RedazioneGian Piero Gasperini ha parlato senza filtri al Corriere dello Sport, tracciando il suo bilancio dopo i mesi iniziali sulla panchina giallorossa. Ha messo in luce le ambizioni della Roma, la passione della piazza, ma anche il peso delle critiche riferite al suo operato passato, soprattutto ad Atalanta.
L’allenatore ha ammesso che la Roma non è ancora attrezzata per competere stabilmente per i vertici della Serie A. Però crede nei giovani, nella volontà di crescere e nella spinta emotiva che solo certe piazze sanno dare. I risultati non sono arrivati tutti per caso, ha sottolineato, ma servono ulteriore lavoro nei scontri diretti contro le grandi.
Sul fronte delle polemiche sportive, Gasperini ha rigettato con forza le accuse di doping che gli sono state mosse durante gli anni a Bergamo. Per il tecnico, insinuazioni di questo tipo feriscono la reputazione sua, dello staff e del gruppo. Ha respinto ogni idea che la crescita dell’Atalanta abbia infastidito qualcuno: ritiene che il successo suscitato antagonismi, ma niente di più.
Riguardo al suo approdo a Roma, Gasperini ha ricordato che Claudio Ranieri lo contattò prima dell’annuncio ufficiale. All’epoca tutto era ancora in fase embrionale, ma sentiva che il suo ciclo all’Atalanta stava per concludersi. L’elemento decisivo per scegliere la Capitale è stata la passione calcistica romana: secondo lui, oggi Roma, insieme a Napoli, è una delle città dove il calcio è vissuto con più intensità.
