Chi riesce a far prima male all’avversario: è questo il tema di domani?
“Chi riesce a far prima male all’avversario non lo so, ma l’Atalanta è una grande squadra. Ha tecnica e fisicità, anche noi abbiamo le nostre caratteristiche e credo sarà una sfida aperta”.
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Maignan come sta? E Ibra?
“Ibra sta sempre meglio, mentre Bennacer e Calabria dovrei riaverli per Firenze, così come Florenzi. Domani giocherà Mike. Tara ha fatto benissimo in sua assenza, tra l’altro ultimamente non è stato benissimo. Mike è stato un leone in gabbia, sta bene ed è molto motivato, sicuramente ci darà un grande apporto”.
La virata su questo modulo ha sistemato il reparto arretrato. Ma questo modulo piace a Leao? Sembra più a suo agio con quello vecchio.
“Credo che sarebbe una soluzione sbagliata per un allenatore intraprendere una strada che non fa felice uno dei calciatori più importanti. Da sempre nel Milan è uno dei giocatori con più libertà, ha un modo di sentire il gioco tutto suo e spesso fa quello che il suo intuito gli dice, non quello che gli dico io. Comunque è assolutamente contento”.
Si può dire che, è il momento ideale per ritrovare tutti i senatori come Maignan, Ibra e Florenzi?
“Più giocatori di personalità e leader ci sono a disposizione più ci sentiamo convinti e forti. L’aspetto tecnico e tattico è importante, ma quello mentale è fondamentale. Serve la convinzione e la personalità di farsi dare il pallone e poi gestirlo bene”.
Delle sue 800 panchine qual è quella col Milan che vorrebbe cancellare e quale da ricordare?
“È difficile, continuo a credere che tutte le mie esperienze mi abbiamo cresciuto e portato fino a qui. Quando vinci uno Scudetto è chiaro che quella diventa una gara di riferimento”.
Cosa ha avuto Bennacer visto che è un mese che è fermo?
“Una piccola lesione muscolare, abbiamo provato a recuperarlo per il Tottenham anche per problemi di lista e sta bene, ma non è ancora il caso di rischiarlo”.
De Ketelaere non è mai stato al centro di un caso sin dal suo arrivo. Il classico bravo ragazzo che tutte le madri vorrebbero come marito della propria figlia? Non è il caso di procurargli uno shock?
“Ho parlato tanto con Charles in questi mesi, è un ragazzo giovane che si sta inserendo in un sistema completamente diverso. Mai come nelle ultime settimana l’ho visto così convinto e a suo agio. Non è solamente un bravo ragazzo, coi bravi ragazzi ci vado a mangiare la pizza ma lui ci farà vincere le partite”.
Domani arriva Hojlund, è prevista una marcatura speciale per lui?
“L’avevamo studiato in una gara tra Salisburgo e Sturm e fece una gara incredibile. Troviamo un centravanti molto diverso rispetto a quelli che abbiamo affrontato recentemente, ci vorrà molta attenzione anche sulla profondità viste le sue caratteristiche”.
Il Milan è cresciuto tanto con la difesa a tre e con il Monza i braccetti hanno partecipato molto all’azione: qual è lo step successivo?
“Controllare di più le partite, con il Monza nella ripresa ci siamo abbassati troppo coi centrocampisti e la pressione delle punte deve essere maggiore. I terzi devono andare, Tomori e Kalulu hanno qualità e attaccare con questi giocatori può darci imprevedibilità”.
Su De Ketelaere: è un giocatore che ha sbagliato dei gol, ma all’appuntamento ci è arrivato. Sulla fascia destra, alternato a Diaz, potrebbe essere una soluzione?
“Sul centro-destra dove gioca Brahim sì, ma anche centro-sinistra. Nel Bruges svariava molto e le sue occasioni da gol stanno aumentando, arriverà: il primo gol che farà sarà fortunoso, io me lo immagino così”.
C’è qualcuno che si sta allenando bene e la sta mettendo in difficoltà?
“Difficile per me fare le scelte, le faccio provando dispiacere. Meriterebbero tutti di giocare. Si gioca in 11, ma quello che vedo nei loro occhi mi rende felice ed orgoglioso e mi rende difficile fare scelte. Si va avanti a mettere in campo la migliore formazione possibile per la partita, i ragazzi questo lo sanno”.
Lei è l’Arturo Brachetti degli allenatori italiani. Se lei riuscirà a sollevare il Milan da quel mese di gennaio, io lo paragonerei alla vittoria dello Scudetto.
“Mancano 15 partite di campionato e la Champions, la storia si farà alla fine, io voglio pensare alla prossima partita. Possiamo giocare e vincere le prossime partite, dobbiamo essere focalizzati su questo”.
Con il ritorno di Calabria si può tornare a 4?
“Sì sì, si può. In base alla caratteristiche dei giocatori possiamo schierarci in modo differente. Si può tutto. Non è il sistema di gioco che ci fa vincere, ma i principi e la qualità che ci mettiamo nelle giocate”.