La risposta alla provocazione sulla crisi è stata bella quella di ieri o quella di oggi?
“Dovrei dirti no comment. Mi piacerebbe che la nostra cultura calcistica cambiasse. In un Paese come il nostro che vive di calcio è normale ma dobbiamo migliorare. Se vogliamo che i giovani giochino questo non aiuta perché un giovane sbaglia più di un esperto, rischia di perdere e le critiche poi arrivano subito. Non è semplice dall’esterno avere equilibrio ma dall’interno lo devo avere, oggi non abbiamo vinto niente di più che una partita che vale 3 punti e che forse ci dà più consapevolezza, al tempo stesso a Frosinone abbiamo buttato via i 3 punti, poi se qualcuno si diverte a fare polemica io non gli vado dietro”.
Più soddisfazione oggi o l’anno scorso? Quanto sei contento per Berardi?
“La soddisfazione di oggi è per il risultato perché dopo una ‘batosta’ come quella della scorsa settimana…Sono contento perché il risultato dà consapevolezza, perché abbiamo vinto con merito, e vale tanto. Ovvio che è la più recente ed è più bella questa, anche perché abbiamo giocato con tanti ragazzi alla prima esperienza nella squadra e in Serie A, poi sono contento anche per Domenico perché non è semplice giocare sempre essendo un giocatore ‘chiacchierato’. Ha gestito benissimo il post 1 settembre e le sue prestazioni lo stanno dimostrando”.
In cosa è stato bravo il Sassuolo nel mandare in tilt la Juve?
“Riuscire a riportare in partita quello che abbiamo provato in fase difensiva. Quello ci ha permesso di rimanere in partita all’inizio quando la Juve ci ha aggredito. Noi siamo rimasti sempre nella partita che dovevamo fare, senza gettare il cappello, e questo ha fatto la differenza. Per certi aspetti me l’aspettavo che oggi l’applicazione sarebbe stata al 120% e domenica è stata al 60% e questo mi fa arrabbiare. Noi abbiamo qualità ma la disperdiamo se non facciamo la partita giusta. In Serie A se trascuri la fase difensiva ti fanno gol tutti e questa è stata la cosa più bello che ho visto fare oggi alla squadra e ci ha permesso di restare in partita”.
Qual è il vero volto del Sassuolo?
“Quello in mezzo, tutti e due. Questa domanda l’ho sentita tante volte da quando sono qua perché viviamo di alti e di bassi e l’obiettivo anche nel cambiamento è quello di trovare uno spirito maggiore che sopperisca anche nei momenti di difficoltà nelle gare più ‘semplici’. Oggi sapevamo che le possibilità sarebbero state poche, ma le abbiamo sfruttate, siamo rimasti in partita e la differenza si è vista. Siamo tutti e due, vorrei tenere gli alti ed eliminare i bassi ma siamo all’inizio, io sono l’allenatore e non posso scaricarli, li devo accompagnare. Poi dall’esterno, anche se siamo il Sassuolo e abbiamo un pubblico meno numeroso, viviamo di sensazioni un po’ polemiche ma fa parte del gioco e di questo sport”.
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Come giudica la prestazione di Laurienté? La vittoria può dare fiducia in vista dell’Inter?
“La prestazione di Armand è stata tra le più positive dopo quella con l’Atalanta. Anche lui va accompagnato ma non è facile perché pensa di aver raggiunto l’apice e invece è un ragazzo he va accompagnato, aiutato, non ha fatto la preparazione e quindi anche lui ha avuto il suo momento di recupero dall’infortunio giocando e oggi ha fatto la partita giusta anche in fase difensiva perché lui spesso si prende delle pause e se fa così non aiuta la squadra e se trascura questo diventa un giocatore più normale. Per la prossima, ora l’Inter sta facendo delle grandi cose, vedremo cosa farà domani con l’Empoli e la prepareremo al meglio cercando di andare a dar fastidio all’Inter, perché questa è la nostra mentalità, perché noi abbiamo giocato con 4 attaccanti e non so in quante lo fanno: bisogna avere qualità, organizzazione ed equilibrio, se riusciremo a mantenerlo spero faremo una grande prova anche con l’Inter”.
Sul 2-1, quando il Sassuolo ha sbagliato 3-4 occasioni, ha visto i fantasmi dello Stirpe?
“A dire la verità a fine primo tempo negli spogliatoi ho sorriso, sembrava copia e incolla della settimana precedente, ed è la prima cosa che ho ricordato ai ragazzi. Averlo già vissuto ci ha aiutato. Ci poteva stare che creassimo e non realizzassimo, altrimenti ne avremmo fatti tanti perché nel secondo tempo abbiamo avuto occasioni importanti. La squadra mi è piaciuta sul 2-2 perché hanno avuto coraggio. Ho cercato di dare fiducia, ho visto la squadra che girava e per certi aspetti speravo che la squadra desse risposte sul 2-1 più che sul 2-2”.
Prima parlava di equilibrio. Henrique e Boloca in mediana hanno fatto una grande partita…
“Sono d’accordo. Il centrocampo è considerato il reparto più importante, noi abbiamo perso due giocatori titolari su tre dell’anno scorso e non è semplice essere prestativi subito cambiando così e cambiando la disposizione. Sono stati bravi i ragazzi, hanno iniziato ad avere affiatamento e coraggio. La dimostrazione è Boloca che sembrava alla millesima partita in Serie A ed è solo alla quarta partita in Serie A e giocava con un giallo sul groppone. Sono contento, questo dà la possibilità anche a chi non ha giocato di crescere. Le prestazioni di chi gioca, se sono positive, permetteranno anche a quelli che entreranno di entrare e far bene”.