Il Sassuolo arriva da tre partite positive, l’ultima con l’Atalanta che è una squadra per certi versi simile all’Udinese ed è anche una bestia nera…
“Non ti nego di aver ricordato ai ragazzi e a me stesso in primis che l’Udinese, insieme al Napoli, è la squadra contro la quale abbiamo fatto meno punti e questo la dice lunga sull’avversario. Una squadra con qualità ma ricerca cose diverse rispetto a noi e se ci adeguiamo a loro sbagliamo. Noi veniamo da tre partite positive, per certi aspetti è più difficile affrontare l’Atalanta ma è più facile adeguarsi, per certi aspetti è più semplice affrontare l’Udinese che fa pressione forte ma non da subito, ha un atteggiamento diverso rispetto all’Atalanta. Se non saremo bravi e mentalizzati sarà dura fare risultato positivo. L’anno scorso a Udine non l’abbiamo interpretata nella maniera giusta e abbiamo ottenuto 0 punti, non dobbiamo ripetere questo errore”.
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Come stanno i suoi?
“Rientra Pinamonti, che non è poco. Si è allenato con la squadra dall’inizio della settimana. Viene da un periodo non lungo di stop, un po’ come Pereyra per loro. È importante per loro, così come lo è Andrea per noi. Vedere il rientro di tanti giocatori è una bella cosa, averli a disposizione ancora di più per minuti sarebbe ancora più importante. Muldur e Toljan invece non rientrano”.
Si aspettava questo impatto di Zortea e Bajrami?
“Sinceramente sì, perché più o meno li conoscevo. Bravi loro ad avere quell’atteggiamento, bravi noi ad alimentarlo, questo atteggiamento li porterà a fare bene, sapendo che per loro questa società è un passo avanti e non indietro. La differenza poi la fa la squadra, sapendo che non è semplice far bene se non c’è un gruppo con il giusto atteggiamento e anche per loro è stato più semplice entrare nella squadra. Sono convinto che, come hanno già fatto, daranno una mano alla squadra”.
Hai rigenerato il Sassuolo…
“Un allenatore deve adeguarsi al contesto, ho un modo di fare che non mi preclude il dover prendere decisioni. Se saranno state quelle giuste lo vedremo cammin facendo. Stiamo crescendo ma non siamo guariti. Io non sono d’accordo con Frattesi, forse siamo in via di guarigione, lo dobbiamo dimostrare. Ferrari e Lopez non erano un caso prima e nemmeno ora. Sono contento che Maxime domani sarà della partita, nessuno può avere dubbi sulle sue qualità, ma un allenatore deve fare delle scelte per la mentalità, determinazione, ambizione. Ferrari sarà ed è una scelta difficile per un allenatore. Ne ho parlato con lui, per me è più insostituibile quest’anno rispetto all’anno scorso, poi se uno va a vedere le presenze quest’anno nella rotazione dei centrali è stato fuori di più ma una squadra non può precludersi dall’avere giocatori con l’atteggiamento giusto e Gian Marco è uno di questi. Forse di capitani in questa squadra ce n’è più di uno ma Ferrari è un giocatore molto importante anche se non ha giocato una-due partita da titolare, fermo restando che lui non ha condiviso ma ha accettato questa scelta e lo ha dimostrato”.
La società ha ingaggiato Zortea e Bajrami, c’era condivisione sulle scelte?
“C’è condivisione con la società. Poi ci sono le caratteristiche sulle quali l’allenatore dà le indicazioni, poi c’è il lato economico e altre situazioni dove l’allenatore non entra nel merito. Per Zortea e Bajrami la condivisione è stata totale. Non dimentichiamoci che sono andati via 4 elementi e ne sono entrati 2, giovani e motivati, come deve essere chi gioca nel Sassuolo”.
L’arrivo di Bajrami può dare un input in più a Pinamonti?
“Se due giocatori hanno un trascorso insieme è positivo. L’arrivo di Bajrami è perché abbiamo perso un giocatore di qualità negli ultimi 30 metri e l’abbiamo sostituito con un giocatore diverso, introverso, ma ha qualità per determinare. Io mi aspetto di più perché lo conosco e può arrivarci. Per quanto riguarda Pinamonti, trova una situazione diversa rispetto a prima. Ha fatto parte in parte del momento difficile ma rimane un giocatore importante per noi, a prescindere dai momenti. Ovvio che se un giocatore offensivo gioca con più giocatori offensivi può trarne più beneficio ma al tempo stesso tutti devono dare disponibilità alle corse indietro”.
La settimana scorsa abbiamo fatto dei nomi come possibile alternativa a Bajrami sulla trequarti. Ne possiamo aggiungere un altro, cioè Kevin Bruno che sta facendo benissimo con la Primavera? Ci sta pensando?
