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ESCLUSIVA-Marco Negri: “Il miglior partner in avanti? il più forte d’Europa: Gascoigne”

Marco Negri ex attaccante di Rangers, Bologna, Udinese, Perugia e Cagliari oggi è intervenuto ai nostri microfoni per parlare di Serie A.

Oggi è intervenuto ai nostri microfoni l’ex attaccante italiano Marco Negri per parlare di Serie A, facendo anche riferimento al suo passato da calciatore.

Le sue dichiarazioni

Ecco le parole di Negri

Come sta vedendo questo finale di Serie A?

Un finale di Serie A molto competitivo e completo perché tutti gli altri anni erano già stati vinti i campionati con largo anticipo, negli anni passati le lotte erano per la zona europea o per la salvezza.

Quest’anno invece c’è una lotta per lo scudetto molto bella tra due squadre che giocano benissimo e da tifoso me la godrò fino alla fine perché sarà un campionato che si giocherà punto a punto.

Un attaccante che per lei sta facendo bene quest’anno in Serie A chi è?

Ci sono finalmente due italiani in testa alle classifiche: Retegui che adesso ha un po’ rallentato anche se fare 23 gol in Serie A non è facile e poi Kean che sta veramente diventando un giocatore completo, ha trovato il suo ambiente e ora sta trascinando la sua squadra. Poi di giovani c’è qualcun altro dietro: c’è Lucca dell’ Udinese che è un prospetto che deve crescere ma ha tante potenzialità.

Cosa ne pensa di lei di Dusan Vlahovic?

Sai Vlahovic è arrivato alla Juventus perché, nelle stagioni precedenti alla Fiorentina, ha dimostrato di essere prolifico. Ora sta incontrando effettivamente delle difficoltà, ma il problema secondo me è che nelle ultime stagioni non si è visto più il miglioramento, che ci si aspetta da un giocatore in cui una società come la Juve investe in giovane età e spera che ci sia una crescita annuale. Sotto questo profilo ha rallentato però è comunque un attaccante che è arrivato nel club bianconero perché ha fatto tanti gol prima.

Chi è stato il suo partner d’attacco con cui si è divertito di più?

Il giocatore  che mi ha insegnato più di tutti è stato Abel Balbo all’Udinese: io ero un ragazzo e giocavo nelle giovanili e quando venivo in chiamato in prima squadra avevo lui davanti. Lui che era l’enciclopedia dei movimenti di un attaccante e veramente lui mi ha istruito tantissimo in giovane età quando avevo bisogno di nozioni.

Però, il partner con il quale mi sono divertito di più in campo e fuori è stato Paul Gascoigne, un giocatore incredibile perché negli anni 90/2000 è stato il centrocampista più forte in Europa.

Le sue esperienze

Marco Negri parla delle sue esperienze

Gli anni del Rangers come se li ricorda e le differenze con il calcio italiano?

È stata un’esperienza bellissima perché sono stato tra i primi dieci giocatori italiani ad andare all’estero ma è un esperienza che rifarei perché i Rangers sono uno dei club più iconici di tutto il calcio mondiale. Hanno uno stadio e dei tifosi che sono pazzeschi, è stato un onore vestire quella maglia che mi ha dato la possibilità di giocare in Europa, in Champions League ma anche in Europa League. In Italia era roba di Milan, Inter e Juventus, ma gli attaccanti erano di un altro livello. Mi son tolto tante belle soddisfazioni. In Italia il calcio è molto più strategico si gioca in relazione più all’avversario che si incontra. In Scozia è molto più intenso e si gioca dal primo minuto all’ultimo sempre a mille all’ora con grandi scontri fisici.

Ci sono state mai richieste da un top club italiano o estero?

Ci sono stati dei rumors di squadre importanti in Italia tra cui l’Atalanta ed altre voci quando al Perugia ho fatto 15 gol però poi ho deciso di fare quest’altra esperienza all’estero. Dopo la mia prima stagione dove ho fatto molti gol stavo bene là, ma poi sono intervenuti tanti infortuni e la mia carriera è andata calando e si sono chiuse molte porte delle squadre importanti. Alla fine di quell’anno in Scozia c’erano anche rumors di nazionale e quello è il più grande rimpianto che ho.

Fantapazznews ringrazia Marco Neri per il privilegio che ci ha voluto dare nel concederci questa intervista esclusiva.

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