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Mourinho: i miei ragazzi sono incredibili e sono fiero di allenarli

È una notte fantastica, di un gruppo di uomini veri e con una grande anima:
“Il messaggio che vogliamo tutti dare all’Emilia Romagna: forza. Nelle difficoltà è quando tu trovi il meglio di te stesso. A Roma è un momento di grande festa, ma non possiamo dimenticare la tristezza e le difficoltà della gente dell’Emilia Romagna. Noi come gruppo non possiamo dimenticare questo. Tornando alla mia squadra, questa è la mia squadra. Se non avessimo avuto Smalling in panchina, forse non avremmo vinto. Si è infortunato Spinazzola e si è iniziato a scaldare Smalling, così era pronto per quando è uscito Celik. Questa è la differenza che fanno i dettagli. Bove giocava in un campo di plastica un anno fa e ora è qui, oggi ha fatto il quinto di destra, che non è la sua posizione. Sono ragazzi che danno tutto. Questa partita è la somma del nostro lavoro, esperienza, saggezza tattica, saper stare nelle partite, saper prendere la partita nella direzione delle nostre forze e cercare di nascondere i problemi. È una squadra davvero incredibile. Se posso chiedere qualcosa in più ai romanisti, questi ragazzi meritano qualcosa di speciale lunedì quando partiamo da Trigoria per andare all’Olimpico”.

Con due finali è nella storia della Roma:
“Sì ma io non penso a entrare nella storia della Roma, penso ad aiutare i giocatori a crescere, ad aiutare i romanisti che mi hanno dato tanto, voglio portare gioia a questa gente. Oggi sicuramente è una gioia molto grande per questa gente”.

Nel 2004 ero a Manchester quando ha segnato Costinha e ti sei fatto metà campo di corsa, nel 2010 hai corso dopo la vittoria contro il Barcellona. Oggi non hai corso, come mai? Ti manca l’agilità?
“No no l’agilità non manca. L’esperienza non gioca un ruolo in questi momenti, perché la pressione e la gioia si sente uguale. Per me è molto difficile giocare contro i miei amici. Durante la partita si dimentica, ma dopo è dura. Non mi piace esultare in faccia ai miei. Xabi sta facendo un grande lavoro ed è uno dei miei. Dentro ho festeggiato”.

Il Siviglia ha eliminato la Juve, un suo commento:
“Tre finali europee, tre squadre italiane in finale. È un bel risultato. Per noi Juve o Siviglia, sono entrambe squadre fortissime. Il nostro pensiero era arrivare in finale. Il Siviglia è fortissimo, ha esperienza, sarà dura per noi. Ma ci penseremo dopo”.

Un’altra finale europea con l’esperienza dei vincenti.
“Con esperienza, con tutto quello che noi abbiamo accumulato in questi due anni. Hanno imparato tanto i giocatori e siamo arrivati qui in difficoltà estrema. Penso che Dybala si fa male, Smalling si male, Wijnaldum si fa male e abbiamo fatto un mese senza di loro, un mese con partite con Inter, Milan dove era quasi impossibile far girare la squadra. Ora infortunio Spinazzola e Celik, non abbiamo più terzini. Ma la squadra trova sempre soluzioni e per me è un onore lavorare con questi ragazzi”.

Anche Bove alla fine ha fatto il terzino: siete arrivati in fino in fondo con un gruppo giovane e unito.
“Sì, è incredibile. Anche Smalling ha giocato oggi ed era infortunato. Loro sono incredibili”.

C’è un altro modo per raggiungere la Champions: battere il Siviglia.
“Penso solo che sia una finale per dare tutto come facciamo sempre e non penso alla Champions. Penso che sia una finale e vogliamo portarla a casa”.

Che sapore ha questa finale?
“Per noi non è facile, è sempre difficile. Ci sono sempre difficoltà. I ragazzi sono straordinari. Sono due anni insieme, sono sicurissimo che arrivo al pullman e c’è Sergio Oliveira qui. Chi arriva si abbeverà di questo spirito, di questa mentalità. Il gruppo è straordinario. Anche io ho un gruppo straordinario di assistenti, di analisti, di preparatori, che lavorano tantissimo. Poi andiamo ai dettagli, perché un mese fa, quando si fanno male Paulo, Gini, Smalling, Ricky, solo noi abbiamo pensato che fosse ancora possibile. Anche il romanista più romanista ha pensato che la storia fosse finita. E non era finita, i ragazzi trovano forza nella loro organizzazione tattica, nella mentalità, nell’empatia. È stata una partita epica, con un grande stadio, un grande pubblico, un grande arbitro. Senza un grande arbitro sarebbe stato un caos, c’era pressione incredibile ovunque. I ragazzi hanno avuto una capacità tremenda, ma anche un controllo emozionale importante. Sono super orgoglioso dei ragazzi, in questi momenti gli allenatori dicono che è un piacere lavorare con loro, per me non è un piacere, è un onore”.

