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Mazzarri presenta la sfida alla Sampdoria

Mazzarri proverà a lasciare l’ultimo posto in classifica sfidando la Sampdoria di D’Aversa. Il punto sugli uruguaiani e su Pavoletti e Strootman.

Il Cagliari di Mazzarri affronterà la Sampdoria nel tentativo di lasciare l’ultimo posto in classifica.

Quanto il Cagliari è riuscito a recuperare dal punto di vista mentale, tattico e fisico? Avrà a disposizione gli uruguaiani?
“Parto dal presupposto che la rosa intera durante la pausa non l’ho avuto, ma chi ha lavorato con me ha fatto un lavoro ottimo. I giocatori hanno sudato tanto e penso porterà benefici ai ragazzi: abbiamo fatto un richiamo della preparazione, purtroppo non c’erano tutti e sapete benissimo gli assenti. Tatticamente il mio vero rammarico è che sono stati sempre quelli, hanno assorbito bene le mie indicazioni. Gli uruguaiani? Non li ho ancora visti, domani li incontrerò e deciderò chi è pronto, chi subentrerà e così via: purtroppo queste sono le regole del campionato e devo accettarle”.

Una vittoria sarebbe molto importante, si può ripartire così?
“Vorrei essere schietto e leale con tutti: ai ragazzi ho detto dopo il pareggio con il Venezia che ci sono 32 partite, bisogna ragionare partendo dal pareggio con il Venezia. Pensiamo alla Sampdoria e a quello che prepariamo in settimana, alle mie idee di calcio che ho cercato di trasmettere in questa settimana. Io ho conosciuto meglio l’ambiente e la rosa, queste due settimane ho cercato di dare indicazioni alla rosa. Per me il campionato inizia ora. Spero che il pubblico che so che è innamorato di questa squadra possano darci una mano. Io sono convinto che questa squadra possa cambiare rotta e che la fortuna ci restituisca qualcosa in un periodo in cui non ne abbiamo avuto”.

Qual è la situazione in difesa? Come la pensa sulla gestione dei cinque cambi?
“Parto dalla fine: sono stato uno dei primi a caldeggiare questa regola, per un allenatore è sempre un dispiacere far giocare solo 14 giocatori. Chiaramente se hai 16 giocatori allo stesso livello va benissimo e non hai problemi a mandarne in campo 11 e sapere di avere cinque cambi di un altro livello. Sulla difesa Walukiewicz non è a disposizione, Caceres ancora devo salutarlo e non lo vedo dal Venezia, idem Godin con cui devo parlarci, lui ha giocato tre partite per intere 90′. Ceppitelli per fortuna sta bene. Potrebbero esserci delle staffette, i cinque cambi potrebbero darci una mano in tal senso”.

Come si può mettere in difficoltà la Sampdoria e come va affrontata?
“Quando uno parla degli avversari e la elogia sembra che voglia mettere le mani avanti. Hanno giocatori importanti e hanno un modulo che usano ancora nonostante il cambio di allenatore, D’Aversa è bravo e sarà una gara difficile ed equilibrata, dove i dettagli faranno la differenza. Sanno giocare a calcio hanno individualità importanti. I ragazzi sanno cosa devono fare in campo, se noi sviluppiamo certe caratteristiche possiamo metterli in difficoltà, ma dobbiamo guardare a noi stessi”.

Esordio non felice per Altare, in una situazione d’emergenza come domani potrebbe tornare utile?
“Non voglio essere ripetitivo, ma io sono un allenatore che lavora meglio partendo dall’estate. Giorgio ha fatto l’esordio, ma non è colpa sua il gol è stato un concorso di colpe. Gli ho parlato, i giovani vanno inseriti al momento giusto. Vanno lanciati quando la squadra va forte, ora è un momento delicato e i giovani non dovrebbero essere lanciati nella mischia: ma sono sicuro che Altare entrerà in campo più sicuro, se ho necessità sono sicuro possa fare una bella figura ma non dovrebbe partire dall’inizio”.

Quanto può incidere in questo momento la componente fortuna?
“A volte le stesse gare, porti a casa una vittoria o porti a casa una sconfitta. Dopo anni di calcio, posso dire che era difficile credere non potessimo portare a casa la partita con il Venezia. Qualche punticino per me avremmo potuto portare a casa in più, con il Venezia e con la Lazio. Detto questo, dobbiamo essere più attenti ai particolari e ai dettagli, vedrete che faremo così anche gli episodi potranno darci ragione. Questo è uno dei principi del mio credo”.

Pavoletti si è allenato regolarmente con il gruppo, Keita è ancora davanti nelle gerarchie?
“Leonardo si è allenato benissimo, intensamente e la condizione sarà sicuramente migliore. Keita ha dimostrato di essere in forma nonostante sia arrivato mercoledì dal Senegal. Domani partirà uno dei due titolare, spero non ci sia bisogno di inserirli entrambi nello stesso momento”.

Restando in attacco, pochi tiri e pochi gol per il Cagliari fino a ora.
“Dipende da che momento della partita è la squadra: con la Lazio abbiamo creato tanto e abbiamo fatto due gol, ma potevamo farne molti di più. Con l’Empoli l’abbiamo sbagliata completamente, con il Napoli li abbiamo aiutati noi a farci i gol ma siamo arrivati spesso in area anche se non abbiamo tirato. Il Venezia è arrivato qua agguerrito, ha messo in difficoltà tutti e abbiamo avuto anche occasioni con Keita e il palo di Marin. Chiaramente dobbiamo migliorare, mettiamo che abbiamo iniziato ora il campionato e poi vedremo come evolverà il Cagliari”.

Come sta Kevin Strootman?
“Aveva bisogno di allenarsi duramente come in questi giorni, penso ne abbia beneficiato. Se domani andrà in campo come penso sono convinto di vedere uno Strootman più in forma e più rapido, ha una muscolatura importante e aveva bisogno di allenarsi tanto. Sono convinto che lo vedrò più sciolto”.

Ci sono dei giocatori che hanno scalato le gerarchie in questi giorni?
“Zappa ha beneficiato del lavoro che abbiamo fatto e di quello che gli ho trasmesso. Sono convinto che tutti ne beneficeranno. Deiola è un ragazzo che non conoscevo, è uno che dà grande affidabilità ma io non mi accontento mai e deve migliorare alcuni aspetti. Ho visto in lui buona volontà per farlo. Sono rimasto comunque contento di tutti per la loro disponibilità”.

Torniamo sulla questione nazionali: anche Sarri si è espresso negativamente a riguardo.
“Meno male che l’ha detto lui che si allenano più con le nazionali che con noi, almeno lui è partito in estate: io invece sono subentrato, noi come Cagliari abbiamo quattro nazionali oltreoceano se fossero stati europei e sarebbero rientrati prima. Questo è sotto gli occhi di tutti. I centrocampisti? Grassi è entrato, l’unico che non ho avuto modo di far giocare è Oliva: sono ragazzi che tengo in considerazione, ma ogni allenatore ha delle gerarchie di base normale che i giocatori che hanno più minuti in Serie A possono partire avanti. Ma l’allenamento è sacro, se qualcuno dimostra di essere in palla può farmi cambiare idea”.

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