L’analisi tattica della partita?
“Abbiamo messo due trequarti per verticalizzare. Sapevamo che la Lazio poteva chiudere le linee di passaggio. Volevamo puntare la linea a quattro di Sarri. Nel secondo tempo la Lazio ha alzato la pressione e ci ha tolto il pallino del gioco, abbiamo cercato di andare in ampiezza”.
Vi siete accontentati nel secondo tempo?
“Abbiamo fatto una grande partita, sia in fase di possesso che di non possesso. Siamo andati subito sotto ma mi è piaciuta la reazione della squadra. Ci serviva una grande prestazione contro una grande squadra, al di là dei punti, ci serviva la consapevolezza. I ragazzi sono usciti stremati, non era facile. Forse ci è mancato un pizzico di convinzione in più nella parte finale”.
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Con i nuovi acquisti siete diventati meno belli e più solidi?
“Gagliardini, D’Ambrosio, Akpa Akpro hanno portato esperienza e mentalità. Sono un valore aggiunto. Siamo cresciuti sotto questo punto di vista. Non parlerei di belli o brutti, oggi però serviva una prestazione solida”.
In cosa vede cambiata la Lazio di Sarri?
“La Lazio farà un campionato di grande vertice. Più che i demeriti loro, voglio sottolineare i meriti nostri. Il pareggio con l’Atletico ha dato tanto morale. Noi avevamo timore dell’entusiasmo che potessero avere oggi. Noi abbiamo un’identità chiara e riusciamo a mettere in difficoltà le squadre che si chiudono molto dentro, come fa la Lazio”.
Suggerisce Colpani alla Nazionale?
“È un ragazzo meraviglioso. Ha tutto, talento, forza e resistenza, ma deve ancora crescere. Non deve calare mezzo centimetro nel lavoro quotidiano se vuole arrivare in Nazionale. Non sono i gol, ma le prestazioni determinano il suo campionato”.