L’allenatore del Sassuolo Dionisi presenta la sfida al Venezia in programma sabato alle 18.
Che cambiamenti deve fare questo Sassuolo? Deve trovare con più insistenza la porta?
“Dobbiamo dare continuità a quello che stiamo facendo. Nelle precedenti partita ci mancava creare, nelle ultime è finalizzare. Siamo una squadra che deve giocare, per caratteristiche, ma deve difendersi meglio da squadra rispetto alle ultime due gare. Dobbiamo difenderci da squadra e finalizzare non dico tutto quello che creiamo ma dobbiamo cercare di finalizzare di più. Non posso essere soddisfatto di quanto creato nell’ultima partita, posso essere meno finalizzato per quanto finalizzato”.
A che punto è questo Sassuolo?
“Non siamo in linea con quello che volevamo perché le prestazioni sono state al di sopra dei risultati. La gente è normale che giudichi sui risultati, io non devo giudicare su quello. Siamo in crescita. Non ci siamo mai fermati sugli episodi. Dobbiamo volerlo ancora di più. Dobbiamo prenderci quello che magari ci spetta di meno, come con la Salernitana. L’ultima partita con il Genoa ci ha lasciato l’amaro in bocca. Siamo arrabbiati, ci siamo fatti soffiare un risultato che avevamo meritato sul campo e domani dobbiamo andare a riprenderlo”.
Che partita sarà quella col Venezia?
“Dobbiamo passare dal gioco. Non dovremo farci prendere da frenesia, da partita sporca. Le partite a volte le comandi e a volte meno, in certi contesti anche il pubblico fa la differenza. Nell’ultimo anno e mezzo nessuno ne parlava perché non c’era, ora c’è. Noi siamo più sulla qualità che sui numeri, è normale. Il Venezia fa una partita sulle corde di quello che ha ottenuto l’anno scorso. Fa la partita, ha ripartenze e sta facendo bene anche in Serie A, l’ultima partita con la Fiorentina ne è la dimostrazione. Non possiamo sottovalutare nessuno. E’ uno scontro diretto, la classifica dice questo, fermo restando che dobbiamo andare a prenderci sul campo quello che ci spetta, sono convinto che se faremo questo presto parlerete di un altro Sassuolo”.
Il Venezia?
“Per fortuna gli allenatori non scendono in campo, perché farei poco. Troverò ragazzi che mi hanno dato la possibilità di crescere, Aramu è uno di questi. La promozione in A è merito di Zanetti e della squadra, sarà bello ritrovarli”.
Che anno è stato a Venezia?
“Se non si è consapevoli dei propri limiti non ci si arriva bene al traguardo. A Venezia è stato così. Credo che la società non abbia guardato i risultati. Avevamo una squadra di scommesse, l’allenatore veniva dalla C, si sapeva tutti da dove si partiva. L’obiettivo era la salvezza e a risultato acquisito tutti hanno riconosciuto il gioco, ma è una cultura sbagliata ma non posso andarci dietro, sono l’allenatore, non perdo la credibilità per un risultato. Poi chi dovrà giudicare per i risultati lo faccia pure. Io dico che siamo in crescita. Non avrei mai firmato per questi punti ma all’ottava non ho mai visto nessuno esultare. Ho visto squadre che ci hanno battuto e ora sono lì con noi. Siamo una squadra diversa rispetto all’anno scorso, io lo so, che lo si voglia capire o meno. Alcuni sono stati ceduti perché è giusto che sia così e sono stati rimpiazzati da ragazzi che ad oggi non hanno la stessa consapevolezza di chi è andato via ma lavoriamo anche su questo”.
E’ mancato un po’ d’equilibrio? “Per me è la cosa più importante. Noi abbiamo grandi valori individuali e dobbiamo mettere in condizione di esprimersi i giocatori di qualità, fermo restando che all’inizio siamo partiti con l’handicap. In A ci sono giocatori di qualità e se concedi qualcosa prendi gol. Al Genoa abbiamo concesso più di quanto concesso con l’Inter. Noi dobbiamo concedere meno”.
Maxime Lopez-Frattesi, titolari sin dal precampionato. Ha scelto questa linea e non ha più cambiato. Cosa le stanno i due e cosa hanno questi due che gli altri centrocampisti non hanno? “Ho cercato di dare continuità alle idee di gioco dell’anno scorso. Poi alcuni si riconoscono in posizione di partenza per poi esprimersi. Per lo storico dell’anno scorso mi sarebbe piaciuto ripartire da Obiang e Locatelli e ho dovuto fare di necessità virtù ma ben venga per quello che dicevo prima. A Maxime dico che quest’anno è un titolare a tutti gli effetti, essere titolare è diverso da giocare titolare. Perché l’anno scorso ha giocato titolare, quest’anno deve crescere facendo il titolare. Ho dato continuità a loro due, loro hanno corsa, fisicità e qualità, magari non abbiamo tanto fisicità ma Davide sopperisce con la corsa. Traore deve crescere ad esempio, neanche lui sa quanto è bravo. Si deve guadagnare il posto, deve crescere, ha un potenziale incredibile perché poi è andato in Nazionale. Bisogna dare tempo, è normale che voi ne abbiate tempo. Io li vedo tutti i giorni, è normale che qualcuno lo vedo di più o di meno, credo in tutti. Possiamo giocare a due o a tre e in questo momento Frattesi e Maxime Lopez stanno dando qualità in mezzo”.
Agli allenatori non piace di moduli ma con il Genoa nella ripresa si sono viste tracce di 4-3-3. E’ un’opzione anche dall’inizio o vale solo per certi momenti della gara? “E’ una soluzione per le qualità che abbiamo tra i centrocampisti perché forse qualcuno si sente più a suo agio, la squadra potrebbe trovare un altro equilibrio, ma bisogna lavorarci e non avendo tanto tempo, come tutte le squadre, non è possibile. Ma è una possibilità dall’inizio, ci stiamo lavorando”.
Come stanno Boga, Traore?
“Boga non sarà della partita, Traore si è allenato e ci sarà”.