Un bel debutto in A
“Giocato con personalità, sono moderatamente soddisfatto. Sapevamo che potevano creare superiorità sugli esterni, preferivo la palla lunga del loro portiere e mai pulita dei tre difensori. L’abbiamo interpretata bene, non siamo stato molto lucidi ma per questo caldo afissiante vanno abbracciati. Non respiravo io in panchina, figuriamoci loro…”
Una riflessione sul modulo
“Giocheremo 4-4-2 per gli amanti dei numeri, in campo ci sono variazioni. Ci siamo messi specchio e avevo chiesto un’azione loro, un’azione noi. L’abbiamo interpretata senza paura, abbiamo cercato di fare gol senza riuscirci e portiamo via un punto importante al debutto. La prima in casa del Toro, una squadra che vuole arrivare in Europa…Noi sappiamo che dobbiamo pagare dazio. Da domani si pensa all’Inter”.
Le emozioni nel minuto di silenzio per Mazzone.
“E’ stato un maestro per tutti. Lui mi fece capitano quando giocavo, io avevo fatto strada all’estero e poi ho salito anche i gradini dell’Olimpico. Mazzone faceva il burbero, ma aveva un cuore d’oro. Io non posso sentirmi alla sua altezza, è stato un padre per tutti: io magari sono un fratello maggiore per i miei giocatori, lo spero…Cerco sempre di dare informazioni giuste di vita sportiva”.
Iscriviti al fantacampionato più ricco d’italia con il codice 1A60e7ce
Si aspettava questa partita dal Toro?
“E’ super organizzato e si muovono all’unisono, noi siamo stati bravi a mettere granellini di sabbia nei loro meccanismi”.
Si aspetta regali prima dell’Inter?
“Cosa sono? (ride, ndr). Rispettiamo chi ha giocato oggi. A centrocampo hanno retto lo scontro fisico e tecnico con Ricci e Ilic, ora abbiamo l’Inter che ha altri giocatori: ci misureremo di gara in gara”.
Quindi è un punto che dà maggiori consapevolezze?
“Ho detto ai ragazzi di avere il giusto equilibrio, mai esaltarsi e mai deprimersi. Dobbiamo essere sempre concentrati e determinati, quello che abbiamo fatto si dimentica e si tiene solo in cassaforte. L’Inter ha campioni, ma noi dobbiamo uscire a testa alta sapendo di aver dato tutto per Cagliari e per la Sardegna”.
Come mai queste scelte di formazione?
“Volevo fare questa partita. Non avendo nessuno alto, ho messo Azzi che ha più centimetri di Augello e ho lasciato i piccoletti davanti sui calci d’angolo”.