Mourinho: nove assenti
Come sta Zaniolo?
“No, nei nove indisponibili non c’è Zaniolo. Voi sapete più di me, l’allenamento è alle 17, la partita domani alle 18. C’è la condizione per aspettare”
E’ tornato il grande calcio in settimana con la Champions e l’attenzione di tutti è rivolta lì…
Mourinho interrompe la domanda: “A Roma non è così, domani è tutto esaurito al 50%”
Ha provato nostalgia per la Champions questa settimana?
“No. Ho fatto più di 150 partite di Champions, sono un privilegiato e non posso piangere perché ora gioco in Conference League. Poi questa settimana non ho visto grandi partite. Real e Psg non mi sono piaciute. Inter-Liverpool una bella partita”.
Come si rapporta nei confronti di una proprietà silente?
“Io non so se sono un grande comunicatore. Sono intelligente a sufficienza e sono sempre molto rispettoso con le proprietà. Quando un allenatore può fare una considerazione sulla proprietà? Nei miei principi, ma chi sono io per dire qualcosa sulla mia proprietà. Sono i miei superiori, cosa dovrei commentare. Per la famiglia Friedkin ho solo rispetto: personale e professionale. Il rispetto personale mi porta a un rapporto con loro dove nel privato possiamo cambiare idee ed esperienze. Nel mondo imprenditoriale non sono nessuno rispetto a loro. Nel calcio ho esperienza e loro hanno l’umiltà per parlare di tutto. La domanda la puoi fare, ma chi è l’allenatore che ti risponde. Quello che gli dico in privato non lo dico qui”.
All’andata col Verona è arrivata la prima sconfitta. Da allora la Roma ha denotato anche in altre occasioni qualche piccolo blackout, come quello contro la Juventus. Pensa che sia cambiato qualcosa, che rispetto a Verona ci siano stati progressi dal punto di vista mentale?
“È cambiato il tempo. C’erano un freddo e una pioggia incredibile, non credo che domani sarà così. A parte gli scherzi, non ho pensato a questo. Penso che loro siano una squadra di grande qualità, allo stesso modo di come è stata dura la prima partita. Lo è stata anche per loro, domani lo sarà per entrambe le squadre. Un bravo giovane allenatore che si identifica molto con quello stile di gioco, una squadra che si identifica con le idee del suo allenatore, la sua scelta intelligente, perché è una squadra allenata da altri prima di lui con un’idea molto simile, giocatori di qualità, di esperienza, sarà sicuramente una partita dura, però spero anche dura per loro, perché noi abbiamo 9 assenti, però è incredibile che in una stagione senza risultati straordinari la gente sia ancora lì. I giocatori che sono in campo devono sentire per forza questa passione e devono giocare con questa gente nella testa, per non dire nel cuore. Nove assenti sono tanti, ogni squadra con nove assenti avrebbe tante difficoltà. In panchina non avrò tutti i giocatori. Mi dispiace, ma devo distuggere metà della Primavera che domani gioca col Milan, perché devono stare con noi. Però siamo lì, e speriamo che con l’appoggio di sempre possiamo fare una gara e prendere punti”.
Queste ultime partite dell’anno possono essere usate per valutare chi è all’altezza della Roma e chi no?
“Le valutazioni si fanno ogni giorno. Anche allenando”
Qual è il bilancio sui primi sei mesi di Abraham?
“Sta facendo bene, ma può fare meglio. La squadra ha bisogno che lui faccia di più e viceversa. L’interazione è quella. E’ un giocatore nato e cresciuto in un calcio completamente diverso, non era facile uscire dall’Inghilterra. Per me sta facendo bene. Spero faccia di più, ha le potenzialità per farlo”.