La crisi viola si fa sempre più profonda: dopo dieci giornate, la squadra toscana si trova all’ultimo posto e il malcontento cresce tra i supporter che chiedono un cambio di rotta. Lo scenario è complicato anche sul fronte tecnico: dopo l’addio di Daniele Pradè dalla dirigenza, tutte le attenzioni sono puntate su Stefano Pioli, ancora alla guida nonostante i pessimi risultati. Pioli non sembra intenzionato a lasciare, determinato a provare a rilanciare un gruppo in difficoltà sia per mancanza di gioco che di fiducia.
Le ipotesi di un allontanamento del mister trovano però un ostacolo nella pesante entità del contratto, che mette in difficoltà la società toscana nel procedere a un esonero immediato. Le parti, infatti, stanno cercando un accordo per evitare che la separazione abbia troppo impatto sul bilancio del club, ma al momento la distanza è ancora significativa.
Nel frattempo, giovedì 6 novembre, la Fiorentina scenderà in campo in Germania contro il Mainz nella sfida di Conference League, ma regna l’incertezza su chi siederà in panchina. Nonostante la dirigenza sembri ormai orientata verso un cambio, sembra probabile che sarà ancora Pioli a guidare la squadra, almeno per il prossimo impegno europeo.
Sul fronte delle possibili alternative, il nome più caldo per il futuro è quello di Roberto D’Aversa, ex allenatore di Lecce ed Empoli, che avrebbe superato la concorrenza di altri candidati, tra cui Vanoli e Galloppa. Alcuni elementi della rosa, però, vorrebbero il ritorno di Raffaele Palladino, anche se al momento non risultano contatti con l’ex tecnico.
L’atmosfera resta tesa, con una parte importante dello spogliatoio che invoca un cambio immediato sulla guida tecnica, mentre la società lavora dietro le quinte per trovare la soluzione meno traumatica per concludere l’esperienza di Pioli sulla panchina viola.






