Spalletti presenta la gara del Maradona contro l’Inter che potrebbe riaprire scenari che sembravano ormai irraggiungibili.
Koulibaly gioca o non gioca?
“Mi sembra irrispettoso soprattutto per chi dovrebbe fargli posto, se dovessi scegliere di farlo entrare dal primo momento. È chiaro che Koulibaly è un calciatore differente, non voglio parlare solo di calcio. Basta guardare cosa ha fatto dopo aver vinto al finale, per prima cosa è andato a salutare gli avversari, soprattutto quelli che avevano sbagliato il rigore. Racconta di uno spessore differente, tutti avremmo fatto qualcosa diverso. Ma dunque fatta una valutazione sulle gare che ha giocato lì e rispettare chi ha giocato al posto suo. In ogni caso tutto quello che faccio è una scelta giusta, ma si aspetta domani per dare la formazione”.
Domani è una gara scudetto?
“È bene precisare che il nostro obiettivo era quello di metterci dietro alle più forti del campionato e rientrare tra le prime quattro. Sappiamo che vincendo questa gara potremmo essere catapultati verso quest’altro obiettivo. Questa è una figata come situazione, abbiamo passato la settimana col sorriso sulla bocca e si mantenuto anche durante la notte mentre dormivamo. Questa situazione è quella che amiamo, vivendo facendo questo sport”.
Si aspettava questa classifica un mese fa?
“In quel momento difficile siamo stati capaci di tenere la schiena dritta, riuscendo a portare a casa più punti possibile. Ogni giorno devi essere pronto a portare a casa qualcosa, il lavoro settimanale ti permette poi di portare a casa le partite. Se hai una rosa forte, i calciatori sanno come fare. Durante la settimana con la Juve, dove tutti dicevano che era meglio di rinviare quella gara, loro mi hanno fatto vedere che avevamo voglia di giocarla quella gara ed hanno fatto una grande risultato. Sono tranquillo perchè conosco la qualità dei calciatori e delle persone, sotto questo punto di vista sono in una botta di ferro. Questo è un gruppo fantastico, che in questi anni ha fatto vedere che ci tiene a questa maglia e probabilmente ha raccolto qualcosa meno di quello che meritava”.
Ha fatto il giro dei social l’immagine di Doveri che usava uno zaino dell’Inter…
“Forse vi manca un passaggio su questa cosa. La Finanza lo ha fermato e gli ha imposto di aprire lo zaino: c’erano dentro le mozzarelle (ride, ndr)”.
Questa situazione per lei è una rivincita personale?
“Non ho nessuna rivincita da prendere. Devo essere un professionista e avere la fortuna di avere dei calciatori che ti danno la possibilità di fare bella figura. Questa è una gara importante da giocare, ci arriviamo dopo aver costruito qualcosa già dai ritiri estivi. Le carriere di tutti noi dipendono da queste gare qui, ci teniamo tantissimo e per me non sarà una rivalsa. Lì ho lasciato calciatori che stimo moltissimo e che so che stimano me”.
Che distanza c’è tra Inter e Napoli?
“Spesso parliamo di un condominio delle squadre al vertice, loro sono probailmente gli amministratori di questo condominio perchè sono i campioni in carica. Li troveremo un pochino arrabbiati, perchè le squadre forti odiano perdere. Noi li rispettiamo, ma non deve cambiare il nostro nome e il nostro atteggiamento. Parlando con la squadra gli ho detto che erano stati bravi a giocare la gara di Venezia come se fosse l’Inter, ora dobbiamo giocare con l’Inter come se fosse il Venezia. Non deve cambiare il nostro atteggiamento, il rispetto verso la nostra gente che ci viene a vedere anche domani. Possiamo anche perderla la gara, ma non possiamo tradire nei nostri comportamenti. Mi aspetto l’Inter che conoscono, loro hanno delle caratteristiche in cui sono più forti di noi, ma noi ne abbiamo altre in cui siamo più forti di loro. Bisognerà capire chi riuscirà a portare la gara sulle proprie caratteristiche migliori”.
La gara dell’andata è un riferimento sugli errori da non fare perché in quella gara il Napoli fu messo sotto più di altre volte?
“C’è stato un passaggio fondamentale in quella gara, quando abbiamo tentato di riorganizzare la squadra ed abbiamo preso il 3-1 in contropiede ed abbiamo perso qualche palla di troppo. In quella gara non è riuscita a portare il discorso sulle sue qualità e sulle sue caratteristiche. Se con l’Inter la metti su un contrasto continuo e su una seconda palla continua vincono loro, perchè hanno più fisicità. Se invece riusciamo ad avere gestione, il discorso si fa interessante. Forse lì l’abbiamo gestita meno bene di altre volte”.
