Lazio-Bologna è una sfida che può pesare parecchio sulla corsa europea, con la Lazio chiamata a dare risposte convincenti e il Bologna deciso a confermarsi avversario scomodo.
Lazio, equilibrio tra tecnica e incostanza
La Lazio riparte da Provedel, portiere da 6.19 che ha alternato ottime parate a qualche uscita non perfetta, ma resta garanzia di affidabilità tra i pali. Davanti a lui la linea con Marusic, Gila, Romagnoli A. e Pellegrini Lu. cerca stabilità: Gila è tra i più solidi con 6.12, mentre Romagnoli A. a 5.7 racconta una stagione con qualche difficoltà di troppo nei duelli fisici.
In mezzo al campo Guendouzi, Vecino e Basic formano un reparto tecnico e robusto: Guendouzi (6.05) porta aggressività e verticalità, Vecino (6.04) equilibrio e inserimenti, mentre Basic spicca con 6.33, segnale di continuità e affidabilità nelle due fasi. L’assetto di centrocampo sarà decisivo per arginare le mezzali del Bologna e trovare linee pulite verso gli attaccanti.
Sulla trequarti e sugli esterni, Isaksen e Zaccagni affiancano il rientrante Castellanos in un fronte offensivo potenzialmente devastante se in giornata. Isaksen con 6.13 e Zaccagni con 6.38 mostrano un rendimento già alto, mentre Castellanos, forte di un 6.43, torna titolare con l’obbligo di concretizzare il volume di gioco creato alle sue spalle.
Panchina Lazio, cambi che possono spostare l’inerzia
Alle spalle dell’undici titolare, la Lazio ha risorse che possono cambiare la partita soprattutto dalla metà campo in su. Tra i pali Mandas e Furlanetto garantiscono copertura, mentre in difesa Patric, Lazzari, Provstgaard e Tavares offrono soluzioni diverse: Lazzari (5.79) può aumentare la spinta a destra, Provstgaard con 6.1 si presenta come alternativa affidabile, Tavares (5.68) resta più incostante.
In mezzo al campo Belahyane e Dele Bashiru, entrambi a 5.75, sono profili di rotazione che possono portare corsa e freschezza, ma dovranno limitare gli errori tecnici nelle uscite palla al piede. Davanti, invece, Dia (5.67) e Pedro (5.92) offrono caratteristiche complementari: il primo più diretto verso la porta, il secondo prezioso tra le linee, mentre Noslin, forte di un 6.17, è una carta importante per cambiare ritmo e profondità nel finale.
Se inseriti al momento giusto, questi cambi possono accentuare la superiorità tecnica biancoceleste, ma un uso affrettato o forzato rischierebbe di spezzare gli equilibri di squadra. La gestione dei minuti di Pedro e Noslin, in particolare, può diventare decisiva se la gara dovesse bloccarsi.
Bologna, identità forte e tanti jolly
Il Bologna risponde con Ravaglia in porta, portiere da 6.08 che finora ha mostrato buona reattività e discreta sicurezza nelle uscite, pur con qualche inevitabile sbavatura. Davanti a lui Zortea, Heggem, Lucumi e Miranda J. compongono una linea difensiva interessante: Heggem, che sostituisce l’indisponibile Vitik, si presenta con una media di 6.3, tra le più alte del reparto, mentre Lucumi a 6.05 garantisce fisicità e discreta impostazione.
In mezzo al campo Moro (6.06) e Pobega (6.34) danno sostanza e inserimenti: Pobega, in particolare, spicca per rendimento e capacità di strappare palla al piede, mentre Dominguez B. con 6 unisce lavoro difensivo e pulizia nel primo passaggio. La loro sfida contro Guendouzi, Vecino e Basic sarà centrale per l’andamento del possesso e dei duelli in zona nevralgica.
Sulla trequarti e in attacco il Bologna può contare su Orsolini, Odgaard e Castro, con Orsolini a 6.19 che rappresenta la punta di diamante offensiva, sempre pericoloso quando può rientrare sul sinistro. Odgaard (6.05) garantisce lavoro tra le linee, mentre Castro, con 6.25, ha dimostrato di sapersi muovere bene negli spazi e di essere concreto sotto porta quando servito con i tempi giusti.
Panchina Bologna, profondità e fantasia
Dalla panchina arrivano altre frecce per la squadra emiliana, soprattutto sulle fasce e in mezzo al campo. Tra i pali Pessina M. è alternativa affidabile con media 6, mentre in difesa Holm (6.38), De Silvestri (5.83), Casale (5.58) e Lykogiannis (5.95) allargano le opzioni: Holm, in particolare, può diventare un fattore sulla destra, unendo gamba e qualità offensiva.
A centrocampo Ferguson (6.04), Sulemana I., Bernardeschi (5.95), Fabbian (5.88), Cambiaghi (6.35) e Rowe (6) garantiscono un mix di qualità, inserimenti e soluzioni tra le linee. Cambiaghi, con 6.35, è uno dei più in forma e può incidere entrando a gara in corso, mentre Ferguson resta un jolly prezioso per cambiare modulo senza perdere intensità.
In attacco, Dallinga con 6.08 offre un’alternativa interessante a Castro: più riferimento classico da area di rigore, utile soprattutto se la Lazio dovesse concedere cross laterali. La profondità della panchina permette al Bologna di alzare il ritmo nell’ultima mezz’ora, fase in cui la Lazio a volte tende a concedere qualcosa in termini di densità difensiva.
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Duelli chiave e consigli
Nel reparto offensivo, Castellanos ha ottime possibilità di vincere il duello diretto con Heggem o Lucumi, grazie a movimenti intelligenti e alla media elevata che certifica il suo impatto. Se riuscirà a trascinare fuori posizione i centrali, potrà incidere positivamente aprendo spazi per gli inserimenti di Zaccagni e Isaksen.
Sulle corsie, Zaccagni parte favorito nel confronto con Zortea: la sua capacità di puntare l’uomo e guadagnare falli può mettere in costante apprensione la difesa rossoblù. Dall’altra parte, Orsolini può diventare il principale problema per Pellegrini Lu. o Marusic: se troverà l’uno contro uno, potrà incidere in modo pesantemente positivo per il Bologna, ma una gara imprecisa al tiro rischierebbe di pesare sulla sua valutazione.
In mezzo al campo, il duello tra Pobega e Basic appare cruciale: il centrocampista del Bologna può prevalere fisicamente, ma se Basic manterrà lucidità e ritmo potrà guidare il palleggio laziale. Infine, Noslin e Cambiaghi, potenziali subentranti, sono due profili che possono ribaltare i rispettivi duelli con terzini stanchi, risultando decisivi in positivo, mentre un ingresso confuso o poco dentro il match potrebbe trasformarsi in prestazioni sottotono.
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