Tu sei lo special one…
“Che special…”

Hai raggiunto due finali di fila con la Roma.
“Questa finale è più di quella dello scorso anno. Se fai il paragone, trovi differenze significative. Il Campione d’Austria, la quarta della Liga, il campione d’Olanda, questa squadra che è terza-quarta da quando c’è Xabi Alonso. Poi, una squadra che ha avuto tutti questi problemi… solo queste squadre fantastiche che hanno giocatori da 50-60-70 milioni come il City, ieri sono entrati Alvarez, Foden e Mahrez. Anche queste squadre, se perdono 4-5 giocatori fondamentali, soffrono. Bove non era titolare, non è che Mourinho è un mago che ha reso Bove titolare. Bryan era difensore centrale, Wijnaldum era infortunato, doveva per forza giocare Bove. Ed è merito di Bove saper giocare a questo livello, è una cosa straordinaria. Il FFP è durissimo, un investimento di 7 milioni di euro nelle due finestre di mercato, Solbakken poteva essere utile a uscire dalla panchina e non abbiamo potuto metterlo in lista. Questa Europa League è tanta Europa League, il Siviglia ha eliminato Juventus e Manchester United, che a sua volta aveva eliminato il Barcellona. Una competizione di altissimo livello, onestamente dico che il mio Porto è stata una grandissima sorpresa, il Porto continua a essere l’ultima squadra non delle top leghe europee a vincere la Champions, da lì solo spagnole, tedesche, inglesi e italiane. Ma questa è un’impresa molto molto importante. Mi sento un bravo allenatore, però devo avere l’umiltà di dire che questi ragazzi mi hanno portato in finale, non io loro”.

Su Dybala.
“Le partite più difficili per me sono quelle con i possibili supplementari. Puoi fare un cambio all’80’, pensando che un giocatore possa aiutare la squadra per 10 minuti, poi vai ai supplementari e quel cambio ti pregiudica. Devi frenare gli istinti, devi leggere tutto con grande concentrazione, devi prevedere gli scenari. La partita è andata in una direzione per cui ho aspettato fino alla fine. Avrei messo Paulo nei 90′ minuti solo in caso di sconfitta, e avrebbe giocato 30 minuti negli eventuali supplementari. Anche con l’1-0 lo avrei messo. Nel supplementare hai la possibilità del sesto cambio e se lui non va bene hai una sostituzione da fare. Abbiamo gestito questo bene. Ora abbiamo due partite di campionato, dobbiamo gestire Paulo e vedere quello che può fare, l’ideale è giocare minuti. È importante che Gini stia bene, che Chris sia entrato senza problemi. Abbiamo Spinazzola e Celik fuori, ma El Shaarawy sta arrivando, penso che potrà giocare se non lunedì la prossima, Llorente sta arrivando, Karsdorp no. Purtroppo Karsdorp non sta arrivando. Penso che nessuno dei due tra Spinazzola e Celik abbia un infortunio importante, ma qualcosa c’è lì, un primo grado, qualcosa c’è. Né questa, né la finale sono partite per Missori, ma le ultime di campionato sì. La nostra squadra ha sempre problemi, non ricordo partite senza problemi”.

Sensazioni?
“Spero che lunedì vedrò i tifosi da Trigoria allo stadio. Questo meritano i ragazzi e questo chiedo ai romanisti: da Trigoria allo stadio”.

La corsa sotto il settore ospiti?
“Conosco qualcuno che è lì, conosco anche uno che conosci anche tu, Antonio. Antonio per arrivare qui ha fatto una cosa incredibile: treno, Bologna, aereo ecc… Pensando che ci sono tanti Anotnio che hanno fatto questo sacrificio io penso a loro, fa parte del mio lavoro pensare a questa gente. Ho sentito emozione per loro”.

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