Domani 1 milione di presenze allo stadio in totale: cosa c’è dentro questo numero?
“C’è sicuramente un grande ringraziamento da parte nostra e la dimostrazione che anche nei momenti più delicati i tifosi ci sono sempre”.
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Ibra pronto ad avere anche un altro ruolo?
“Sta meglio, l’autonomia è quasi nulla perché ha fatto un mezzo allenamento e la rifinitura di oggi. Il suo ruolo è di grande motivatore e grande giocatore. Domani sarà con noi perché ha voglia di stare con noi”.
Come sta Leao?
“Leao è importante per me e per la squadra. È tornato dal Mondiale, ha dovuto giocare subito molto bene a Salerno per poi perdere un po’ di brillantezza. Sta bene, è molto più felice quando gioca; lo vedo molto motivato e molto concentrato”.
De Ketelaere può pagare con il nuovo modulo?
“No, non ci sono sistemi di gioco vincenti, ma è l’interpretazione che conta”.
Rammarico per non aver inserito Ibra in lista UEFA?
“Non ci sono rimpianti e non ce l’ha nemmeno lui. La sua garanzia è troppo limitata. Tutti dicono tra un mese magari sarà pronto? Io posso controllare le mie scelte e cosa fanno i miei giocatori”.
Ha letto le parole di Sacchi?
“Ho fatto le mie valutazioni. Ci mancano la costruzione dal basso e una fase difensiva più solida. Critiche? Quando uno allena il Milan le critiche o gli elogi sono sempre esagerati, quindi accetto qualsiasi cosa. L’allenatore del Milan deve vincere e io ora non ci sto riuscendo, ma non si tratta di rinnegare un percorso, ma di fare le valutazioni che si devono fare”.
Torino bestia nera…
“È una squadra fastidiosa, mette in difficoltà pressando a tutto campo. Noi dobbiamo muoverci molto e bene, per questo dobbiamo fare qualcosa di diverso rispetto alle ultime due partite”.
Cosa ti fa pensare che domani le cose cambieranno?
“L’atteggiamento e l’impegno dei giocatori negli allenamenti. Questo mi fa essere positivo”.
Come stanno Maignan, Bennacer e Tomori?
“La guarigione di Maignan procede bene, ha ripreso a lavorare sul campo anche se non con la squadra; la cicatrice sta funzionando bene. Non so quando tornerà. Bennacer e Tomori me li danno per lavorare col gruppo da domenica, quindi spero siano disponibili in Champions”.
Che modulo domani?
“Ogni partita ha una preparazione diversa, quindi domani avremo posizioni diverse. Nel derby avevamo accettato di stare un po’ più bassi, ma è mancata la pressione forte sul possessore di palla avversario e il nostro possesso. Primo tempo negativo, meglio nella ripresa”.
Ha già vissuto in carriera situazioni simili: come sta?
“Io sto molto concentrato e molto motivato, so con chi ho a che fare e rimango molto positivo. Non è mai mancata la fiducia in me stesso e nei miei giocatori. Siamo partiti per vincere il campionato e non ci riusciremo, da domani ne comincia un altro per entrare nelle prime quattro. Abbiamo sbagliato una cosa: pensare troppo alla prossima. Il campionato non finisce domani”.
Cosa non scatta tra allenamento e gara?
“Abbiamo avuto in campo percezioni diverse rispetto a quando, in allenamento, funzionavano molto bene”.
In cosa questa crisi è diversa dalle altre della sua carriera?
“C’è di diverso che conosco i miei giocatori”.
Come sta Theo Hernandez?
“Vale un po’ il discorso di Leao. È tornato dal Mondiale e non volevo farlo giocare a Salerno, ma ha dovuto giocare. Ha avuto un calo fisiologico, ma sta bene e ha voglia di dimostrare il proprio valore”.
Thiaw potrebbe aiutare di più?
“È in crescita e faccio affidamento su di lui, è un giocatore forte”.
Il cambio di modulo influisce sula fascia sinistra?
“Theo ha la forza e la qualità per farlo. Leao o Rebic sono liberi di svariare”.
Perché non è stato acquistato un secondo portiere, considerando che Maignan e Tatarusanu non danno garanzie?
“La scelta è stata mia e dell’area tecnica. Abbiamo fiducia in Tatarusanu e pensiamo che Maignan potrebbe tornare presto”.
Non si sono visti molto i nuovi acquisti… C’è un motivo?
“Perché sono ragazzi giovani e di talento, ma perché tutti si dimenticano che Kalulu ci ha messo due anni, Leao ha subito critiche per mesi. Tutti sono ragazzi talentuosi, la società non ha sbagliato a prenderli. In questo momento un allenatore sta un po’ più attento a far giocare calciatori un po’ più solidi e con un po’ di conoscenza e di presenze”.
Cosa la offende quando parlano di lei?
“Niente. Le critiche ci stanno tutte. Poi io so quel che devo fare, ho giocatori forte, reattivi e consapevoli”.
Domani vi adatterete al Torino?
“Non so chi giocherà in avanti di loro, ma non cambieremo il nostro modo di giocare in base a questo”.
Il Torino vi aspetterà chiusi?
“Chiusi chiusi no, provano a sporcare il palleggio sin dall’inizio. Abbiamo rivisto le partite. Ci saranno tanti duelli e tante seconde palle, quindi servirà tanta organizzazione e tanta voglia di andare a recuperare la palla”.
Spesso gli avversari sulle fasce sono liberi…
“La pressione deve essere più forte ed è quello che abbiamo preparato”.
Che tipo di calcio proporrete?
“Noi vogliamo proporre un calcio offensivo, di recupero palla immediato e di pressione. Quelli vogliamo essere e quelli dobbiamo essere”.