Domani la Lazio sarà di scena in Portogallo contro il Porto per la sfida di Europa League ed in conferenza hanno parlato Sarri e Zaccagni.
Le parole di Sarri
L’assenza di Immobile?
“Giocheremo comunque in undici come abbiamo fatto in altre occasioni. Troveremo delle soluzioni. Se recupera per Udine? Vediamo se sfebbra per domani o dopodomani, non lo so. Sicuramente non sarà nelle condizioni ideali ma ci farà sempre comodo”.
Sul Porto:
“Quello che è stato fatto in passato non conta, è una squadra molto forte, organizzata e fresca. Ha qualche giocatore esperto e tanti giovani interessanti, come Vitinho e Vieira. Inutile parlare troppo: ha perso solo due volte in stagione il Porto”.
Si aspetta progressi dalla sua Lazio anche in campo internazionale?
“Mi aspetto sempre una squadra che entra sempre con l’atteggiamento mentale giusto. Ma è difficile entrare nella testa, anche quella inconscia, di un gruppo. Una volta allenavo una squadra e perdemmo la prima partita di Champions. Il giorno dopo, in riunione, ero furioso, ma due giocatori mi hanno detto: ‘Mister, lo sa che siamo rimasti solo per il campionato’. Questo per dire che non è semplice entrare e capire un gruppo”.
Quanto vale l’Europa League per la Lazio?
“È una manifestazione dispendiosa, non è semplice. Finisci alle 23 di giovedì e non c’è più la possibilità di giocare il lunedì dopo. È chiaro che il Chelsea era corazzata per l’Europa League, con 30 giocatori nello stesso livello. Per noi questo è un palcoscenico europeo e ci vogliamo stare dentro bene, anche se ci sono squadre più forti di noi. È sempre un prestigio per la società”.
Le parole di Zaccagni
Ti senti il migliore nel tuo ruolo?
“Mi riescono tante cose e cerco di migliorare sempre. Devo essere più continuo all’interno della gara”.
Com’è nata l’esultanza con il tiro con l’arco?
“Dal video della Lazio, in cui c’era questa esultanza dopo un gol al Verona”.
Come cambia la Lazio senza Immobile?
“Per noi Ciro è fondamentale, ma chi giocherà al suo posto darà il 100%. Noi cercheremo di giocare lo stesso il nostro calcio, lasciandoci alle spalle i blackout del passato”.
Come ti approcci a questa esperienza in Europa?
“A livello personale è importantissima, è il primo anno che gioco questa competizione. Deve essere quasi più importante del campionato (ride, ndr). Dobbiamo giocare con lo stesso carattere delle ultime partite in Serie A”.
Le differenze tra Juric e Sarri?
“Sono opposti. Juric chiede uomo contro uomo, Sarri un lavoro più collettivo”.
Capisci l’importanza di dare soddisfazioni ai tifosi?
“Il mio percorso è iniziato lentamente, ho avuto qualche infortunio di troppo. Ma ora sto bene e sento di poter dare qualcosa. Sono felice anche dell’affetto dei tifosi”.