Adrien Rabiot, centrocampista appena approdato al Milan, ha condiviso alcune riflessioni interessanti in una recente intervista, in cui tocca temi personali e professionali, a partire dalla curiosa sfida che vedrà la formazione rossonera impegnata contro il Como addirittura in Australia.
Il centrocampista francese si è detto incredulo di fronte a questa scelta logistica, sottolineando come giocare una partita del massimo campionato così lontano sia sorprendente e alquanto fuori dal comune: «Viaggiare dall’Italia fino dall’altra parte del mondo solo per un match sembra davvero un’assurdità, ma ormai il calcio moderno segue logiche di visibilità globale e accordi commerciali. Dobbiamo solo adattarci».
Parlando invece dei suoi primi mesi a Milano, Rabiot ha evidenziato quanto abbia apprezzato la cultura calcistica italiana e le delizie gastronomiche locali: «L’ambiente è davvero speciale, il calcio è una vera ragione di vita per molti tifosi. Ho giocato in altre grandi squadre in Europa, ma qui si respira una passione unica».
Passando in rassegna la sua carriera, Rabiot si è dichiarato orgoglioso della sua esperienza maturata tra Parigi, Torino, Marsiglia e ora con la maglia del Diavolo: «Indossare le casacche di club così importanti è un privilegio e mi spinge a voler lasciare un segno nel Milan. Il mio sogno resta quello di sollevare trofei e fare la storia con questa maglia».
Guardando al futuro, il Mondiale 2026 resta un obiettivo nel mirino del francese: «La mia aspirazione è rappresentare la Nazionale, sto vivendo un gran periodo e voglio arrivare pronto all’appuntamento. Un’occasione simile passa raramente». E chissà che non possa puntare anche al 2030, ispirato da modelli come Luka Modric: «Vedere giocatori come lui rimanere ai massimi livelli anche dopo i 40 anni è incredibile. Modric è una fonte d’ispirazione per dedizione e amore verso il calcio».