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Juventus-PSG: la conferenza di Allegri e convocati

Allegri parla dell’ inconsueta sfida al PSG che non sarà decisiva per il prosieguo. Tutti gli infortunati e le condizioni di Vlahovic, Di Maria e Mckennie.

I convocati di Allegri

Sorpresa tra i convocati bianconeri: torna disponibile Chiesa.

Le parole del mister:

Come sta la squadra verso il PSG?
“A parte Locatelli non recuperiamo nessuno. Giocatori per una gara così importante ci sono. Giocheranno dei ragazzi che hanno giocato a Lecce, qualche giovanotto, sarà un buon test anche per loro. Domani è importante. Oggi è una conferenza strana, è la prima dopo tanti anni dove giochiamo senza che sia decisiva per la Champions. Ora in Europa League cerchiamo di andarci, è sempre Europa, dobbiamo fare una gara giusta, affrontiamo una delle più forti d’Europa”.

Che gara sarà?
“Dovremo giocare una gara intelligente, tecnicamente valida. A Parigi abbiamo regalato due gol, su due situazioni evitabili. Servirà fiducia come avuto a Lecce, in vista di quel che faremo domani sera”.

Come va vissuta l’Europa League?
“Tutto è un’opportunità. Vediamo il risultato, se saremo stati bravi ad andarci ma non ci voglio neanche pensare. Dobbiamo pensare alla gara di domani e a fare il meglio”.

Come va il centrocampo?
“McKennie ha un edema che non si capisce se sia dato da un colpo o da uno stiramento. Ho Locatelli, Rabiot, Fagioli e Miretti a centrocampo. Locatelli sta bene”.

Ha parlato con Pogba?
“Ancora no. Ci ho parlato prima. E’ inutile stare a ripetere quello che è già stato detto: una volta che è stata presa la decisione di non essersi operato a inizio stagione, era normale che le speranze che potesse tornare con Juventus e Francia erano ridotte al lumicino. E’ dispiaciuto per Juventus e Mondiale, è normale, noi siamo stati penalizzati per non averlo avuto a disposizione”.

Che momento vive Rabiot?
“E’ passato dal fare due gol con grandi inserimenti a una gara intelligente contro il Lecce. Sta migliorando come prestazioni, ha raggiunto una maturità ottima, è un bene per la Juventus e per la Nazionale francese”.

E’ tornato il Messi dei livelli del Pallone d’Oro?
“E’ sempre stato il migliore al Mondo. Per lui è un anno importante, per il PSG e per il Mondiale. Ha 35 anni, sono gli ultimi anni a questo livello”.

Quanto le brucia questa situazione, di una conferenza senza Champions?
“Sono arrabbiato, non confrontarci da marzo in poi coi migliori ci crea rabbia. Deve darci stimoli, deve creare una reazione ma al campionato pensiamo dopo alle gare con Inter, Verona e Lazio. E’ normale che le gare in Champions, come risultati, sono bruttissime e questo fa vedere i risultati in campionato in modo più negativo. Però al campionato penseremo da dopodomani”.

C’è una soluzione ai tanti infortuni?
“La media si è alzata in questa stagione. Quando parti in un campionato con tre giocatori fuori dalle competizioni, devi affrontare 21 partite con giocatori che devono giocarne di più. McKennie ne ha giocate 15 di seguito più la Nazionale, su Iling c’è stata un entrata che fortunatamente è stata meno grave del previsto sennò rischiava tibia e perone. Abbiamo avuto infortuni non solo muscolari, avremo sbagliato sicuramente qualcosa ma ci sono stati infortuni traumatici. Però, detto questo, parliamo solo dei presenti. Lunedì per l’Inter avremo a disposizione Di Maria e Bremer, da lunedì prossimo credo anche Paredes se tutto procede per il meglio. Con gli altri ci vedremo a gennaio. Vlahovic domani non è a disposizione, spero ci sia contro l’Inter, è che ce ne sono così tanti fuori… Un po’ l’età, un po’ la lista, me ne scordo…”.

