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Italiano dopo il derby: sono molto arrabbiato

Italiano dopo il pari con l’Empoli: sono arrabbiato perché non abbiamo meritavamo. Ikone: il primo ad arrabbiarsi deve essere lui, che non sfrutta quanto fa di buono.

Quale sentimento prevale?
“Sono arrabbiato perché non abbiamo vinto e lo meritavamo. Sono arrabbiatissimo, anche se qualcosina nel primo tempo abbiamo lasciato per strada e nel secondo ce la siamo ripresa. Volevamo dare continuità a Braga: come prestazione lo si è fatto, ma non si è vista la concretezza avuta lì”.

Inizia ad essere preoccupato per la classifica?
“Sicuramente è brutta. Per raggiungere i traguardi devi guardare tutto e per me non meritiamo questa posizione in classifica. Dobbiamo accelerare, abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Guardiamo la classifica ed è per quello che siamo arrabbiati, non vincere dopo tanta produzione è un peccato. Poi i soliti errori, ma se c’era una squadra che oggi doveva vincere eravamo noi”.

L’obiettivo è vincere un trofeo? Per questo perdete qualcosa in campionato?
“Siamo rientrati venerdì mattina alle 6 e abbiamo avuto un giorno per preparare questa gara. Nonostante tutto la Fiorentina è stata arrembante, con rotazioni fatte per gente che era stanca. Bisogna valutare anche queste cose, a farmi stare tranquillo sono le prestazioni che bene o male arrivano sempre”.

I suoi attaccanti si arrabbiano se non segnano, come Caputo?
“Si arrabbiano anche loro… Purtroppo solo a sprazzi quest’anno abbiamo chiuso le partite, però mi auguro che nei prossimi tre mesi si riesca a tirare sempre 27 volte a partita, parlando ogni volta di concretezza e precisione. In allenamento e durante la partita le proviamo tutte. La strada è questa, serve più voglia di vincere”.

Cosa fare con Ikoné?
“Oggi l’intenzione era isolarlo nell’uno-contro-uno, mandandolo dentro al campo e di là fare il binario Terzic-Gonzalez. Con l’Inter si è inventato un gol sotto al sette e uno spera che abbia sempre il piede così caldo e preciso. Il primo ad arrabbiarsi deve essere lui, che arriva spesso al vertice dell’area senza sfruttare quanto fatto di buono. Si migliora con il lavoro, gli allenamenti e anche con gli errori. A volte freddezza e concretezza le hai, altre puoi migliorarle”.

Perché manca continuità?
“Il problema possono averlo tutte le squadre. Oggi l’obiettivo nostro era solo ed esclusivamente quello, dare seguito a Braga. Tante volte abbiamo steccato, ci andremo a riprendere le possibilità, abbiamo ancora tanti mesi. E oggi chi è subentrato ha fatto quanto doveva, stiamo crescendo in mentalità”.

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