Giampaolo in bilico dopo la sconfitta contro la Fiorentina?
Come è naturale che sia in queste situazioni, Marco Giampaolo è sul banco degli imputati dopo la sconfitta contro la Fiorentina di Montella. Squadra scarica, scelte discutibili e poche idee per i rossoneri, che però si sono trovati di fronte una squadra rivitalizzata ed in salute.
Sì, perchè sarebbe sbagliato pensare esclusivamente ad una dèbacle rossonera: dove finiscono i demeriti del Milan, iniziano i meriti della Fiorentina. Montella capirà molto bene la situazione del collega Giampaolo, dato che fino a poche giornate fà si trovava più o meno nella stessa situazione. L’ex “Aeroplanino” ha saputo aspettare, forte della fiducia societaria e i risultati stanno iniziando ad arrivare.
Pochi punti, ma con un’identità di gioco
I primi segnali di ripresa della Viola si sono visti in occasione della partita contro la Juventus. Nonostante la netta supremazia della rosa bianconera, la Fiorentina ha fermato i campioni d’Italia in carica sul risultato di 0 a 0, giocando una partita molto attenta. In questa occasione, Montella ha scherato per la prima volta un attacco “atipico”, formato da Chiesa e Ribery, escludendo Boateng dai titolari.
Ribery, una seconda giovinezza in riva all’Arno
Arrivato al “Franchi” in pompa magna, in tanti avranno avuto almeno qualche dubbio legato all’età o alle motivazioni del francese ex Bayern. Il nuovo numero 7 della Fiorentina, però, ha impiegato pochissimo tempo per entrare nei cuori dei tifosi viola.
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Un talento sopraffino, che non scopriamo di certo oggi, unito ad una determinazione esemplare, hanno già fatto diventare Ribery il faro della squadra. Montella ha avuto l’intelligenza di saperlo aspettare e di cucirgli addosso un ruolo su misura, quasi inedito, nonostante le 36 primavere del giocatore. Abituati a vederlo esterno di sinistra in un attacco a 3, l’allenatore l’ha invece schierato in coppia con Chiesa, lasciando in panchina il “titolare” Boateng e giocando quindi senza una prima punta. Il francese ha dimostrato di trovarsi a suo agio, regalando gol, assist e giocate da fuoriclasse.
L’inserimento dei nuovi acquisti
Dopo l’addio di Biraghi, passato all’Inter, Montella ha puntato su Dalbert, che ha fatto il percorso opposto. Dopo anni di mugugni e prestazioni non indimenticabili, il brasiliano sta collezionando minutaggio e buone prestazioni sull’out di sinistra.
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Anche Caceres, ex Lazio e Juventus, sembra aver trovato il giusto collocamento come difensore centrale di sinistra, insieme a Pezzella e Milenkovic. Il giocatore uruguaiano, grazie alla sua duttilità, può giocare anche laterale, ma la sua esperienza internazionale ha spinto Montella a schierarlo nei 3 di difesa.
Pulgar, arrivato in estate dal Bologna, ha subito dimostrato carattere e freddezza, come dimostrano i 3 rigori messi a segno in queste prime giornate. Badelj, dopo una stagione alla Lazio, è tornato in maglia viola, ritrovando lo smalto delle migliori stagioni, guidando diligentemente il centrocampo.
I giovani
Montella sta dando spazio anche a nuovi giovani giocatori emergenti. Castrovilli, su tutti, sta esprimendo un buon calcio, come dimostrano anche il gol segnato e l’assist in sole 6 presenze. Anche Sottil e Vlahovic, seppur per il momento meno determinanti di Castrovilli, hanno dimostrato di avere le capacità per giocare in Serie A.