Che squadra vuole vedere domani sera?
“Consapevole della propria forza. Giochiamo il primo round perché è una partita che si gioca su 180 minuti. Domani non sarà decisiva, dovremo essere bravi a gestirla”.
Che cosa ha insegnato alla squadra quella sconfitta in campionato?
”Ha insegnato tanto. Ha insegnato che quando non siamo sul pezzo non siamo noi stessi. Da lì siamo ripartiti facendo grandi prestazioni. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare subito il Napoli che ci ha subito rialzato l’attenzione. Però non dobbiamo adagiarci perché siamo solo all’inizio del ritorno e abbiamo ancora tante partite da giocare”.
Che gara si aspetta tatticamente?
“La solita gara che fa l’Inter. Cerca di mettere in campo le proprie idee, l’allenatore lo conosciamo bene e quindi ci siamo preparati in questi giorni a quello che potrà accadere domani in campo. È una squadra molta brava a chiudersi e ripartire, ha giocatori molto veloci e bravi a tenere il campo, negli inserimenti. Dovremo fare una partita attenta”.
Qual è la certezza più grande che ha della sua squadra?
“Ho un gruppo di ragazzi ancora con tanta voglia di vincere dentro e questa è una cosa fondamentale per una squadra ambiziosa come siamo noi. E questa è la forza che mi porto dentro tutti i giorni”.
Può dare indicazioni sulla formazione di domani? Ci sarà qualche rotazione?
“Qualcosa cambieremo, ci sarà il rientro di Gigi in porta. L’unica defezione sarà Ramsey che ha avuto un lieve risentimento ieri in allenamento e speriamo di recuperarlo sabato. Per il resto vedremo domani a San Siro”.
Cosa sta funzionando meglio in difesa rispetto a prima?
“La compattezza. Abbiamo lavorato su dei princìpi difensivi, abbiamo avuto la fortuna che sia rientrato Giorgio. Poi nonostante sia poco menzionato ultimamente, Bonucci sta facendo della grandi partite soprattutto sul piano dell’aggressività e questo ci dà grande forza per il prosieguo della stagione”.
Arthur è il termometro della squadra?
“È una mezzala di costruzione. È molto bravo a gestire la palla, dà i tempi alla squadra ed è sempre in movimento per cercare di essere d’aiuto anche quando gli altri sono in possesso. È uno che ci dà delle grosse geometrie”.
Gol, assist, pressing: Morata è il prototipo del centravanti moderno?
“Sì è il centravanti moderno che cercavamo. Siamo riusciti a riportarlo a casa, ci sta dando tanto. Non è un attaccante statico che sta fermo in mezzo all’area ma gli piace svariare su tutto il fronte d’attacco, attacca bene la profondità e sa giocare bene con i compagni. Era proprio quello che cercavamo”