Cesare Prandelli presenta la sfida alla squadra di Simone Inzaghi nel Sannio.
La squadra ha dentro di sé il senso della missione a cui andrà incontro?
“E’ un tema che affrontiamo da più settimane e i giocatori sono consapevoli che affronteremo una squadra che lotta per la salvezza. Abbiamo lavorato molto bene e siamo sul pezzo e i giocatori sono responsabili di quello che dovranno fare”.
Avverte un clima di paura nello spogliatoio oppure c’è voglia di uscire da questa situazione?
“Non c’è paura, l’apprensione fa parte del nostro lavoro e dobbiamo metabolizzarla e pensare in modo positivo. Consapevoli delle difficoltà ma senza paura”.
La carica di Ribery è un valore aggiunto?
“Sì perché ha personalità ed esperienza, ma anche perché conosce i tempi di gioco e ci aiuterà in campo. E’ un leader e quando ci sono partite importanti di solito i leader prendono per mano la squadra”.
Ha la percezione che il suo futuro possa decidersi domani?
“La mia testa è rivolta solo a domani perché i troppi pensieri mettono ansia. Sono concentrato solo sulla partita, poi al termine del match vedremo ma non è il momento di pensarci”.
Quali errori non deve commettere la Fiorentina domani?
“Quelli commessi nelle ultime partite. Quando siamo in vantaggio dobbiamo avere l’attenzione di non prendere gol subito. Guardando il Benevento è una squadra molto organizzata ed è prima sulle seconde palle in Italia. Non dobbiamo pensare di essere più bravi tecnicamente e giocare veloce cercando e trovando profondità”.
Dopo un girone, c’è un aspetto in particolare del suo operato?
“Noi siamo giudicati in base ai risultati e in questo momento non ci danno ragione. Il calcio è così. I risultati sono quelli che sono, dobbiamo discuterne anche se cerchiamo di pensare solo alla partita. I giocatori si sono allenati molto bene. Hanno capito la situazione e partiamo pronti con un senso pratico delle cose e con la voglia di fare la partita”.
Come stanno gli infortunati?
“Abbiamo recuperato sia Castrovilli che Kouamé. Amrabat ha ancora qualche problema ed è più no che sì”.
Secondo lei per giocare una grande partita ha bisogno di giocare in modo più offensivo?
“Diciamo che l’aggressività e la voglia di disturbare gli avversari alti è il nostro pensiero ma non serve solo determinazione e voglia ma anche equilibrio. Le partite che abbiamo fatto bene sono quelle dove siamo andati alti a disturbare gli avversari”.
Cosa pensa di Pippo Inzaghi?
“Pippo non è al primo campionato di Serie A, è un lavoratore preparato che pensa 7 giorni su 7 al calcio. Io gli faccio solo i complimenti perché il Benevento sta dimostrando di avere una identità dall’inizio della stagione. Il Benevento non ha mai pensato di avere supremazia nel palleggio ma l’aggressione è importante, una delle squadre che lo fa meglio in Italia. Lui sta sfruttando al massimo le proprie caratteristiche”.
Per la partita verranno scelti i giocatori con meno paura?
“Quelli che vengono a Benevento vengono tutti senza paura e con la voglia di onorare al 100% la maglia viola”.
Lei aveva parlato di ricerca della tranquillità, a che punto è?
“Questo è un campionato che dai 30 punti in giù tutti lotteranno per restare in A. La maturità che intendo io è quella di ripetere le prestazioni, a quel punto la squadra può stare tranquilla. Nell’ultima partita noi abbiamo cambiato alcuni calciatori per forza e dunque non c’è tranquillità in questo senso”.