Come vanno i giovani?
“Dopo il Lecce la preoccupazione era questa. Da un lato c’è il fatto, negativo, che c’è la troppa esaltazione di un ragazzo di vent’anni. Poi c’è il lato positivo: nella Juventus ci sono una quindicina di giocatori dal 2000 in poi. E’ normale che non possiamo pensare e credere che un ragazzo che non ha esperienza di partite internazionali e nazionali con la Juventus, la cui maglia ha un peso diverso dalle altre, possa risolvere i problemi. Devono fare un percorso normale, devono lavorare serenamente e in modo tranquillo. Se giocano nella Juventus è perché hanno qualità, non sono matto a farli giocare, tutti hanno giocato con me a partire da Kean nel mio ultimo anno fino all’ultimo che ha debuttato l’altro giorno. Ci sono altri ragazzi molto bravi ma serve un percorso. All’interno della rosa della Juventus ci sono 10-12 giocatori. Poi ci sono Rovella, De Winter, Ranocchia, che stanno giocando fuori. Però non possiamo pensare che ragazzi del 2003 possano portare la Juventus a vincere. Serve equilibrio, ci sono giocatori d’esperienza e valore più l’energia di questi ragazzi che vengono inseriti piano piano. Il fatto che siano in prima squadra racconta il loro valore, dobbiamo essere bravi tutti, io come allenatore e il club che lo sta facendo, a mantenere il loro equilibrio. Nella Juventus la prima gara, la seconda gara, il primo mese e il primo anno, lo giocano quasi tutti. Per giocare tanti anni alla Juventus, forza mentale e tecnica vanno oltre, devi avere forza mentale che è differente da tutti gli altri giocatori per stare alla Juventus o in una squadra che vince. Ci vuole pazienza: non giochi dieci minuti e diventi… Quel che è stato fatto col Lecce, domani verrà dimenticato. E così via. Devi sempre metterti in discussione, la Juventus non deve essere ricostruita per obiettivi passeggeri ma per obiettivi finali e ci si arriva attraverso gli obiettivi passeggeri. Detto questo, Miretti, che ha qualità straordinarie, non può sbagliare tre passaggi all’ultimo per il gol come successo a Lecce come se si trova cinque volte davanti al portiere non può sbagliare cinque volte. Ma fa parte del percorso di crescita. Quel che manca è sempre l’ultimo pezzo. Io dico sempre che su un chilometro, novecento metri li corrono tutti: la differenza la fai negli ultimi cento e li corrono in pochi. E la differenza è nella testa”.

State provando stanchezza?
“Pensiamo a domani, c’è il sold out, loro sono straordinari e da giovedì penseremo all’Inter”.

L’Europa League può essere utile per la crescita?
“La Juventus è nata per vincere, sennò giochiamo coi giovani e quel che viene è tutto in più. La Juventus deve arrivare in Europa League, recuperare in campionato. I giovani giocano in attesa che recuperino altri giocatori, in questo momento concentriamoci su chi c’è. Col Lecce è stato divertente veder giocare i giovani, non era facile giocare lì. Sono stati bravi e gli ‘anziani’ li hanno sostenuti”.

E’ il suo periodo più difficile da allenatore?
“In questi mesi potevamo fare meglio, poi c’è anche la casualità. Io lo dico per sorridere… Locatelli ha problemi personali, McKennie alla fine del primo tempo è morto, metto dentro Fagioli e fa gol… Ci sono cose che vanno al di là di quel che studi. Sono arrabbiato per essere fuori dalla Champions, noi dobbiamo esserci per competere coi migliori da marzo in poi. Deve farci riflettere sull’occasione buttata, nel campionato vedremo cosa succede alla fine di queste tre gare”.

Come sta Chiesa?
(Allegri tira fuori un foglio…). “Chiesa momentaneamente non è nelle condizioni di giocare una partita. Ha fatto una gara dopo Lisbona, sono andato a vederlo, poi ha avuto quattro giorni di recupero. Non è in condizione ottimale, speravo di averlo il più presto possibile, magari nell’ultima settimana ma a oggi non è così. Spero di averlo il prima possibile, lui come Pogba e tutti gli altri. Sono tutti importanti affinché la Juventus centri i suoi obiettivi. Se non ci sono, servono soluzioni per ovviare agli imprevisti”.

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