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Lazio-Cremonese: una sfida per la corsa europea

Lazio-Cremonese all’Olimpico: analisi completa del match con probabili formazioni, medie voto, assenze pesanti e duelli chiave che possono decidere il match

Lazio-Cremonese è una sfida che può pesare sulla corsa europea dei biancocelesti e sulla continuità di risultati dei lombardi, con tante assenze ma anche uomini in grado di spostare gli equilibri.

Come ci arriva la Lazio

La Lazio si presenta con Provedel in porta, estremo difensore da 6.27 di media che ha alternato interventi decisivi a qualche imprecisione nelle uscite, ma resta un riferimento sicuro per un reparto spesso sollecitato. Davanti a lui Marusic, Gila, Romagnoli e Pellegrini Lu. compongono una linea difensiva che unisce fisicità ed esperienza: Gila torna al centro della retroguardia e, con una media di 6.05, porta aggressività e letture preventive importanti, mentre Romagnoli 5.77 dovrà alzare il livello di concentrazione per evitare quei cali che a volte lo costringono all’intervento in extremis. Sugli esterni, Marusic 5.96 e Pellegrini Lu. 5.8 avranno il compito di reggere l’uno contro uno con gli esterni grigiorossi e contemporaneamente accompagnare la manovra offensiva, un equilibrio non sempre semplice per due giocatori che vivono di corsa e intensità.

In mezzo, la Lazio si affida al cuore tecnico del proprio progetto: Guendouzi 6.08, Cataldi 6.02 e Vecino 6.04 formano un terzetto in cui qualità e ordine si fondono con la capacità di gestire i momenti chiave della partita. Guendouzi, spesso sopra la sufficienza, è il giocatore che più può innalzare il ritmo con strappi palla al piede e verticalizzazioni improvvise, mentre Cataldi resta il regista che dà tempi e linee di passaggio, nonostante una media solo leggermente positiva. Vecino, con il suo 6.04, garantisce inserimenti e senso della posizione, ma dovrà evitare passaggi a vuoto che in alcune gare lo hanno reso meno incisivo sia in copertura sia in zona gol, soprattutto in assenza di alternative pesanti come Basic e Zaccagni, fermati dal Giudice Sportivo.

Davanti, la Lazio si affida al tridente composto da Cancellieri, Castellanos e Pedro, un mix di freschezza, movimento e qualità tecnica chiamato a sopperire all’assenza di Dia e Dele Bashiru, impegnati in Coppa d’Africa. Cancellieri 6.28 porta imprevedibilità e velocità tra le linee, con la capacità di saltare l’uomo che può fare molto male a una difesa come quella grigiorossa che tende a soffrire le accelerazioni laterali; Castellanos 6.31 è il riferimento centrale, generoso nel pressing e abile nel gioco spalle alla porta, ma dovrà migliorare la concretezza sotto rete per trasformare in gol la mole di gioco prodotta. Pedro 5.92, giocatore di esperienza e carisma, vive una stagione altalenante e rischia, se non dovesse entrare subito in partita, di fornire una prova sotto tono, aprendo lo spazio alla candidatura di Noslin 6.25, arma dalla panchina con strappi e capacità di attaccare la profondità.

Dalla panchina biancoceleste le soluzioni non mancano, anche se il numero di assenze riduce il margine d’errore: Mandas e Furlanetto completano il pacchetto portieri, mentre Lazzari 5.82 offre velocità pura sulla corsia, ma la sua media indica qualche sbavatura difensiva e una consapevolezza tattica non sempre all’altezza. Patric 6 e Provstgaard 6.08 garantiscono alternative in difesa: il primo con una discreta affidabilità e capacità di adattarsi a più ruoli, il secondo con un rendimento finora positivo e un fisico che può tornare utile sui piazzati, sia offensivi sia difensivi senza dimenticare Tavares 5.59 che sta vivendo una stagione difficile. In mezzo Belahyane 5.75 rappresenta una soluzione di rotazione ancora acerba per continuità, mentre Noslin, come detto, è l’uomo che può cambiare ritmo e profondità in attacco, soprattutto se la partita dovesse aprirsi negli ultimi venti minuti.

Come ci arriva la Cremonese

La Cremonese risponde con un undici che abbina esperienza, solidità e qualche punto interrogativo legato a forma e continuità, guidata tra i pali da Audero, portiere da 6.36 di media che sta vivendo una stagione complessivamente positiva. La sua affidabilità, specie nelle uscite alte e nella gestione del pallone con i piedi, potrebbe essere decisiva contro una Lazio che ama insistere con cross e cambi di gioco; alle sue spalle si muove comunque anche Silvestri 6.13, alternativa di buon livello pronto a subentrare se necessario, mentre il giovane Nava completa il reparto con prospettiva ma poca esperienza.

In difesa, la Cremonese si dispone con Terracciano F., Baschirotto, Folino e Barbieri, con Pezzella pronto a completare o alternarsi sulla corsia mancina in un sistema che può trasformarsi a seconda delle fasi di gara. Terracciano F. 5.98 porta corsa e intensità sulla fascia, ma la media leggermente sotto il sei dimostra qualche difficoltà in marcatura e nella scelta del tempo di intervento, aspetto che contro un giocatore rapido come Cancellieri può diventare pericoloso; Baschirotto 6.07 resta il leader difensivo, roccioso e aggressivo, chiamato a guidare la linea contro i movimenti di Castellanos. Folino 6.5, dovrebbe partire dal primo minuto e confermare la brillantezza dimostrata nelle recenti occasioni, mentre Barbieri 6 offre un equilibrio discreto tra attenzione difensiva e propensione alla spinta, cruciale nei duelli con Pedro o Noslin.

