Juric presenta la sfida alla Sampdoria per l’undicesima giornata di campionato.
Quali insidie ci sono nella gara di domani?
“Sarà una partita difficilissima, Samp grande campionato l’anno scorso e con un Caputo in più. Sono forti, sarà tosta. C’è un po’ di stanchezza tra noi, dobbiamo recuperare bene: se non entriamo in campo giusti, diventa durissima”
Come sta Praet?
“Già l’altro giorno doveva giocare, è stato bravo lo staff a farlo recuperare velocemente da una caviglia dolorante. Dobbiamo valutarlo bene: volevamo metterlo dentro, ma Linetty ha fatto un’ottima gara”.
Chi gioca tra Belotti e Sanabria?
“Vedremo, devo ancora pensare bene”.
Come spiega le sconfitte di misura contro le big?
“La nostra è la squadra dell’anno con uno o due in più, ci tengo a sottolinearlo. Non si deve perdere di vista perché Toro e Samp sono distanti anni luce rispetto alle ultime stagioni. Noi abbiamo fatto passi in avanti notevoli sul gioco, ma non sono arrivati punti a sufficienza. Le prestazioni sono superiori ai punti, dobbiamo ancora migliorare tanto e capire cosa va e cosa manca, la strada è ancora molto lunga e non si risolverà così presto”.
Su cosa dovete migliorare?
“Abbiamo affrontato ottimamente il Milan nelle due fasi, ma un po’ ci gira male. Non abbiamo sfruttato le occasioni, dobbiamo migliorare la concretezza ed è facile tornare indietro se perdi la concentrazione. La prestazione, però, è stata molto positiva”.
Su cosa avete davvero svoltato rispetto al passato?
“Un po’ di tutto. La mia sensazione è che la squadra è in crescita, ma il calcio non è mai una certezza. Bisogna sempre stare attenti a non fare tre passi in avanti e poi tornare indietro. Stiamo crescendo su tante cose con giocatori che negli anni scorsi hanno fatto faticato. Peccato che i punti manchino, domani è una partita straimportante. Loro negli ultimi due anni sono stati molto superiori al Toro, se la prendiamo sottogamba diventa complicatissima”.
Ha un gruppo maturo e chi sono i leader della squadra?
“E’ una domanda interessante. Siamo in un processo di cambio di leadership e di generazione, le gerarchie si sono capovolte e a volte percepisco la maturità e a volte meno. I nuovi leader devono ancora nascere, ci sono tanti giocatori che sono silenziosi e non si sentono in grado di trasmettere. Mandragora ha queste caratteristiche, è una squadra che comincia a fare qualcosa e si sta formando”.
Chi tra i silenziosi può e deve emergere?
“Siamo in fase di costruzione, non è facile con le vecchie gerarchie. E’ più complesso rispetto a Verona”.
Come sono le gerarchie in attacco?
“Belotti poteva fare due gol, pensavo facesse doppietta se fosse stato bene. Mi auguro che cresca in condizione, così come Sanabria può migliorare. Per me è bello poter usare entrambi. Tra un paio di mesi vedremo su chi punterò di più”.
Nello specifico, come sta Belotti?
“Non credo che andrà in Nazionale in questa pausa. Ho voglia di proteggerlo: ha voglia e ha dato segnali positivi, tutti si aspettano che voli. Ma l’anno scorso non ha fatto bene, deve solo lavorare con calma. E sono convinto che entrerà nel massimo della forma sua”.
Che mercato dovrà essere a gennaio?
“In queste partite dobbiamo fare e acquisire credibilità, ogni gara è importante per metterci un pezzo nuovo. E mi auguro che il presidente mi ascolti di più rispetto all’estate, con la mia parola che valga un po’ di più perché non è successo”.
Com’è il rapporto con Belotti?
“Lui mi ha detto che voleva rimanere e fare bene, anche se dopo tanti anni al Toro voglio valutare come proseguire la carriera. Quando rifiuti tantissimi soldi, io gli credo fortemente. E’ un ragazzo pulito, bisogna rispettarlo. Vedremo se farà bene, ma poi vedremo se staremo bene a vicenda. Io credo ciecamente a ciò che mi ha detto al ragazzo”.
Un’analisi della Samp.
“Ha cambiato allenatore, ha difensori molto forti e Dragusin è fortissimo per giocare a tre. I più forti sono rimasti, e c’è Caputo in più. Sono forti, anche se un po’ in difficoltà. E D’Aversa è un allenatore importante”.
Filadelfia e stadio, come giudica le strutture?
“Bisogna conquistare tutto, specialmente il presidente. Ora mi piace molto lo staff medico che abbiamo, andiamo tutti d’accordo anche con gli altri membri dello staff. Serve che Cairo creda in noi e nel nostro progetto, dobbiamo dimostrare di meritarci la sua fiducia. Il Filadelfia non è il massimo, quelle vele sono bruttissime: capisco la gente che si lamenta. Ma adesso abbiamo lo spazio dove facciamo colazione e stiamo insieme, abbiamo un nutrizionista e abbiamo alzato il livello. Non è un bel centro sportivo, ma ti adatti, e vogliamo fare il Fila il più bello possibile. La società si è dimostrata disponibile a migliorare, compreso inserire i macchinari per il recupero infortunati”.
Che profili può chiedere a gennaio?
“La società saprà che c’è la coppa d’Africa, ma adesso abbiamo ancora tante partite. Non abbiamo ancora affrontato l’argomento”.
Lei ha in mente un Toro da Europa?
“So cos’è il Toro, bisogna prendersi le responsabilità. Ho già fatto errori, ho accettato cose che non avrei dovuto accettare ed essere più cattivo e brutale. Io voglio creare una squadra forte: con un contratto triennale, devo far crescere la squadra. Per arrivare? Al massimo, io ci metto la faccia e poi si parla con la proprietà. Dobbiamo ancora fare passi in avanti, poi spero che la mia parola avrà un valore rispetto all’estate dove è stata sovrastata. Questa è la mia idea, alzare il livello su tutto”.
Quali sono gli errori che ha accettato?
“Non ve lo dirò mai (ride, ndr). Sapevo dentro che era sbagliato, ma anche io e il mio staff dobbiamo dare qualcosa per ottenere qualcosa in cambio”.
Come pensa di gestire Belotti?
“Lui deve giocare. Ma se fa sempre 90 minuti schianta. Il percorso che stiamo facendo è ottimo, bisogna andare piano piano. E comunque c’è il Toro al primo posto, non Belotti. Ma sappiamo che cosa ci può dare”.