“Sta facendo bene ma credo sia presto anche perché c’è tanta differenza tra la Serie A e la Primavera, c’è una voragine e con un passo non si scavalca una voragine. Sono contento per la Primavera che sta facendo bene. Bruno sta facendo bene ma non è l’unico. Nel suo futuro ci saranno cose positive”.
Ma Berardi ha più libertà di movimento? Non gioca più solo e soltanto sulla destra o sbaglio? Se sì, è una cosa ricercata?
“Il più grande merito è di Domenico che sa giocare a calcio. Domenico deve essere dentro al gioco il più possibile, se vogliamo creare situazioni pericolose dobbiamo passare tante volte da lui. tutti citano Domenico sugli assist e i gol ma se uno guarda le nostre partite si accorge che nelle azioni offensive c’è sempre lui, non è per togliere ai compagni, ma lo sanno che Domenico ha quel quid in più. Lui sa benissimo che tutto questo serve per valorizzare le sue qualità e il fatto che possa svariare è grazie alla squadra”.
Le chiedo un commento sulle frasi di Erlic: “Ho i brividi quando vedo un giocatore come Domenico Berardi, che è il giocatore più forte che abbiamo, ritornare e rincorrere, a me come difensore mi dà più voglia di fare bene”. Cosa ne pensa?
“È una bella frase. Io non ho i brividi perché dovrebbe essere ovvio ma in tutte le partite vedo giocatori che si atteggiano e sta diventando meno ovvio che un attaccante corra all’indietro. Per me, che Erlic abbia detto questo è tanta roba, ovvio che se uno dei giocatori più importanti fa questo è un segnale per tutti e non nasconndo che nelle ultime partite abbiamo stimolato più questo che il resto”.
Nelle ultime 3 settimane 7 punti quindi sicuramente tanti sorrisi, tanti abbracci. Prima però le cose non stavano andando benissimo con 4 punti in 9 partite. Ha visto dei cambiamenti negli atteggiamenti nei suoi confronti in questi due periodi qui al Mapei Football Center?
“Dipende dai punti di vista, dobbiamo essere realisti sempre e sempre equilibrati. Mi ritrovo in un contesto dove non dico che l’equilibrio regna sovrano ma siamo una mosca bianca per certi aspetti. L’atteggiamento nei miei confronti non l’ho notato cambiato. C’era la volontà di far bene, di spingere la squadra dando il meglio. Dopo il risultato a Monza, dopo Milano, ho percepito grandissimo spirito di gruppo tutti non vedevano l’ora di abbracciarsi e di abbracciarmi, questo diventa la conseguenza dei risultati. Siamo stati abbastanza equilibrati, mi piacerebbe dire equilibrati e basta, ma a volte riesce di più e altre di meno”.
Come stanno Marchizza e Obiang?
“Abbiamo delle defezioni, tutte dietro, noi giochiamo con 4 difensori e ne ho solo 5, poi verrà con noi Pieragnolo che è un ragazzo della Primavera, quindi avremo 5 difensori della prima squadra dietro, abbiamo anche provato qualcosa di diverso per ovviare a questo. Il sostituto naturale di Rogerio è Marchizza. Nel secondo tempo con l’Atalanta ha fatto bene e se giocheremo così, probabilmente sì, giocherà Marchizza. Non nascondo che abbiamo provato anche delle alternative perché poi in una partita non sarà semplice. Pedro si è allenato tutta la settimana ma il problema era già superato, forse è più per chi ha visto perché sa il trascorso di Pedro ma nello spogliatoio la cosa era rientrata, aveva avuto un calo di zuccheri”.
Costacurta alla fine della partita dell’Atalanta ha elogiato Defrel. Ora che torna Pinamonti, è un po’ un peccato togliere un po’ di continuità a Defrel o possono coesistere?
“Per me è una cosa bella sentir parlare di Greg perché è un ragazzo straordinario. Se Greg continuerà così non ho dubbi su chi giocherà: giocherà lui. Questa è una società che punta sui giovani, dà spazio all’errore perché non ti punta il dito, ma se un giocatore fa bene non vedo perché toglierlo. Ora spero avrò più alternative in avanti e delle scelte saranno pensate anche per la partita e in funzione della partita, per dare valore a tutti i giocatori offensivi. Io non ho mai avuto dubbio sulle sue qualità, deve trovare continuità negli allenamenti, ora ha giocato di più e questo lo ha aiutato ma aveva bisogno di sentire fiducia attorno a sé e di ripagarla. La fiducia non è mai mancata, ovvio che un giocatore per sentirla deve giocare, rigiocare e rigiocare ma la fiducia in Greg è totale perché è un giocatore forte”.