RedazioneClaudio Ranieri, nelle vesti di senior advisor della Roma, ha tracciato un bilancio sincero sul presente e le sfide future del club. Dopo aver guidato i giallorossi a un’importante rimonta verso il quinto posto — e dunque la qualificazione in Europa League — ha scelto di rimanere nella Capitale piuttosto che accettare l’offerta di guidare la Nazionale italiana.
In qualità di dirigente, Ranieri ha posto l’accento sulla necessità di rispettare le regole del Fair Play Finanziario. Nonostante le possibili entrate derivanti dalla stagione in corso e dall’Europa League, ha ammesso che sarà inevitabile cedere almeno un elemento importante, altrimenti il club rischierebbe l’esclusione dalla Champions in caso di di passo falso nel discorso bilancio. A tal proposito, ha raccontato il tentativo di chiudere per Jadon Sancho, operazione però definita “insostenibile” sotto il profilo economico — i Friedkin avrebbero anche voluto accontentare il tecnico, ma non erano disposti a sacrificare uno dei loro giocatori di maggior valore.
Parallelamente, Ranieri ha lodato l’arrivo di giovani talenti — elementi preziosi che Gasperini potrà far crescere e, se necessario, valorizzare per eventuali uscite nell’ottica del FFP.
Sui rinnovi dei simboli della squadra, Lorenzo Pellegrini e Paulo Dybala, il dirigente è apparso prudente: “Dipendono da ciò che succederà sul campo”. Un modo per sottolineare l’importanza delle performance come moneta di scambio anche nei contratti.
L’ex tecnico ha anche commentato con divertita franchezza l’arrivo di Gian Piero Gasperini: definendolo “più che antipatico”, ha ammesso che affrontarlo come avversario era “veramente difficile”. Ora che è invece dalla sua parte, apprezza il suo approccio esigente e deciso — qualità ritenute indispensabili per una piazza come Roma.
antonio iannucci
