Gennaro Gattuso ha radunato la Nazionale a Coverciano per dare il via alla preparazione delle ultime due sfide del girone di qualificazione per il Mondiale del 2026. L’attesa è tutta per l’esordio contro la Moldova il 13 novembre e per la seconda gara contro la Norvegia a Milano, il 16 novembre. Con la prospettiva degli spareggi a marzo, il CT ha chiesto alla squadra impegno massimo e concentrazione, sottolineando che ogni partita conta. Gattuso ha promesso di dare spazio a chi finora ha avuto meno occasioni, cambiando formazione nelle due gare per valutare al meglio ogni giocatore.
Il tecnico ha elogiato giovani come Zaniolo e Palestra, e ha ribadito che tutti sono osservati con attenzione, senza preclusioni. Parlando della gestione fra club e nazionale, Gattuso ha evidenziato le difficoltà dovute ai calendari serrati, ammettendo che trovare tempo per altre sedute comuni sarà complicato, ma non impossibile.
Dal punto di vista tattico, il CT azzurro ha confermato che si lavorerà su più soluzioni, utilizzando due moduli diversi tra una partita e l’altra. In regia sono pronti Locatelli e Ricci, mentre l’assenza di Kean rappresenta un piccolo ostacolo, anche se la rosa a disposizione offre alternative valide.
Gattuso ha anche spiegato la scelta di non convocare Berardi, assicurando che il talentuoso esterno è sempre nel radar dello staff tecnico. Aspettative alte anche su Scamacca, per il quale il CT si aspetta grande sacrificio e determinazione.
Interessanti le riflessioni di Gattuso sul calcio italiano: secondo lui, il livello tattico molto elevato della Serie A porta a meno spazi e a partite più bloccate, ma esprime ammirazione per chi cerca soluzioni innovative come Italiano e Gasperini. Il CT ha anche sottolineato il lavoro encomiabile sulle giovanili, evidenziando la necessità di far crescere i giovani senza etichettarli troppo presto.
Sulla rosa, Gattuso si dice soddisfatto della crescita di Gabbia, apprezzandone l’umiltà e la dedizione. Tra i convocati figurano portieri come Caprile, Carnesecchi, Donnarumma e Vicario; una linea difensiva ricca di talenti e giovani promesse; centrocampo guidato da Barella (che però salterà la prima gara), e attacco che punta su volti nuovi come Cambiaghi e Esposito accanto a elementi più esperti.
Guardando avanti, Gattuso mette in guardia dalla trappola Moldova, considerandola la partita dove serve massima attenzione. La Norvegia, invece, rappresenta il banco di prova dell’intero lavoro azzurro. Nessun dramma sul presente del calcio tricolore: per il CT, più che una crisi generale, persiste soprattutto una difficoltà legata al minutaggio dei giovani italiani nelle principali squadre. La missione ora è trovare il giusto equilibrio tra esperienza e nuove energie per centrare l’obiettivo Mondiale.