Servirà un Napoli più feroce?
“Dobbiamo mantenere quella calma che ci fa richiamare al meglio la nostra qualità. Noi non abbiamo la fisicità di quelli feroci, l’Inter su questo è più fisica di noi. A San Siro dopo il nostro 1-0 abbiamo perso qualche pallone di troppo. Quella gara io l’ho utilizzata per preparare questa gara qui, l’ho rivista bene. Cercheremo di essere più veloci in alcune fasi dello sviluppo della manovra”:
Politano ha parlato di lucidità e cattiveria da mettere in campo contro l’Inter. Ha usato anche lei?
“È così, Politano ha detto giusto. Ci vuole la testa sempre accesa, col cervello acceso si fa più strada durante il giorno. Noi non ci chiamiamo Napoli per caso, noi dobbiamo avere questa creatività superiore alla media che fa parlare di noi. E qui parlo anche della città, ora dobbiamo riportarla anche nel rettangolo di Gioco.
Osimhen non ha ancora segnato contro Milan, Juve e Inter. Ne avete parlato?
“Facciamocelo giocare contro, anche perché è difficile far gol da casa. Fino ad ora non ha giocato, vediamo le prossime”.
Servirà cazzimma per battere l’Inter?
“Sicuramente quel termine rende bene l’idea. Serve il livello di personalità, serve il pensiero sempre presente per le persone che ci sostengono. Sapere che c’è uno stadio pieno, per quelle che sono le regole attuali, ci trasmette grande gioia e dobbiamo meritare quel sostegno. La società in questo caso ha pensato alle difficoltà che si vivono in questo periodo, De Laurentiis ha abbassato drasticamente i prezzi perché la gente è in difficoltà in questo momento anche per comprare i biglietti. Penso che sia la strada giusta per riportare la gente allo stadio, anche quando saranno ampliate le possibilità di ingresso allo stadio”.
I cinque cambi saranno determinanti?
“Sicuramente è un vantaggio in più. Il nostro obiettivo è essere il miglior Napoli, poi avere più soluzione è ancora meglio. Avere 6/7 cambi da poter fare ci rende felici, è importante avere quasi tutta la squadra a disposizione”.
Saranno fondamentali i duelli in mediana?
“Penso da tutte le parti diventano importanti i duelli. Se gli si va addosso e riesci a sradicargli la palla hai delle occasioni, come ha fatto Zielinski sull’azione che l’aveva portato al gol a San Siro. Sulle fasce l’Inter ha due cursori che se prendono velocità diventano fortissimi, bisogna andargli addosso in un certo modo. Bisogna difendere bene sulle palle inattive, quando ti vengono dentro questi grandi saltatori, diventa un passaggio fondamentale della partita”.
La crescita di Fabiàn e Zielinski quanto ha inciso in questa fase?
“Nell’ultima gara la loro crescita non si è elevata come invece io mi aspetto che accada nella gara con l’Inter Sono due che sanno dare un contributo di quelle qualità che dicevamo prima, sono due che sanno giocare a pallone. In determinati momenti possono dare la vampata e l’impennata che ti fa trovare la soluzione. Ci metterei anche Mertens, mettiamoci anche Insigne e Lobotka, che è quello che mi fa stare più tranquillo quando ha il pallone. Di Lorenzo non lo mettiamo nemmeno, lui fa sempre così”.
Ci può essere l’idea di puntare sulla corsia di sinistra su qualcuno di più strutturato fisicamente?
“Se si mette quello più strutturato si perde la qualità del professore che abbiamo a sinistra, perché Mario Rui con la palla al piede è un professore perché non la perde mai. Vai a fare un danno a quella che è la tua qualità. Mario Rui, oltre a questa qualità, è uno di quelli che corre più di tutti. Insigne è il capitano e quello è il suo ruolo”.
Come conciliare un Napoli corto con la caratteristica di Osimhen di cercare la profondità?
“Domani deve essere una squadra liquida, che si va a posizionare dove c’è lo spazio. Poi ci vuole qualcuno che ha la facilità di attacco alla profondità, che permette di non fare sempre la stessa cosa e Osimhen per noi diventa fondamentale. Mentre tutti tendono a venire incontro lui inverte questa tendenza”.