Da Pasqua 2022 che a San Siro ci sono 70mila persone. Cosa avete trasmesso al pubblico?
“Credo e spero l’amore per i colori che indossiamo. Giocare a San Siro per noi significa essere felici in un posto in cui un popolo ci serve con entusiasmo ed energia. Siamo felicissimi di tornare a San Siro, non è una sorpresa che ci siano tanti tifosi e faremo tutto per soddisfarli”.
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Cosa l’ha sorpresa a Bologna?
“La cosa migliore è la disponibilità dei giocatori. Abbiamo corso tantissimo, non abbiamo corso benissimo ma la loro disponibilità a sacrificarsi è stata totale”.
Come si pone Pioli alle voci su Lukaku?
“Da allenatore preferirei che il mercato finisse prima di inizio campionato, non capisco perché non si trovi una soluzione migliore in questi termini. Al momento sono concentrato sulla partita, ho un club alle spalle talmente organizzato che saprà cogliere le opportunità migliori”.
Leao è cresciuto?
“Lo sta facendo da anni, ogni anno migliora le sue situazioni, in campo, mentre fuori è al top. Lavora in modo continuo, positivo e partecipativo. Vorrei facesse qualche rincorsa in meno, perché prenderebbe la posizione migliore già all’inizio, ma sono sicuro farà anche questo miglioramento”.
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Con il Torino si alza l’asticella?
“I nuovi saranno contenti di giocare a San Siro, saranno impressionati anche se vengono da società importanti. San Siro è San Siro, con tifosi unici, proveranno emozioni che gli rimarranno dentro e che spero gli facciano trarre positività. Domani affrontiamo una squadra che nelle ultime quattro trasferte ha vinto quattro volte. Conosciamo le difficoltà, sappiamo come vogliamo giocare, c’è molta positività”.
Siete in 30 in rosa.
“Meno di trenta sarebbe l’ideale. Nella mia testa vorrei una squadra con i doppi ruoli e poi vorrei attingere dai giovani interessanti che abbiamo. Una rosa di 25 giocatori sarebbe perfetta, con giovani che possono crescere e darci una mano”.
In cosa è diverso questo Milan?
“I confronti con il passato sono sempre difficili, ogni partita e ogni stagione è storia a sé. Mi piace il gruppo che alleno, mi piace come si allenano, come si stanno formando. I ‘vecchi’ hanno accolto benissimo i nuovi, li hanno inseriti velocemente e i nuovi si stanno sforzando ad imparare. Siamo ad un buon livello, ma è inevitabile che ci voglia tempo. Abbiamo cambiato qualcosa nella nostra costruzione, ogni partita ci serve per conoscerci meglio ma è difficile capire a che punto siamo. Sono contento di quanto sto vedendo, poi domani sera avremo una prova vera. Meglio di così non potevamo prepararci”.
Che succede se gli esuberi non escono?
“Sono valutazioni che faremo il 2 settembre. Quando riposeremo valuteremo le situazioni se ci saranno queste situazioni”.
Reijnders ha colpito: chi le ricorda?
“Non amo i paragoni, credo che ogni giocatori sia una storia a sé. Credo che sia molto intelligente, si muove molto in campo, lavora molto e ci dà tante soluzioni. È difficile fare paragoni, dipende da tante cose e le caratteristiche sono troppo singole”.
La difesa fatica per condizione?
“Abbiamo concesso qualcosa di troppo a Bologna, ma secondo me se attacchiamo bene non è merito degli attaccanti ma di come costruiamo e se non difendiamo in modo ottimale è colpa di tutta la squadra, non solo della difesa. Ci stiamo lavorando, ci aspettiamo miglioramenti”.
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Che caratteristiche cerca per la punta dal mercato?
“In questo momento Giroud sta bene, Colombo sta bene, può farlo Okafor. Siamo coperti”.
Kalulu è un terzino ora?
“Non ho cambiato idea, è un giocatore forte e può fare sia il terzino che il centrale. In questo momento sto insistendo su lui terzino per come vogliamo costruire, in questo momento è più terzino”.
Potete credere in Bartesaghi? Cosa non le è piaciuto a Bologna?
“Bartesaghi è molto interessante, ma deve fare le sue esperienze. Si allena sempre con noi, quando non sarà con noi può andare in Primavera. Come vice Theo può giocare Florenzi, Calabria, abbiamo le situazioni interne per essere performanti. A Bologna mi sono piaciute tante cose, su altre lavoriamo. Maggior compattezza, maggiori letture in pressioni, essere meno lunghi, queste cose le possiamo fare meglio. Il Torino sarà diverso dal Bologna, abbiamo preparato posizioni diverse e sarà difficile equiparare le due partite. La nostra prestazione deve essere di alto livello”.
Che difficoltà maggiori dà l’affrontare il Torino?
“Abbinano organizzazione a fisicità, oltre a giocatori di qualità. Sono una squadra da parte sinistra della classifica, sono una squadra che può mettere tutti in difficoltà. Noi stiamo bene, siamo alla seconda giornata e vogliamo insistere, vogliamo superare le difficoltà con soluzioni giuste, specie nel recupero palla per essere pericolosi”.
Dopo un po’ l’allenatore va cambiato dicono alcuni. Lei ha cambiato interpreti, perché?
“È lo studio del calcio che mi spinge a cose nuove, non tanto per. Vogliamo trovare soluzioni che possano darci più garanzie di risultato. Cerco ogni anno, non perché ci sono da quasi cinque, di trovare qualcosa di diverso nell’allenamento, nella comunicazione, nella motivazione, perché la routine rischia di appiattire il livello. Io cerco cose nuove per stimolare i ragazzi con cose diverse, anche per me”.
Romero come si sta inserendo?
“Sta facendo molto bene. Devo dire che è uno di quelli che mi ha sorpreso di più per intensità e qualità, rientra nelle possibilità di scelta sicuramente. Compete con compagni di livello ma è pronto per giocare, poi dipenderà dalle mie scelte. Sono contentissimo per le sue prestazioni, ha talento, è volenteroso, ha talento”.
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Il Torino può mettervi in difficoltà quando attaccate?
“Sarà importante muoversi bene senza palla, il Torino è abituato a marcature aggressive, molto individuali. Vanno letti bene i tempi dei movimenti e abbiamo le caratteristiche giuste per farlo”.
Le posizioni di Reijnders e Loftus-Cheek.
“Reijnders era più alto in uscita, ma cambiamo di gara in gara. Sono due mezzali, senza palla uno dei due deve fare il mediano, non solo con loro due ma con tutti i centrocampisti”.
Cosa dovete fare per sigillare la difesa?
“Lavorare di squadra, forte, con attenzione. Sbagliando tante volte siamo già intensi in pressione, poi quando la palla arriva nella nostra metà campo lo siamo meno e possiamo migliorare. Essere equilibrati è una base di partenza importante per una squadra che forse ha una buona capacità realizzata. Non prendere gol potrebbe garantirci risultati importanti”.