Simone Inzaghi lascia casa Lazio dopo 22 anni e si presenta come nuovo allenatore dell’Inter. Ecco le sue parole durante la conferenza:
Dopo tanti anni alla Lazio, inizia una nuova stagione stimolante: che sensazione prova alla guida dei campioni d’Italia?
Grandissimo entusiasmo e motivazioni, so che si prospetta un lavoro importante, ma è una bellissima sfida che mi ha convinto subito. I dirigenti mi hanno dimostrato grande motivazioni nel volermi. So che i tifosi ci staranno vicini.
Cosa significa lasciare ‘casa’?
Questo cambiamento sono le motivazioni che me lo hanno dato. Ho trovato delle persone che in pochi giorni mi hanno fatto capire di volermi a tutti i costi. So che ci saranno delle difficoltà perché dobbiamo difendere il titolo, ma siamo l’Inter e faremo di tutto per restare campioni anche prossima estate. Colgo l’occasione per fare i complimento a mister Conte e alla sua squadra.
Come si può quindi viste le cessioni restare competitivi?
Di Hakimi sapevo, ma mi è stato promesso che la squadra resterà competitiva, ci sentiamo quotidianamente, sappiamo dove intervenire, puntiamo a fare un percorso in Champions migliore perché so che dal 2011 l’Inter non va agli ottavi.
Lukaku quanto sarà importante per lei?
L’ho sentito diverse volte, era deluso per l’eliminazione dall’europeo, è una garanzia e l’ha dimostrato sul campo.
Ha sentito Eriksen?
Ci siamo sentiti prima del torneo europeo, dopo non ci ho parlato, ci contavo, è dell’Inter che è stata brava a prendere Calhanoglu che è un giocatore importante. Christian ha tutto il tempo per tornare, lo aspetto a braccia aperte.
In cosa ci sarà continuità dopo l’esperienza di Conte qui?
Vogliamo dare continuità dopo lo scudetto, abbiamo tutte le motivazioni che servono.
Come si immagina il suo ritorno all’Olimpico?
Ho scritto una lettera a proposito, sono stati 22 anni importantissimi, sono stato molto bene, ho avuto la fortuna di vincere con la Lazio sia da giocatore che da allenatore, ma era arrivato il momento di cambiare ed eccomi qua.
Che caratteristiche avrà la sua Inter?
Intensità, stare dentro la partita e riuscire a reagire agli episodi. La mia squadra sa vincere anche in pieno recupero.
Ha chiesto di non cedere qualcuno in particolare? La Juve torna ad essere la principale competitor?
Sapevamo di questa partenza di Hakimi dopo solo un anno, era il più richiesto, allo stesso tempo resteremo competitivi.
Contento di ritrovare de Vrij?
L’ho allenato, ho giocato con Kolarov e Handanovic. Un piacere ritrovarli, ma anche con gli altri avrò un grandissimo rapporto.
Questo momento di cambiare è arrivato in ritardo? Cosa l’ha convinta dell’Inter?
In questi anni ci sono state delle richieste, non lo nego, ma non ero il momento di cambiare. Lavoravamo al meglio a Roma, poi è normale che a un certo punto quel momento arriva. E non ci ho pensato troppo.
Come sarà possibile fare meglio in Europa con una rosa potenzialmente più debole?
L’obiettivo è passare il girone, giocare ogni tre giorni sarà molto dispendioso ma ci faremo trovare pronti.
Per un nuovo allenatore dell’Inter c’è subito l’aspetto della pressione: che rapporto ha con questa?
A Roma è stata una bella palestra, la pressione è quotidiana e mi piace, altrimenti non avrei accettato l’Inter campione d’Italia che potrebbe perdere qualche campione. Abbiamo un grande rapporto con i direttori, la stagione sarà lunga, dovremo essere bravi quando ci saranno delle difficoltà a compattarci bene.
E’ vero che aveva dato la parola a Lotito che sarebbe rimasto a Roma?
Nella vita vanno fatte delle scelte, Lotito è un ottimo presidente con grandi idee, c’è stato un ciclo, ne abbiamo parlato a cena come in tutte le famiglie, mi ero preso una notte per pensarci su e mattina dopo ho avvertito questo desiderio. Ho subito informato il presidente.
Ci saranno ulteriori uscite?
Dobbiamo fare qualcosa in entrata, gli esterni per me sono importanti e proveremo ad agire di conseguenza.
Pronto a vivere il derby di Milano?
Sappiamo cos’è il derby a Roma, ma anche a Milano c’è una rivalità fortissima. Il Milan ha fatto un ottimo campionato, in testa per venti giornate, sarà una sfida entusiasmante.
Luis Alberto all’Inter chi può essere: Calhanoglu?
Ha caratteristiche simili, ha qualità e quantità, bravo sui piazzati. Eriksen al ritorno è stato molto importante, ma Hakan farà molto bene.
Dimarco e Perisic possono essere asset importanti nella sua squadra?
Ha fatto bene a Verona, cresciuto nel nostro settore e ne siamo orgogliosi. Ci puntiamo. Ivan è in quarantena al momento, ma lo aspetto a braccia aperte e può fare molto bene nel nostro sistema
Ci sono incedibili in questa rosa?
Normale che in società stiamo vedendo come migliorare la rosa, valuteremo a tempo debito con lo staff.
Cosa hai apprezzato di più dell’Inter da avversario? Porterebbe qualcuno della Lazio all’Inter?
Ho apprezzato tanto dell’Inter in questi due anni. Una squadra solida che dava l’idea di essere molto compatta, difficilmente si poteva far gol. Questo ha dato i suoi frutti. Per quel che riguarda il mio passato ho avuto una squadra che ha sempre fatto divertire i tifosi e fatto gol. Spero di farlo anche qui.
L’Italia agli Europei ha cambiato il suo dna, cosa ne pensa di questa Nazionale?
Faccio i complimenti a Roberto (Mancini, ndr), sapevo avrebbe potuto far bene. Aspettiamo la finale e incrociamo le dita.
Sensi sarà importante per lei?
Ho stima in lui e lo sa, è intelligente, ho parlato con lui, dovremo essere bravi a farlo allenare bene. Secondo me sarà una grande risorsa dell’Inter.