Pioli presenta la sfida contro i campani di di domani.
Ci sono pro e contro di giocare in giorni così ravvicinati?
“Abbiamo fatto l’abitudine a questi incontri ravvicinati, abbiamo le nostre tempistiche. I tempi sono sempre corti, ma abbiamostudiato bene i nostri avversari, di recuperare energie e di preparare bene questa partita”.
Come ha vissuto l’infortunio di Kjaer?
“L’abbiamo vissuto con grande sconforto, conosciamo le qualità del giocatore e lo spessore della persona. La sua presenza in squadra è molto importante per carisma, personalità e il saper dire le cose al momento giusto. Siamo molto vicini a Simon, siamo preoccupati per lui, ma anche consapevoli che tutto andrà bene e che superare queste difficoltà perché è una persona forte”.
Come proseguono i percorsi di crescita di Leao e Pellegri?
“Per Leao è il percorso giusto, ha voglia di fare; deve insistere ad avere maggiore presenza e cattiveria in aria, giocando con forza e convinzione con le sue qualità. Pellegri sta bene: è a disposizione così come Ibra, vedremo che scelte fare”.
Che partita sarà domani?
“La partita di domani è importante per dare continuità. Abbiamo un’altra occasione per. dimostrare che siamo una squadra forte. L’avversario è difficile, molto fastidioso nella fase di non possesso, ti vengono a prendere con aggressività e convinzione. Sarà una partita che vogliamo fare bene”.
Cosa si aspetta dal mercato dopo l’infortunio di Kjaer?
“Se verrà confermato il suo infortunio lungo, è chiaro che credo che ci sarà bisogno di un intervento, ma lo faremo solamente per cercare di migliorare la squadra: vale il discorso cambiare per migliorare. La società, nel caso, si farà trovare pronta”.
Cosa significa non fare il compitino?
“Ci sono squadre diverse: noi dobbiamo andare sempre a mille all’ora. È il nostro modo di giocare e ci piace; richiede tante energie e tanta intensità mentale, che ci faccia andare oltre i nostri limiti e le difficoltà delle partite. Noi per giocare bene dobbiamo andare forte, gestendo la palla con velocità; quando non ci riusciamo, ci affidiamo alle giocate individuali e non sempre le domeniche sono le migliori possibili. È il collettivo che deve sostenere il singolo giocatore”.
È importante avere più scelta in più reparti?
“Sono tutti titolari. Le scelte le faccio io, ma poi le fanno i giocatori con le prestazioni. Le gerarchie sono momentanee e sono dovute alle prestazioni e alla condizione”.
Che ricordo ha della sua esperienza a Salerno?
“Di Salerno ho un bellissimo ricordo, una città calorosa e appassionata. È un bell’ambiente, ma domani saranno rivali e cercheremo di batterli”.
Dove si dovrebbe intervenire sul calendario?
“Si gioca troppo, è evidente. La salute dei calciatori è fortemente a rischio e vale per tutti. Quando si parla di turn over non è turn over – che per me non esiste, per me sono tutti titolari – diventa inevitabile: bisogna per forza far rifiatare i giocatori dal punto di vista fisico e mentale. È difficile capire come sistemare il calendario”.
Il mese di dicembre è quello più delicato da quando è al Milan?
“Ho passato, soprattutto all’inizio, dei mesi più difficili. Poi se alleni al Milan tutti i mesi sono difficili, ma è giusto perché noi abbiamo alzato il livello ed è quello che volevamo. Ma poi: chi l’avrebbe detto che potevamo perdere con Fiorentina e Sassuolo, con tutto il rispetto per loro. Tutte le partite sono difficili”.
È possibile toccare le stesse corde toccate alla fine della scorsa stagione dopo i due ko contro Sassuolo e Lazio?
“Utilissimo. Avremo tante possibilità di vincere la partita se faremo un’ottima fase difensiva”.
Come valuta Kalulu?
“Ha personalità, deve migliorare tanto perché è giovane. Il suo bagaglio non è ancora così pieno di nozioni: deve capire.alcune situazioni sul campo. Il fatto che possa giocare bene in due ruolo ci aiuta tanto”.
Che differenza c’è tra Saelemaekers e Messias?
“Hanno caratteristiche diverse. Tutti e due possono giocare bene tra le linee, ma l’importante è continuare a lavorare con questa disponibilità; oltre ai due attaccanti puri, gli altri devono essere”.
Nella gestione di Diaz, è meglio che giochi per essere al meglio o che sia preservato?
“Quando un giocatore sta bene è meglio che giochi. Deve trovare più precisione e qualità. Lui ha le qualità per fare il passaggio filtrante, deve essere molto pericoloso. È lì che possiamo permetterci di sbagliare”.
Punto sugli infortunati.
“Abbiamo recuperato Bennacer, oggi si è allenato con la squadra. Quello che sta più avanti è Castillejo, mentre Calabria, Rebic e Giroud stanno meglio”.
Chi ha allenato Messias dice che possa essere un’ottima punta centrale…
“Credo che lui e Diaz sarebbero una bella coppia d’attacco: non si darebbero punti di riferimento agli avversari e sanno attaccare la profondità. Potrebbe essere una soluzione”.