Sulle corsie e in mezzo al campo la Cremonese punta su giocatori in grado di dare strutturalmente equilibrio e qualità alla manovra: Zerbin 6.05 e Vandeputte 6.23 rappresentano gli esterni di maggiore spinta, con il primo che, pur insidiato da Vazquez 6.05 per una maglia, sembra garantire un’energia più continua sulle due fasi. Vandeputte 6.23 è uno dei giocatori più in forma, preciso nei cross e pericoloso sui calci piazzati, elemento che può mettere seriamente in difficoltà la difesa laziale sulle situazioni da fermo; in mezzo Bondo 5.86 dovrà alzare il proprio rendimento per dare filtro e ordine, mentre i dubbi fisici su Grassi 5.78 potrebbero costringere il tecnico a gestirne minutaggio e ruolo. Pezzella 5.73, se impiegato da laterale o in posizione più ibrida, porta quantità ma anche qualche errore tecnico che rischia di pesare contro un centrocampo organizzato come quello biancoceleste.

Davanti, la Cremonese sceglie un tandem offensivo che unisce lavoro sporco e fiuto del gol: Bonazzoli 6.43 è il terminale più caldo, come testimonia la media abbondantemente sopra il sei, capace di sporcare tutte le linee di passaggio e di rendersi pericoloso sia in area che fuori. Al suo fianco Vardy 6.18 porta esperienza, attacco della profondità e una lettura dei momenti che può diventare letale se la Lazio dovesse allungarsi, ma al tempo stesso una prova di scarsa lucidità nei movimenti potrebbe metterlo fuori dal gioco per larghi tratti del match. Dalla panchina le alternative Johnsen 5.75, Sanabria 5.68 e Moumbagna 5.63 indicano un reparto offensivo che tende a restare sotto la sufficienza, con il rischio che l’ingresso di uno di loro non sposti davvero l’inerzia se non accompagnato da un cambio di atteggiamento collettivo.

Tra i subentranti di centrocampo e difesa, la Cremonese può contare su Ceccherini 5.58, che si presenta con una media bassa frutto di poche apparizioni non convincenti, e su Lordkipanidze 6, profilo in crescita che può dare freschezza nella zona nevralgica del campo. Faye 5.69 e Floriani 5.95 completano il ventaglio di alternative difensive, ma le loro medie evidenziano qualche difficoltà di rendimento, soprattutto in marcatura sull’uomo e nella gestione delle seconde palle, un aspetto che contro una Lazio aggressiva sugli inserimenti potrebbe diventare decisivo. Vazquez 6.05 rappresenta infine il jolly in mezzo e tra le linee, capace di costruire gioco ma anche di perdere un po’ di lucidità se costretto a rincorrere troppo in fase difensiva.

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I duelli che potrebbero essere decisivi

Lazio e Cremonese arrivano a questa gara con quadri di indisponibili pesanti: i biancocelesti devono rinunciare a Zaccagni e Basic, squalificati dopo l’ultima gara, e a Dia e Dele Bashiru impegnati in Coppa d’Africa, oltre agli infortuni di Rovella, Isaksen e Gigot. La Cremonese, dal canto suo, perde Payero per squalifica e deve fare i conti con gli infortuni di Collocolo, e Bianchetti, con Grassi non al meglio: un contesto che restringe le rotazioni e rischia di obbligare entrambi gli allenatori a spremere i titolari anche oltre il minutaggio ideale. Questo scenario, nel corso della partita, potrebbe evidenziare differenze di condizione tra chi è abituato a reggere novanta minuti ad alto ritmo e chi invece tende a calare alla distanza, con possibili ricadute sulla qualità complessiva della gara.

Nel duello tra i reparti, alcuni confronti individuali appaiono particolarmente determinanti: Castellanos contro Baschirotto è un braccio di ferro continuo tra il movimento della punta biancoceleste e la fisicità del centrale grigiorosso, con il rischio che un eventuale nervosismo o imprecisione dell’attaccante vanifichi le buone trame costruite dalla Lazio. Sull’esterno, Cancellieri può trovare campo alle spalle di Pezzella o Terracciano F.: se riuscirà ad attaccare con continuità lo spazio, ha tutto per vincere il proprio duello e incidere positivamente con dribbling e conclusioni, mentre una prova imprecisa lo trasformerebbe in un fattore neutro, costringendo Sarri a ricorrere presto a Noslin. In mezzo al campo, Guendouzi contro Bondo e Vandeputte rappresenta la chiave dell’inerzia: il francese parte favorito per tecnica e personalità e, se dovesse prevalere nei contrasti e nella gestione del possesso, potrebbe trascinare la Lazio verso una prestazione di controllo; al contrario, un Guendouzi impreciso aprirebbe spazi alle ripartenze di Vandeputte e Bonazzoli, con effetti potenzialmente negativi sull’esito del match.

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