiettivo. Spero di vedere maggiore coesione in alcune letture, dobbiamo avere la capacità di riconoscere i vari momenti della gara accettando gli eventuali pericoli. L’estetica è importante così come l’organizzazione di gioco e lo sviluppo, ma allo stesso tempo voglio una Salernitana pratica e che raccolga punti. La lucida disperazione è un concetto sottile, preferisco tradurlo in fame. E’ ciò che pretendo da me, in primis, e poi da tutti i ragazzi. Non conta nient’altro e non ci sono altre strade per mettere fieno in cascina”.
Come sta Ranieri e quanto è cresciuto Ruggeri?
“Stanno bene entrambi. Vedremo chi sarà più pronto per partire dall’inizio, mi fido di entrambi. Faccio un discorso generale: manca qualcuno, è vero, ma il senso d’appartenenza porta tutti gli elementi del gruppo a credere nel raggiungimento dell’obiettivo. Ci sarà bisogno di tutti, improvvisamente potrebbe toccare a chi non gioca da tempo ma può fare la differenza”.
Quali i tempi di recupero di Mazzocchi?
“Non dovrebbe essere nulla di grave, ma non sono un medico e mi confronterò con lo staff. Vedremo se riprenderà già dalla settimana prossima, escluderei problematiche serie. Per natura sono sempre fiducioso”.
Ipotesi difesa a tre?
“Stiamo portando avanti una identità. Non escludo la possibilità di cambiare determinate cose laddove questo ci permetta di essere aggressivi nella metà campo avversaria sfruttando la superiorità numerica in alcune zone del campo. In tre settimane e mezzo non si può mettere troppa carne al fuoco, sui dettagli lavoriamo progressivamente ma con cautela. A Milano abbiamo variato sistema di gioco per essere teoricamente più protetti, ma invece abbiamo sofferto di più”.
Che Salernitana dobbiamo aspettarci?
“Da tre partite stiamo giocando con una identità chiara e ben riconoscibile, l’aggressività nella metà campo avversaria è un marchio di fabbrica. Stiamo costruendo le opportunità per essere competitivi. Un allenatore non può stravolgere tutto ogni settimana. Nelle ultime cinque partite abbiamo dimostrato di essere all’altezza”.
Bohinen e Mikael si sono visti pochissimo, come mai?
“Ne parlammo già in passato. Ci sono giocatori che hanno qualità e possono stupire, ma un calciatore va presentato quando è in grado di esprimersi. Altrimenti è controproducente per tutti. Se butti un atleta in campo solo per farlo vedere alla platea non va bene. Stanno progredendo velocemente, appena ci sarà la possibilità li getterò nella mischia. Non posso cambiare radicalmente interpreti da una partita all’altra”.
Teme che i calciatori possano risentire del peso specifico della partita a cospetto di avversari liberi mentalmente?
“Le partite con Milan e Bologna e la prima mezz’ora con l’Inter certificano numeri da capogiro. Sono qui da tre gare, vi assicuro che non mi aspettavo un cambiamento così repentino. Non è facile portare una nuova metodologia di lavoro in meno di un mese, dando certezza e organizzazione. Mi stanno dando soddisfazione sotto quest’aspetto. Non posso ammettere che un atleta possa risentire della possibilità di andare in campo per cambiare la condizione di classifica. Altrimenti stiamo perdendo tempo. Siamo qui perchè abbiamo le qualità giuste per rappresentare la Salernitana e il nostro lavoro. Nessun peso psicologico, ma fame assoluta. Non sono venuto qui a giocare a dadi in attesa della fortuna, lavoro per essere assolutamente competitivo. Non voglio preoccupazioni, giochiamo a calcio e speriamo di farlo nel migliore dei modi. E’ il pensiero che mi accompagna nella vita, figuriamoci nello sport”.
Ha ragione quando dice che in avvio costruite molto, anche a Milano Verdi ha sciupato una occasione importantissima. Il cambio di mentalità c’è stato, manca il gol oltre che la vittoria…
“La Salernitana deve raggiungere equilibrio nell’espressione delle due fasi. A me interessa che la squadra si percepisca capace, altrimenti non c’è soluzione. Si potrebbe anche assumere un atteggiamento passivo sperando nell’episodio, ma in questo caso non ci sarà nessun tipo di miglioramento collettivo e individuale. Abbiamo poco tempo? Dobbiamo farcelo bastare”.